Strada della Forra: gli elicotteri portano in quota le paramassi

I lavori per il ripristino delle condizioni di sicurezza della Sp 38 procedono spediti e portano sull’altopiano, dopo oltre un anno di disagi economici e sociali, una ventata di ottimismo in vista dell’imminente stagione turistica.

«Questo sì – scrive in un post sulla sua pagina Facebook l’associazione Strada della Forra– che è uno splendido inizio settimana! Cielo blu, sole e il fragore degli elicotteri che trasportano in quota le reti paramassi. L’ottimismo cresce».

Nel cantiere attivato lo scorso 7 febbraio lungo la Strada della Forra (ne avevamo scritto qui), spettacolare percorso che dalla 45 bis sale ai borghi di Tremosine, chiuso per dissesti dal 28 dicembre 2020, lavorano due squadre di rocciatori delle ditte trentine Edilcom e GeoRock (quest’ultima ha realizzato la passerella sbalzo sul lago della ciclabile di Limone).

Dopo aver terminato il taglio piante e i disgaggi in parete, ieri gli operai hanno avviato la fase di posa delle reti paramassi.

 

 

Complice anche il bel tempo, i lavori da 1,2 milioni appaltati dalla Provincia, titolare della strada, procedono a ritmo spedito.

L’appalto prevede un crono programma di 150 giorni lavorativi, 5 mesi, ma la speranza, sempre più concreta, è quella di poter uscire in anticipo dall’incubo che da 4 mesi tiene in ostaggio la gente e l’economia di Tremosine (200 imprese turistiche e 500mila presenze annue).

Magari già dai primi di maggio, come si ipotizzava il 3 dicembre, quando furono assegnati i lavori, poi però partiti con due mesi di ritardo. Insomma, se la Pasqua (17 aprile) sembra ormai perduta, si confida di rivedere riaperto il principale accesso al paese per le altre festività che tradizionalmente segnano l’arrivo dei turisti tedeschi, l’Ascensione (26 maggio), la Pentecoste (5 giugno) e il Corpus Domini (19 giugno). In questi periodi, come d’estate, lungo la SP 38 si registrano 5mila passaggi al giorno.

Un flusso al quale l’economia del paese, provata da due anni di Covid e un anno di viabilità impossibile, non può rinunciare.

La “strada più bella del mondo”

La Provinciale 38, la Porto-Pieve che dalla Gardesana sale agli altopiani di Tremosine attraversando la forra del torrente Brasa, è un’ardita opera d’ingegno.

La progettò Arturo Cozzaglio (ingegnere senza laurea, idrologo e geologo, ideatore e realizzatore di opere di scienza costruttiva, pittore, studioso, brillante autodidatta), che fu anche il direttore dei lavori. Ne furono invece promotori i due preti di Tremosine, Giacomo Zanini e Michele Milesi (quest’ultimo a quel tempo era anche assessore comunale).

Questi convinsero della bontà dell’impresa, ritenuta da molti impossibile, il conte Vincenzo Bettoni, allora deputato, che interessò Giuseppe Zanardelli, capo del Governo.

Alpini in colonna sulla strada della forra.

Con un’apposita legge (la n°312 dell’8 luglio del 1903) si stabilì che il governo avrebbe finanziato metà dell’opera, un quarto sarebbe invece stato pagato dalla Provincia e il resto dal Comune.

Durante la costruzione della strada ci furono anche quattro morti sul cantiere: i loro nomi sono incisi su una lapide posta tra la galleria nuova e il ponte Camino (il primo, salendo, sul torrente Brasa). le vittime furono Fortunato Cozzaglio, Domenico Zanetti, Ubaldo Vabai e Giovanni Franzoni, il primo di Gaino, gli altri di Serle.

Un modello Mercedes sulla Strada della Forra, a Tremosine, scenario di molti spot televisi.

 

Il progettista Cozzaglio escogitò soluzioni brillantissime: il ritorno della strada verso il lago dopo il secondo ponte sul Brasa, sia per allungare il percorso così da evitare un’eccessiva pendenza, sia per impedire il passaggio della strada entro l’infida formazione rocciosa di calcare del Corlor, a strati fini e cedevoli; la deviazione del torrente in una galleria artificiale in modo da far occupare alla strada l’alveo del fiume sul fondo della forra; l’anello del ponte Alto, sempre alla forra; il vecchio ponte Obliquo (oggi sostituito da una struttura più recente), che non fu un vero ponte ma un ingegnosa muraglia, piena ma permeabile, costruita con la pazienza di un mosaicista disponendo piano per piano strati di blocchi di pietra di diametro sempre minore (l’acqua del Brasa trovava allora la sua via verso il lago passando tra un sasso e l’altro).

La Sp 38 che dalla Gardesana sale all’altopiano di Tremosine.

 

Le cronache narrano che il giorno dell’inaugurazione, il 18 maggio del 1913, la strada fu percorsa da auto e da un numero grandissimo di persone provenienti da tutta la provincia. In quell’occasione, un corrispondente della Frankfurter Zeitung la definì «la strada più bella del mondo».

La Strada della Forra ha collegato Tremosine al resto del mondo: il futuro è arrivato qui facendosi largo nella roccia a colpi di scalpello.

Conosciuta per essere stata il set del film «007 Quantum of Solace», questa strada mozzafiato che dalla Gardesana porta all’altopiano di Tremosine è anche la protagonista di «Ride3», terza serie, gioco per PlayStation 4, Xbox One e pc uscito lo scorso novembre che spopola tra gli appassionati delle due ruote, considerato il miglior gioco di corse motociclistiche in circolazione (leggi qui).

 

La strada della forra, come pure la Gardesana sono state in numerose occasioni le location per spot pubblicitari di grandi case automobilistiche.

Negli anni scorsi erano stati girati qui gli spot televisivi per il mercato europeo di Bmw e Mercedes. Sempre su questa strada erano state registrate le immagini dello spot della versione sportiva della Seat Leon, con testimonial il motociclista Loris Capirossi.

Sulla SP 38 il sito www.autozeitung.de,  ha “testato” due auto da sogno, la Porsche 911 GT3 RS e la Lamborghini Huracan.

Questa strada mitica, che lascia senza fiato chi vi transita, riaprirà presto.

Porsche 911 GT3 RS e Lamborghini Huracan sulla SP 38 per Tremosine.

 

 

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GardaPost