Le linee del piano vaccinale sono state presentate dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, la vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti e dall’assessore al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni. Sono intervenuti insieme a Guido Bertolaso, coordinatore della campagna vaccinazioni anti-Covid e a Giovanni Pavesi, direttore generale della DG Welfare.
“Con la delibera approvata in Giunta per i centri massivi proseguiamo nella direzione intrapresa la scorsa settimana. Questo, in coerenza con il nostro ‘modello misto’ e nel rispetto delle linee guida nazionali. L’obiettivo è concludere entro giugno la campagna vaccinale, compatibilmente con l’arrivo delle dosi necessarie dei vaccini”.
Così Letizia Moratti che ha inoltre precisato che per ‘modello misto’ si intendono strutture ospedaliere, Rsa e mondo della sanità.
“Abbiamo individuato – ha aggiunto la vicepresidente – d’intesa con le Ats e i Comuni, i centri vaccinali necessari al completamento della vaccinazione massiva entro il mese di giugno coinvolgendo 6,6 milioni di cittadini”.
Tre le fasi individuate per le vaccinazioni. La Fase 1 è per gli operatori sanitari e ospiti Rsa. La Fase 1 Bis riguarda invece: rete sanitaria extra-ospedaliera, rete territoriale, sistema. Comprese inoltre le rimanenti professioni sanitarie. La Fase 1 Ter infine riguarda gli ultra ottantenni.
“Per completare le vaccinazioni entro il mese di giugno – ha aggiunto – è necessario garantire circa 170.000 vaccinazioni al giorno”.
“I centri vaccinali massivi individuati – ha aggiunto Letizia Moratti – garantiscono una capacità di circa 140.000 somministrazioni al giorno. Alla capacità dei centri massivi si aggiungono circa 30.000 somministrazioni giornaliere. Queste sono garantite dalle strutture sanitarie private cioè ospedali e ambulatori e dal canale distribuito ossia Mmg, farmacie, somministrazioni domiciliari ed infine le aziende”.
La vicepresidente Moratti ha infine illustrato l’accordo gratuito con Poste Italiane. L’azienda postale mette infatti a disposizione la sua piattaforma gratuitamente. Peraltro è la stessa già utilizzata in altre regioni, per rafforzare le adesioni e le prenotazioni dei vaccini. I cittadini possono accedere da tutti i punti offerti da Poste italiane (portale, call center, uffici postali, portalettere) e scegliere tra quattro date possibili.
“La scelta di Poste è scelta strutturale – ha chiarito la vicepresidente – e sarà operativa fra 3 settimane”.
Anche la Protezione civile lombarda è in campo per contribuire alla campagna del Piano vaccinale anti-Covid.
“Lunedì 1° marzo – ha detto Pietro Foroni – ho visitato i centri vaccinali di Esine, Iseo, Chiuduno e Spirano per portare ai molti volontari della Protezione civile il nostro saluto e il nostro grazie. Sono uomini e donne che svolgono un servizio fondamentale a livello logistico e organizzativo. Finito il loro turno di lavoro si mettono a disposizione per sistemare i locali e predisporli ad
accogliere le persone, aiutando in particolare gli anziani o coloro che hanno delle difficoltà. Ho avuto il piacere di sentire i molti ringraziamenti che le persone rivolgevano loro”.
“In questi quattro hub – ha aggiunto – ho toccato con mano una grandissima passione, dedizione e organizzazione che deve rendere onore a tutto il sistema e a tutta la popolazione. Ci sono, infatti, persone motivate, un ambiente organizzato e compiti ben definiti. Troppo spesso ci si sofferma su quello che non va andando a cercare soluzioni anche all’estero. Certamente ci sono state situazioni di difficoltà ma non mancano – ha sottolineato – esempi di grande virtuosità”.
Secondo l’assessore la grande potenzialità del Piano vaccinale anti-Covid presentato è la “sua grande elasticità”.
“Un’elasticità – ha spiegato – pronta a conformarsi alle esigenze e situazioni che dovessero emergere dai territori. I centri vaccinali di massa non saranno gli unici sul territorio. Agli hub, infatti, si affiancheranno tanti centri minori, perché la Lombardia è grandissima e territorialmente molto varia. Un’elasticità, secondo la visione che è tipica della Protezione civile, che ci consente di non considerare i centri vaccinali di massa a ‘numero chiuso’ “.
“Siamo pronti – ha precisato – ad adattarli ai territori che, in questo modo, con l’arrivo più importante e determinante dei vaccini, potranno essere organizzati in modo ottimale”.
“Per queste ragioni rinnovo il ringraziamento ai volontari di Protezione civile e dei soccorsi per il lavoro che stanno svolgendo, interagendo reciprocamente e positivamente. Ricordo ancora – ha concluso Foroni – la grande operazione congiunta che ha consentito di superare l’isolamento di Parzanica, in provincia di Bergamo. In quell’occasione si è riusciti ad accompagnare i medici a vaccinare le persone isolate. Una documentazione concreta delle nostre potenzialità. Protagonismo che, per noi, significa non fermarsi ai soli problemi, ma vedere il positivo per trovare soluzioni ottimali”.