Non toccare i piccoli di cervo e capriolo acquattati nell’erba. La raccomandazione – rivolta a tutta la popolazione e agli operatori addetti allo sfalcio dei prati – arriva dal Servizio faunistico della Provincia autonoma di Trento: raccogliere i piccoli selvatici, pensando che siano abbandonati, rischia infatti di compromettere il loro futuro in libertà.
Può capitare, passeggiando per boschi e prati, di imbattersi in piccoli di ungulati di pochi giorni di vita nascosti nella vegetazione. Talvolta, persone incaute, sebbene mosse da buone intenzioni, li raccolgono pensando che siano stati abbandonati.
Nello stesso periodo, un’altra situazione di pericolo per i piccoli di cervo e capriolo è rappresentata dallo sfalcio dei campi con mezzi meccanici, che possono ferire o uccidere alcuni di questi piccoli, che la madre ha lasciati acquattati nell’erba pensandolo un luogo indisturbato.
Ecco quindi le ragioni di salvaguardia della fauna che stanno alla base della specifica campagna di comunicazione promossa dai tecnici della Provincia e dal Muse, per sensibilizzare le persone sul corretto comportamento da adottare in questi casi.
Tale campagna avviata all’inizio di maggio, quando si registrano i primi parti nelle aree meridionali della provincia, termina il 30 giugno, data in cui anche nelle zone settentrionali i piccoli hanno già qualche settimana di vita e si muovono autonomamente con la madre.
Qui sotto le indicazioni: