Il giudice Albertano indaga a Desenzano

Conversa con l’autore il giornalista Marcello Zane. Letture di Rosalba Albano. L’ingresso è libero.

Come i precedenti volumi della saga di Enrico Giustacchini, anche “Il giudice Albertano e il caso del giardino invisibile” è un giallo ambientato naturalmente all’epoca di Albertano, ossia nel XIII secolo.

La vicenda si dipana all’interno delle mura di Brescia, teatro nell’autunno del 1235 di un evento tanto straordinario quanto poco o per nulla conosciuto, e che l’autore ha riportato alla luce sulla base di rari documenti e labili tracce fatte riaffiorare.

L’evento in questione è l’arrivo nella città lombarda della giovane principessa Violante d’Ungheria, in viaggio dalla sua patria lontana per raggiungere Barcellona, dove è destinata a unirsi in matrimonio con il re Giacomo I. La futura sovrana d’Aragona fa tappa appunto a Brescia, che le rende omaggio, affermano le scarne cronache dell’epoca, con grandi festeggiamenti.

Nella cornice della verità storica si inserisce a questo punto la finzione narrativa del nuovo romanzo di Giustacchini. In onore di Violante – vi si racconta – viene messa in scena, nella corte del Broletto, una suggestiva ed enigmatica fiaba persiana, composta dal celebre poeta Nezāmī di Ganjè e che un sapiente orientale, Amir di Bagdad, ospite da qualche tempo dei Bresciani, ha appena finito di tradurre in latino.

Il delitto è però anche stavolta in agguato. Di lì a breve, a colpire dentro la città sarà un assassino misterioso, che firmerà il suo atto terribile con un rosario di indizi dal significato inequivoco: ognuno di essi, infatti, sembra rimandare nei dettagli proprio agli enigmi della fiaba rappresentata soltanto pochi giorni prima, disegnando i contorni di un omicidio di sconvolgente efferatezza.

Forse mai, come in questa circostanza, la ricerca della verità sarà per Albertano una sfida ardua e angosciosa, che solleverà nell’animo del giudice interrogativi a cui non risulterà semplice dare risposta, e che non mancherà di suggerire al lettore riflessioni su di un tema, quello dell’incontro-scontro tra culture diverse, oggi tornato di stringente attualità.

Enrico Giustacchini, Il giudice Albertano e il caso del giardino invisibile, Liberedizioni, 160 pagine, 15 euro.

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GardaPost