Alle api il premio “Guardiano dell’Arca 2022”

Il comitato promotore, presieduto da Sergio Frigo e composto dai rappresentanti degli enti sostenitori e degli sponsor (Itas e Rigoni di Asiago), ha infatti attribuito a questi insetti il riconoscimento «Guardiano dell’Arca – Osvaldo Dongilli», istituito per onorare persone o associazioni che si siano distinte nella difesa dell’ambiente e nella valorizzazione della vita e della cultura montana.

La giuria -composta da Sara Luchetta, Giuseppe Mendicino, Luca Mercalli, Annibale Salsa e Niccolò Scaffai- sceglierà invece il vincitore del premio letterario (5 mila euro) in ricordo di Mario Rigoni Stern, a sua volta appassionato apicoltore, fra gli autori dei 45 saggi e romanzi in concorso, compresi alcuni in francese e in tedesco.

Le api sono un modello di sostenibilità e sono decisive per la vita sulla Terra: all’impollinazione infatti è legata la riproduzione di circa il 75% delle specie vegetali viventi sul pianeta, che garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo. Le api sono dunque fondamentali per la conservazione della biodiversità vegetale e la nostra stessa sopravvivenza dipende in gran parte dalla loro attività.

Purtroppo però le api sono in pericolo: tutti gli istituti di ricerca nel mondo concordano sul fatto che è in atto un processo di estinzione di questo insetto, o almeno di molte delle 20mila specie conosciute: si va da un meno 17% di segnalazioni delle “api del sudore” (Halictidae), tra le specie più comuni, al meno 41% delle Melittidae, varietà meno diffusa. Ma secondo il WWF più del 40% degli insetti impollinatori è a rischio di estinzione a livello globale, oltre alle api selvatiche anche le farfalle. Negli Usa sono in grave pericolo 350 specie, e in alcune aree della Cina super industrializzata questi insetti sono quasi totalmente scomparsi, tanto da dover essere sostituiti, per l’impollinazione, dall’attività manuale di uomini-ape.

Fra le cause di questa moria generalizzata ci sono i fattori climatici, l’espansione dell’agricoltura industrializzata, alcune malattie e gli effetti tossici degli insetticidi, denunciati dallo scrittore altopianese già nel 1980 nel libro “Uomini, boschi e api”: “Abbiamo esagerato, o agito frettolosamente senza prevederne le conseguenze, nella lotta contro questo grande mondo degli insetti (…) Fino a che punto, c’è da chiedersi, gli altri esseri viventi, dai vegetali all’uomo, saranno disposti ad assorbire questi veleni?”

A ricevere il premio in nome delle api, nel corso della cerimonia del 2 settembre, il comitato promotore ha chiamato lo studioso Paolo Fontana, nella sua veste di apicoltore, naturalista, entomologo, ricercatore della Fondazione Mach e presidente della World Biodiversity Association, onlus che svolge un’attività in sintonia con i valori ambientalisti che ispirano l’opera di Mario Rigoni Stern e che sarà la beneficiaria finale del premio, del valore di duemila euro. Fontana è autore di oltre 240 pubblicazioni e negli ultimi anni i suoi interessi si sono focalizzati sulla sostenibilità degli ecosistemi agricoli, sulla conservazione della biodiversità, sull’apicoltura e sullo studio delle api da miele quali indicatori di qualità ambientale.

La cerimonia del 2 settembre sarà trasmessa anche in streaming sulla pagina Facebook del premio.

Il premio è promosso da Comune di Asiago, Comune di Riva del Garda, Provincia autonoma di Trento, Consiglio regionale del Veneto, Regione Veneto. Sponsor: Gruppo ITAS Assicurazioni e Rigoni di Asiago, Riva del Garda Fierecongressi, circolo Ars Venandi, Federazione italiana della caccia, Museo degli usi e costumi della gente trentina.

 

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GardaPost