La chiatta è in secca. Recupero concluso

Si è chiusa ieri, lunedì 12 marzo, l’operazione di recupero del relitto che in novembre era affondato nelle acque del porticciolo del Casinò finendo contro un tubo delle fogne a 30 metri di profondità, facendo temere un disastro ambientale.

La chiatta è stata trainata fino al porto di Moniga, dove si è provveduto all’alaggio del natante.

Giovedì 15 potrà così prendere il via, come programmato, la messa in sicurezza da parte di Acque Bresciane della tubatura urtata dall’imbarcazione tramite l’applicazione di rinforzi metallici e nuovi ancoraggi al fondale.

La chiatta lascia il porticciolo del Casinò.

 

Il “caso” scoppia il 26 novembre scorso, quando il relitto viene casualmente individuato da alcuni subacquei. Si scopre così che una chiatta era finita contro un tubo delle fogne che trasporta ogni giorno circa 4mila mc di reflui e che non può essere fermato. Si teme il disastro ambientale.

Il 29 e il 30 novembre falliscono i tentativi di recuperare la chiatta utilizzando una gru. Il rischio ambientale viene scongiurato l’8 dicembre, grazie a un’intuizione di Mauro Fusato, sub dei Volontari del Garda, che “sgancia” la condotta dal relitto, facendola distendere dolcemente sul fondo lacustre.

Disinnescata la bomba ecologica, si può finalmente programmare il recupero con interventi meno pressanti. nelle ultime settimane la chiatta è stata lentamente svuotata dal suo carico di laterizi grazie al lavoro dei sub. Così alleggerita, la barca è finalmente riuscita a tornare in superficie (qui le foto e la cronaca del recupero, avvenuto martedì 8 marzo).

La chiatta affondata, adagiata sul tubo della fognatura.

 

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GardaPost