Lei è stata sommersa da centinaia di chiamate a luci rosse da uomini in cerca dell’anima gemella o, più probabilmente, dell’amante di una sera.
Così la donna ha presentato una denuncia contro ignoti. L’uomo, individuato dalla Polizia postale, è stato condannato a svolgere attività nei servizi sociali.
La vicenda è raccontata dal Corriere del Veneto:«Tutto si svolge a partire dal marzo del 2017, quando il giovane, attribuendosi un (ovviamente) falso nome femminile, aveva aperto un fantomatico sito internet – Bakeka incontri – pubblicando al suo interno un annuncio di disponibilità a fornire prestazioni sessuali corredato di foto pornografiche e numero telefonico da utilizzare per i contatti, inducendo – come ricostruisce il capo d’imputazione – inducendo in errore gli utenti della rete internet, al fine di arrecare danno» alla vittima, intestataria dell’utenza telefonica, che veniva conseguentemente raggiunta da numerose telefonate di soggetti richiedenti prestazioni sessuali».
Due le ipotesi di reato: sostituzione di persona e molestie.
«Dalle indagini si scoprì poi che i due – scrive il Corriere – erano divisi da costanti dispute politiche».