Montichiari, sabato 1° aprile riapre le porte il Castello Bonoris

Lo splendido maniero neogotico, realizzato tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento sul modello del Borgo e della Rocca medievali di Torino, potrà essere nuovamente ammirato al suo interno, nelle sontuose stanze che furono residenza privata del nobile fino alla sua morte.

Il Castello Bonoris è proprietà comunale dal 1996.

Per le visite guidate si ricordano gli orari di apertura: sabato e domenica ore 10-12 e 15-18.30 (ultima visita guidata ore 12 e ore 18.30). In altri giorni della settimana è necessaria la prenotazione chiamando lo 030/9650455 o inviando una email a info@montichiarimusei.it.

Castello Bonoris, a Montichiari.

 

Il Castello

Nel 1890 il giovane banchiere Gaetano Bonoris (1861-1923), ricevuto il titolo nobiliare da Re Umberto I di Savoia, acquista i resti dell’antica Rocca di Montichiari, che domina il paese dalla collina di San Pancrazio. L’intento è quello di ricostruirla per farne la propria dimora e ricreare una personale idea di Medioevo tradotta in un’architettura fiabesca e imponente, capace di rendere evidente a tutti il sogno romantico e neo-feudale del nuovo “Conte di Montichiari”.

La ricostruzione del Castello in stile neogotico viene inizialmente affidata all’architetto bresciano Antonio Tagliaferri, ma a seguito di alcuni dissapori è condotta a termine dallo stesso Bonoris con l’aiuto di un nuovo progettista, Carlo Melchiotti. Solo in questa seconda fase, forse per velocizzare i tempi, viene adottato come prototipo ideale il Borgo e la Rocca Medievali di Torino, costruiti nel 1884 in occasione dell’Esposizione Universale, e riproducenti nel loro insieme i più famosi esempi dell’architettura tre-quattrocentesca piemontese e valdostana, come i castelli di Fenis o Issogne.

L’interesse per questi modelli artistici, coinvolge anche gli interni del Castello. Gaetano Bonoris procede dunque all’ingaggio degli stessi artigiani, mobilieri e pittori che pochi anni prima avevano preso parte alla costruzione del Borgo medievale di Torino. A Giuseppe Rollini spettano dunque le ricche decorazioni dipinte, realizzate tra 1897 e 1901, tra cui spicca in qualità la cappella al piano terreno e la sala del consiglio al primo piano, ripresa quest’ultima da quella quattrocentesca del Castello della Manta presso Saluzzo. Mentre per i mobili, intagliati come pezzi unici, i fratelli Arboletti di Torino si ispirano a modelli cinquecenteschi conservati nei musei del capoluogo piemontese. L’area della collina che circonda il castello è infine ripensata nel 1901 dal progetto di Giuseppe Roda, paesaggista torinese legato alla corte sabauda, che realizza un parco all’inglese di tre ettari sul versante sud del Castello e un giardino “segreto” panoramico sul lato nord.

Dopo alcuni passaggi di proprietà il Castello Bonoris è stato acquistato dal Comune di Montichiari nel 1996.

Info: www.montichiarimusei.it

 

 

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GardaPost