Gardone Riviera: la chiatta è tornata a galla. Finalmente

GARDONE RIVIERA - La chiatta affondata contro la condotta fognaria è stata portata a galla e messa in sicurezza. Emergenza ambientale finita.

Nella giornata di oggi, giovedì 8 marzo, il relitto affondato contro la condotta fognaria è stato riportato in superficie e messo in sicurezza.

L’operazione è stata eseguita dai sub della Athos Diving di Malcesine, incaricati dalla ditta armatrice cui spettano il compito e i costi del recupero, come stabilisce un’ordinanza del sindaco di Gardone Riviera.

Utilizzando palloni di sollevamento, pompe idrauliche e perfino il braccio di una ruspa collocata su un pontone galleggiante, il relitto è tornato in assetto di navigazione, messo in sicurezza in attesa dei rilievi dell’autorità giudiziaria.

Poi si vedrà come e quando rimuoverlo dall’imbocco del porticciolo di Gardone Riviera, ma il più è fatto.

La chiatta riemersa.

Per chi si fosse perso le puntate precedenti ricordiamo che la vicenda emerse il 26 novembre scorso, quando il relitto venne casualmente individuato da alcuni subacquei durante un’immersione.

Poco male, nel lago ce ne sono tanti… non è proprio così: si scopre infatti che la chiatta era finita contro un tubo delle fogne che trasporta ogni giorno circa 4mila mc di reflui e che non può essere fermato. Si teme il disastro ambientale.

Il 29 e il 30 novembre falliscono i primi tentativi di recuperare la chiatta utilizzando una gru.

Il rischio ambientale viene scongiurato l’8 dicembre, grazie a un’intuizione di Mauro Fusato, sub dei Volontari del Garda, che capisce che il tubo non sta premendo contro lo scafo ma che è solo appoggiato a questo a causa di alcune catene e cordini che ha trascinato durante la sua discesa. Basterà rimuoverli per dimostrare che il pericolo di apocalisse è scongiurato. Fusato “libera” così la condotta facendola distendere dolcemente sul fondo lacustre (leggi qui come è andata).

Il 12 febbraio scorso la ditta proprietaria del relitto ha quindi avviato le operazioni subacquee per liberare il natante dal peso del suo carico di materiale edile che faceva da zavorra. Così alleggerita, la chiatta è finalmente riuscita a tornare in superficie.

La chiatta durante le prime fasi del recupero effettuato oggi, 8 marzo.

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