20 film cult, girati a Brescia e provincia, da rivedere a casa

BRESCIA - Paesaggi bresciani sul grande schermo: ecco 20 pellicole cult da rivedere a casa. Sul sito e sui canali social di Visit Brescia un ventaglio di titoli da rivedere in questi giorni di "clausura".

Gli inseguimenti del 22° episodio della saga 007 “Quantum of Solace” con Daniel Craig, il recente successo “Call me by your name” firmato da Luca Guadagnino, fino all’inedito biopic “Volevo nascondermi” in cui Elio Germano, Orso d’Argento 2020 come miglior attore protagonista, interpreta il pittore Antonio Ligabue.

Visit Brescia propone sul sito e sui propri canali social una selezione di 20 pellicole d’autore che hanno portato Brescia e diverse aree della provincia sui grandi schermi d’Italia e del mondo. L’iniziativa è ideata nell’ambito della campagna di sensibilizzazione collettiva #iorestoacasa.

I paesaggi mozzafiato del lago di Garda, i centri storici della città e della provincia, i castelli della pianura bresciana, così come il lembo di terra che unisce la Valle Camonica al lago d’Iseo sino alla Franciacorta, sono da decenni teatro di importanti set e produzioni cinematografiche, in grado di richiamare sul nostro territorio registi e attori di fama internazionale che hanno scelto le montagne della Valle Camonica, le colline del Lago di Garda e le vie dei centri storici, quali location ideali per alcuni dei ciack che hanno fatto la storia del cinema.

Così, ora che turisti e cittadini non possono recarsi sul territorio, è il territorio ad entrare nelle loro case grazie a Visit Brescia, che ha raccolto sul proprio sito e sui propri canali social (Facebook, Instagram) una selezione di 20 pellicole d’autore che hanno portato Brescia e diverse aree della provincia sui grandi schermi d’Italia e del mondo.

L’iniziativa è ideata nell’ambito della campagna di sensibilizzazione collettiva #iorestoacasa, con l’intento di fare compagnia ai cittadini bresciani e ai potenziali turisti italiani e stranieri, portando i paesaggi locali nelle case delle persone, in attesa di poter riprendere a viaggiare e visitare.

Tramite gli account ufficiali @visitbrescia o visitando il sito www.visitbrescia.it gli utenti del web sia italiani che internazionali potranno così visualizzare l’elenco di titoli proposti, linkabili per rileggerne le trame e molti dei quali disponibili per essere (ri)visti sulle piattaforme streaming tramite smartphone, pc e tablet, comodamente da casa ed in totale sicurezza per sé stessi e per gli altri.

Si parte dal primo lungometraggio realizzato dal Maestro della cinematografia Ermanno Olmi, che nel 1958 ambientò in Valle Camonica il suo “Il tempo si è fermato“, per arrivare a successi internazionali come il ventiduesimo capitolo della saga 007 diretto da Marc Foster – che ha girato le scene degli inseguimenti di “Quantum of Solace” (2008) sulla Provinciale 38 (la strada gardesana che conduce a Tremosine, già set per gli spot di diversi marchi automobilistici di lusso) – passando per produzioni d’autore come “Salò o le 120 giornate di Sodoma” (1975) di Pier Paolo Pasolini – dove compaiono Villa Feltrinelli a Gargnano, il lungolago Zanardelli di Salò e il Grand Hotel di Gardone Riviera – o film in costume come “La partita“, diretto da Carlo Vanzina nel 1988 con star del calibro di Faye Dunaway e Matthew Modine nei panni, rispettivamente, dell’astuta contessa Matilde Von Wallenstein e del nobile Francesco Sacredo.

 

Tra i registi di fama internazionale: Luca Guadagnino inquadra il Castello di Sirmione e le Grotte di Catullo nel pluripremiato “Call me by your name”; e ancora la Provinciale 38, nota anche come Strada della Forra, che a Tremosine collega il porto con la frazione di Pieve, è la location scelta da Tom Tykwer per inscenare un rocambolesco inseguimento automobilistico del thriller “The International” (2009) con Clive Owen e Naomi Watts.

Oltre alle star hollywoodiane, ad aver calcato i set bresciani sono anche i vip di casa nostra, come Martina Stella e Fabio Troiano in “Rosso Mille Miglia” (2014) o Eleonora Giorgi e Matteo Branciamore in “My father Jack” (2016), mentre si apre con una panoramica di Piazza Duomo “Il Magnifico Cornuto” (1964) di Antonio Pietrangeli con protagonisti Ugo Tognazzi e Claudia Cardinale, passato alla storia come uno dei migliori film del regista.

 

Tra produzioni italiane e colossal internazionali trova spazio anche il cinema colto, con la trilogia firmata da Elisabetta Sgarbi alla regia: “L’Ultima Salita – La Via crucis di Beniamino Simoni a Cerveno” (2009) e “La lingua dei furfanti. Romanino in Valle Camonica” (2016), entrambi con il grande Toni Servillo, e “Dimenticare Tiziano. Girolamo Romanino a Pisogne” (2010).

Ultimo capolavoro, ma non per importanza, è il biopic “Volevo nascondermi” (2020), con scene girate al Castello di Padernello e nella campagna circostante di Borgo San Giacomo, in cui Elio Germano, neovincitore dell’Orso d’Argento come miglior attore protagonista, interpreta il pittore Antonio Ligabue.

Il lavoro di raccolta e di selezione delle pellicole proposte è stato svolto da Visit Brescia con la puntuale collaborazione dei Consorzi del territorio e della Film Commission del Comune di Brescia, che hanno contribuito a segnalare film e riprese effettuati sui territori di loro competenza.

Proprio la rilevanza del territorio bresciano come set cinematografico ha portato, nel 2007, alla nascita della Film Commission, che ha il compito di supportare e agevolare le produzioni televisive, cinematografiche e pubblicitarie che intendono operare sul territorio cittadino.

Luca Guadagnino
Il regista Luca Guadagnino durante le riprese di “Chiamami col tuo nome” nel basso Garda.

 

PROGRAMMAZIONE:

  • “Il tempo si è fermato” (1958) di Ermanno Olmi, concepito inizialmente come documentario per Edisonvolta ma divenuto poi il suo primo lungometraggio, la trama segue la nascita di un’amicizia sulla grande diga nei pressi del Monte Adamello, in una baracca vicino al lago Venerocolo in Valle Camonica.

 

  • “Il Magnifico Cornuto” (1964) di Antonio Pietrangeli con Ugo Tognazzi e Claudia Cardinale, fu parzialmente ambientato a Brescia, dopo che Cremona aveva rifiutato di prestarsi come set per la storia d’infedeltà di provincia che sarebbe passata alla storia come uno dei migliori film del regista.

 

  • “La polizia sta a guardare” (1973) di Roberto Infascelli, con Enrico Maria Salerno e Jean Sorel, dove le Giulie delle forze dell’ordine sfrecciano pericolosamente per le vie del centro storico di Brescia. Gli archi dei portici di Corso Zanardelli sono il luogo scelto per la consegna del riscatto che apre il film, in cui la questura ha le sembianze di Palazzo Broletto, riconoscibile grazie alla fontana di Piazza Paolo VI.

 

  • “La polizia chiede aiuto” (1974) di Massimo Dallamano, con Claudio Cassinelli e Mario Adorf, dove l’azione si snoda tra Brescia e Marone, sul lago d’Iseo

 

  • “Salò o le 120 giornate di Sodoma” (1975) di Pier Paolo Pasolini, con Claudio Troccoli e Franco Merli, dove sono molte le inquadrature delle città citata nel titolo, sulle sponde del Lago di Garda. Tra queste: Villa Feltrinelli a Gargnano, il lungolago Zanardelli di Salò e il Grand Hotel di Gardone Riviera.

 

  • “Il mondo degli ultimi” (1980) del fotografo e regista bresciano Gian Butturini, con Lino Capolicchio. Il film documenta le lotte agrarie tra Bassa bresciana e Cremonese nel secondo dopoguerra ed è stato girato quasi interamente a Bompensiero di Villachiara e Padernello. Fu finanziato e reso possibile grazie allo slancio di incredibile solidarietà del popolo contadino, fiero di ritrovare le sue origini. Premiato al 28° festival cinematografico di San Sebastian.

 

  • “La partita” (1988) di Carlo Vanzina con Matthew Modine e Faye Dunaway, dove si vedono le mura del Castello di Sirmione.

 

  • “Uova di garofano” (1991) di Silvano Agosti, con Lou Castel dove il regista ritorna nella sua città natale nella campagna bresciana.

 

  • “Quando sei nato non puoi più nasconderti” (2005) di Marco Tullio Giordana, con Alessio Boni, dove Brescia è stata scelta come luogo emblematico del racconto

 

  • “Quantum of Solace” (2008) di Marc Foster, con Daniel Craig, dove la Provinciale 38 che dalla Gardesana porta verso Tremosine – già set cinematografico per “The International” e per spot di svariati marchi automobilistici, e definita da Churchill l’ottava meraviglia del mondo – è la protagonista dell’ennesimo inseguimento dell’agente 007 nel 22esimo episodio della sua infinita saga.

 

  • “The International” (2009) di Tom Tykwer che sulla Provinciale 38, nota anche come Strada della Forra, che a Tremosine collega il porto con la frazione di Pieve, ha stato inscenato un rocambolesco inseguimento automobilistico. Nel cast compaiono Clive Owen, che interpreta l’agente dell’Interpol Louis Salinger, Luca Barbareschi nei panni di Umberto Calvini e Naomi Watts in quelli del procuratore distrettuale di New York Eleanor Whitman.

 

  • “Camuni” (2009) di Bruno Bozzetto. Nato grazie alla collaborazione fra il Distretto Culturale e il geniale cartoonist Bruno Bozzetto è il 1° cartoon sulle incisioni rupestri di Valle Camonica;

 

  • “Sentirsidire – quello che i genitori non vorrebbero mai” (2011) di Giuseppe Lazzari, con Francesco Mariottini girato tra Brescia Due e il lago d’Iseo

 

  • “Rosso Mille Miglia” (2014) di Claudio Uberti, con Martina Stella e Fabio Troiano dove la “Corsa più bella del Mondo” viene celebrata nel suo splendore nella cornice della città di Brescia;

 

  • “F for Franciacorta” (2015) di Massimo Zanichelli – docu-film che narra il mondo del Franciacorta attraverso le voci dai produttori, durante le diverse stagioni dell’anno. La potatura invernale, la fioritura primaverile, la vendemmia estiva e le arature autunnali sono effettuate sullo sfondo del territorio d’origine, dove l’evoluzione della vite, la maturazione delle uve e i lavori nei vigneti avvengono in un paesaggio punteggiato da ville, castelli e abbazie che costeggiano le torbiere del Sebino e il lago d’Iseo;

 

  • “My father Jack” (2016) di Tonino Zangardi, con Eleonora Giorgi e Matteo Branciamore, dove sono numerosi gli scorci del lago d’Iseo e della vicina Franciacorta;

 

  • La trilogia dedicata alla Valle Camonica e firmata da Elisabetta Sgarbi alla regia:
  1. “L’Ultima Salita – La Via crucis di Beniamino Simoni a Cerveno” (2009), la via indicata da Giovanni Testori per capire appieno il capolavoro in legno e stucco della scultura italiana commissionato all’artista dal Parroco Gualeni, con Toni Servillo
  2. “La lingua dei furfanti. Romanino in Valle Camonica” (2016) con Toni Servillo, dedicato al ciclo di affreschi realizzati dal Romanino tra il 1532 e il 1541 a Pisogne, Breno e a Bienno, in Valle Camonica
  3. “Dimenticare Tiziano. Girolamo Romanino a Pisogne” docu-film;

 

  • “Due un po’ così” (2016) di Daniele Chiariello, con Elio Angelini, Paolo Granci, Gianluca Guidi, Peppe Servillo, Melina Caggiano. La storia, sospesa tra comicità e amarezza, è quella di due amici (uno del profondo sud italiano, l’altro dell’est Europa) che insieme cercano lavoro, in un’Italia in cui anche un impiego diviene merce di scambio. Girata in molti luoghi del bresciano: Iseo, Sirmione, Padernello, Erbusco;

 

  • “Call me by your name” (2017) di Luca Guadagnino, con Timothée Chalamet e Armie Hammer dove è possibile ammirare Sirmione, nel versante meridionale del Lago di Garda e le rovine delle Grotte di Catullo. Se nel romanzo da cui il film è tratto lo sfondo italiano era quello del ponente ligure, la trasposizione cinematografica sposta la location a Brescia e in Lombardia;

 

  • “Volevo nascondermi” (2020) di Giorgio Diritti, con Elio Germano nei panni del pittore Antonio Ligabue. Alcune scene sono state girate al Castello di Padernello e nella campagna di Borgo San Giacomo. Uscito nelle sale lo scorso 27 febbraio, il biopic è attualmente ancora in distribuzione. La magistrale interpretazione di Elio Germano gli è valsa l’Orso d’Argento 2020 come miglior attore protagonista.

 

I commenti sono chiusi.