Campione, il day after

CAMPIONE – Ripristinati i servizi (acqua, luce e gas) a Campione si guarda al dopo-emergenza. Il sindaco: «Le istituzioni non ci lascino soli».

La montagna che incombe su Campione oggi viene guardata con occhi diversi. Per ora ci si limita ad osservarla da lontano. «Il fenomeno – dice il sindaco Battista Girardi – è ancora in evoluzione e, come spiegano i geologi, non può essere considerato esaurito. Per ora non possiamo fare altro che monitorare la montagna a distanza di sicurezza. È impensabile programmare sopraluoghi e calate in parete entro le 48 ore dal crollo». Se ne parlerà più avanti, dunque.

Per ora ci si limita a tenere la falesia sotto stretta osservazione, anche di notte, grazie ad una potente fotocellula che illumina la parete a giorno e alla presenza costante degli uomini della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco, che stazionano 24 ore su 24 lungo il perimetro della “zona rossa”, l’area dichiarata off limits dall’ordinanza (la trovi qui) emessa mercoledì pomeriggio dal sindaco.

L’appello alle istituzioni

Ora che si fa, sindaco? «È evidente – dice Girardi – che questa situazione non può essere gestita dal Comune. Il primo passo ufficiale sarà quindi la convocazione di una conferenza dei servizi. La prossima settimana inviteremo a Campione in via ufficiale Regione Lombardia, Provincia di Brescia e Comunità Montana. L’obiettivo prioritario, cioè recuperare la vivibilità del paese, potrà essere perseguito solo con il sostegno della Regione».

In questi due giorni sono giunti a Campione funzionari e tecnici regionali. Ma ora aspettiamo i politici, gli amministratori, coloro che hanno responsabilità decisionali, perché il Comune da solo non è in grado di uscire da questa situazione.

«Al momento – ribadisce il sindaco Girardi – non sono in grado di fornire ipotesi di intervento per il futuro immediato. Noi stiamo facendo la nostra parte, ma a questo punto deve intervenire la Regione». E tra le gente di Campione c’è anche chi invoca lo stato di calamità.

I servizi primari

Intanto i servizi primari – luce, acqua e gas – sono stati ripristinati a tempo di record, già nella serata di mercoledì. La fornitura di gas, sospesa per motivi di sicurezza in attesa di valutare lo stato delle tubazioni che corrono sotto il ponte del vecchio tracciato della Gardesana, travolto dalla frana, è garantita da un grosso bombolone posto dai tecnici dell’ente gestore del servizio, Tecnigas, a margine di piazza Arrighini.

L’erogazione di energia, interrotta perché la frana ha letteralmente distrutto la cabina elettrica posta a pochi metri dall’uscita dell’autosilo Park Nord, è invece garantita da due generatori posizionati a Campione dai tecnici di A2A, che stanno cercando di ripristinare il servizio tramite un bypass tra le linee elettriche.

Infine l’acqua potabile: la sua erogazione avviene attingendo dalla vasca dell’acquedotto posta nella zona sud del paese, alimentata con le autobotti di Garda Uno. In ogni caso, visto che si tratta di una soluzione d’emergenza, l’ordinanza emessa dal sindaco invita comunque la popolazione e gli esercizi commerciali a limitare l’uso dell’acqua potabile ai soli scopo igienico-sanitario e alimentare.

Timori e rabbia

Tra la gente di Campione c’è anche tanta amarezza: «Com’è stato possibile – sostiene un operatore – realizzare l’uscita del parcheggio ed altri edifici proprio sotto una montagna che da sempre dà segnali di fragilità? Chi ha permesso tutto ciò?». Le risposte, evidentemente, le fornirà il processo che vede imputate venti persone, accusate a vario titolo di lottizzazione abusiva e abuso d’ufficio proprio per le recenti edificazioni di Campione, tra le quali il parcheggio distrutto dai massi. L’udienza preliminare è in programma il 27 novembre.

Resta, in ogni caso, l’amarezza per il futuro incerto di questo luogo, uno dei più belli e suggestivi del Garda.

La frana caduta nella notte tra martedì 18 e mercoledì 19 novembre.
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GardaPost