Un ricordo del commissario Gino Zanardini

Basta guardare un fotografia di Gino Zanardini per capire che persona era. Il suo viso sempre sereno e sorridente era lo specchio di un’anima buona.

Chi scrive lo ha conosciuto e ne apprezzava lo spessore umano e professionale non comuni. Gino Zanardini aveva quella dote rara e preziosa di sapersi far voler bene.

La gentilezza, la pacatezza e la disponibilità verso l’altro erano i segni distintivi del suo carattere. Come ha ricordato il sindaco Delia Castellini, «Gino Zanardini era una bella persona».

Per non lasciare cadere il ricordo di ciò che ha lasciato, ieri, mercoledì 12 giugno, a un anno dal tragico incidente che gli costò la vita, a Zanardini è stato intitolato il Comando della Locale di Toscolano Maderno. «Comando di Polizia Locale “Commissario Gino Zabardini”. Caduto nell’adempimento del dovere il 12 giugno 2018», si legge sulla targa.

 

«Ovunque ha operato – ha detto il cerimoniere Angelo Dacunto – si è fatto conoscere per la bontà e la serietà».

Non sono frasi di circostanza. Gino Zanardini era davvero una persona perbene, un uomo presente nella sua comunità, un professionista preparato e scrupoloso, che svolgeva attività didattica nelle scuole e che sapeva rapportarsi all’altro con gentilezza e serenità.

Autorità civili e militari schierate in occasione della intitolazione.

 

Un anno fa la tragedia. Era la mattina del 12 giugno 2018. Il vicecomandante Zanardini, in sopralluogo con una collega nella Valle delle Cartiere per verificare la pericolosità del torrente Toscolano ingrossato dalla pioggia, fu colpito al capo da una pietra staccatasi da una parete nella forra di Covoli.

Le sue condizioni apparvero subito gravissime. Il giorno seguente, il tragico epilogo di una vicenda che ha profondamente colpito la comunità di Toscolano Maderno. Ieri, nell’anniversario di quel tremendo incidente sul lavoro, l’intitolazione del Comando, proposta dall’attuale comandante della Locale, Werner Faoro.

Il cappello di Gino Zanardini.

 

Erano presenti i familiari di Gino, la moglie Giovanna, il figlio Fabrizio, la sorella Paola. Numerose le autorità: il viceprefetto Stefano Simeone, il Comandante provinciale della Guardia di Finanzacolonnello Salvatore Russo, il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Salò, maggiore Alessandro Firinu, il neo comandante della Polizia provinciale Claudio Peretti, il comandante della Locale di Brescia Roberto Novelli, agenti, sindaci, amministratori pubblici. C’erano anche gli alpini della fanfara e i musicisti della banda, orfani del sassofono dell’amico Gino.

Il vice comandante della Polizia Locale Gino Zanardini.

Ma soprattutto c’erano, numerosi, i toscomadernesi, a testimonianza di quanto Zanardini si sia fatto voler bene e di quanto manchino il suo sorriso e la sua gentilezza d’altri tempi.

Gino Zanardini è stato ricordato anche con un post dai colleghi del Fuori Coro, che scrivono: “La memoria è un pezzo di storia e per questo è un onore per noi mantenerla sempre viva. Personaggi di questo spessore morale e professionale meritano di entrare a far parte della Memoria Storica degli appartenenti alla Polizia Locale di tutta Italia perché rappresentano motivo di orgoglio per la Polizia Locale di Toscolano Maderno e per tutti noi”.

Scrivono i colleghi dell’intitolazione: “Un atto dovuto e doveroso ricordare così il nome di Gino Zanardini, un collega stimato e riconosciuto per la sua umanità, esperienza e professionalità che ha pagato al servizio ed al Dovere, il prezzo più alto che questi possano chiedere”.

 

Il Fuori Coro ricorda che “a gennaio di quest’anno, in occasione della Giornata della Polizia Locale della Regione Lombardia che si è tenuta a Villa Olmo, nella splendida cornice del Lago di Como, nel corso della Cerimonia organizzata annualmente in concomitanza della festività del nostro Santo patrono S. Sebastiano, a Gino Zanardini è stato conferito in onore ed alla memoria, encomio solenne con attribuzione di Croce al merito e nastrino per meriti speciali. L’onorificenza è stata consegnata dal Presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, nelle mani della Signora Giovanna, alla presenza anche della sorella di Gino, Paola, intervenuta con la famiglia”.

 

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Published by
Simone Bottura