Montichiari, sabato 1° aprile riapre le porte il Castello Bonoris

MONTICHIARI - Dopo la consueta pausa invernale da sabato 1° aprile il Castello Bonoris di Montichiari riapre per le visite guidate di Montichiari Musei, in un 2023 fitto di iniziative per celebrare il centenario della morte del suo ideatore, il conte Gaetano Bonoris (1861-1923).

Lo splendido maniero neogotico, realizzato tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento sul modello del Borgo e della Rocca medievali di Torino, potrà essere nuovamente ammirato al suo interno, nelle sontuose stanze che furono residenza privata del nobile fino alla sua morte.

Il Castello Bonoris è proprietà comunale dal 1996.

Per le visite guidate si ricordano gli orari di apertura: sabato e domenica ore 10-12 e 15-18.30 (ultima visita guidata ore 12 e ore 18.30). In altri giorni della settimana è necessaria la prenotazione chiamando lo 030/9650455 o inviando una email a [email protected].

Castello Bonoris, a Montichiari.

 

Il Castello

Nel 1890 il giovane banchiere Gaetano Bonoris (1861-1923), ricevuto il titolo nobiliare da Re Umberto I di Savoia, acquista i resti dell’antica Rocca di Montichiari, che domina il paese dalla collina di San Pancrazio. L’intento è quello di ricostruirla per farne la propria dimora e ricreare una personale idea di Medioevo tradotta in un’architettura fiabesca e imponente, capace di rendere evidente a tutti il sogno romantico e neo-feudale del nuovo “Conte di Montichiari”.

La ricostruzione del Castello in stile neogotico viene inizialmente affidata all’architetto bresciano Antonio Tagliaferri, ma a seguito di alcuni dissapori è condotta a termine dallo stesso Bonoris con l’aiuto di un nuovo progettista, Carlo Melchiotti. Solo in questa seconda fase, forse per velocizzare i tempi, viene adottato come prototipo ideale il Borgo e la Rocca Medievali di Torino, costruiti nel 1884 in occasione dell’Esposizione Universale, e riproducenti nel loro insieme i più famosi esempi dell’architettura tre-quattrocentesca piemontese e valdostana, come i castelli di Fenis o Issogne.

L’interesse per questi modelli artistici, coinvolge anche gli interni del Castello. Gaetano Bonoris procede dunque all’ingaggio degli stessi artigiani, mobilieri e pittori che pochi anni prima avevano preso parte alla costruzione del Borgo medievale di Torino. A Giuseppe Rollini spettano dunque le ricche decorazioni dipinte, realizzate tra 1897 e 1901, tra cui spicca in qualità la cappella al piano terreno e la sala del consiglio al primo piano, ripresa quest’ultima da quella quattrocentesca del Castello della Manta presso Saluzzo. Mentre per i mobili, intagliati come pezzi unici, i fratelli Arboletti di Torino si ispirano a modelli cinquecenteschi conservati nei musei del capoluogo piemontese. L’area della collina che circonda il castello è infine ripensata nel 1901 dal progetto di Giuseppe Roda, paesaggista torinese legato alla corte sabauda, che realizza un parco all’inglese di tre ettari sul versante sud del Castello e un giardino “segreto” panoramico sul lato nord.

Dopo alcuni passaggi di proprietà il Castello Bonoris è stato acquistato dal Comune di Montichiari nel 1996.

Info: www.montichiarimusei.it

 

 

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