Maderno, tornano i fuochi e la festa per Sant’Ercolano

Lo show dei fuochi artificiali è in programma come sempre nella serata che precede la festa patronale del 12 agosto.

Appuntamento, dunque, alle 23 di giovedì 11 agosto, quando andrà in scena il momento clou di questa festa amatissima da tutti i gardesani. Per l’occasione, giovedì 11 sul lungolago ci sarà anche una vivace fiera di bancarelle, dalle 10 alle 24.

I fuochi e la fiera sono l’aspetto folcroristico di una devozione secolare che intreccia storia e leggenda. Si narra infatti che alla morte di Ercolano, avvenuta probabilmente nel 576 a Campione, si decise di adagiare la sua salma su una barca senza governo affinché fosse il fato ad indicare in quale località seppellirla, visto che ogni comunità gardesana la reclamava.

Nel 1600 Bongioanni Grattarolo, nella celebre «Historia della Riviera di Salò», scrive: «…quando le spoglie furono levate di Campione, contendendosi tra molte terre per haverle, furono messe in una barchetta, e lasciando che andassero dove Dio volesse condurre, e presero terra a Maderno, dianzi alla piazza, a fronte della chiesa dove è ora una scaletta molto rispettata e havuta in devotione…» (c’è ancora una lapide posta a ricordo dell’evento).

La lapide che ricorda il punto in cui approdò la barca con le spoglie di Sant’Ercolano.

 

Gli storici ritengono, più verosimilmente, che la salma di Ercolano sia stata condotta a Maderno dai frati Benedettini di Leno, che possedevano terre sia a Campione che a Maderno. Per i fedeli del Garda bresciano le celebrazioni in onore di Ercolano sono, come detto, il segno di una devozione secolare. Il culto del Santo, vissuto nella seconda metà del VI secolo, è attestato da manoscritti del 1200.

La sua vicenda è di particolare interesse proprio relativamente al lasso di tempo che trascorse sulle rive del Garda. Dopo aver coperto la carica vescovile di Brescia (fu il diciottesimo vescovo bresciano, fra san Cipriano e sant’Onorio), Ercolano lasciò gli onori del mondo ritirandosi in eremitaggio a Campione (forse per le persecuzioni di Goti e Longobardi che invasero l’Italia nel VI secolo), dove morì in odore di santità.

Il monumento a Sant’Ercolano, in piazza a Maderno

 

Documenti di varie epoche attribuiscono al Santo miracoli e prodigi che gli valsero la massima venerazione. Questa devozione trova conferma, oltre che nella contesa scoppiata tra i gardesani per la sua sepoltura, anche nel documentato timore dei madernesi che altre parrocchie mirassero ad impadronirsi delle venerate spoglie. Lo storico Vitali racconta che i locali «per tenerselo più sicuro, lo assicurarono in una cappelletta che fecero in mezzo alla chiesa alquanto sottoterra, mettendovi l’Arca fermata con chiavistelli di ferro per maggior difesa».

Per i fedeli di Maderno il punto in cui, secondo la leggenda, approdò il corpo di Ercolano divenne luogo di culto: «Ivi l’acqua migliore e più salubre – racconta il Vitali – si cavava per darla agli infermi. Un devoto rispetto ancora fino ai nostri tempi si è portato a quel luogo, essendo tassate delle pene a chiunque ardisse imbrattare quell’acqua».

Il 6 luglio 1466 la Magnifica Patria elesse Sant’Ercolano protettore della Riviera di Salò, istituendo come festa di precetto il 12 agosto. Giorno in cui, alle 21 in piazza San Marco, la festa sarà celebrata con un concerto della banda cittadina «Giuseppe Verdi».

Sant’Ercolano raffigurato da un madonnaro.

 

 

 

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GardaPost