Austria-Italia, al traguardo la 14° migrazione guidata dall’uomo degli ibis eremita

Gli uomini a bordo dei due ultraleggeri a motore e i 28 ibis eremita della quattordicesima migrazione guidata dall’uomo, sono arrivati a destinazione: intorno alle 12 di ieri, lo stormo è atterrato al sito di svernamento della laguna di Orbetello dopo un viaggio durato 12 giorni, partito dall’Austria.

Dodici giorni di migrazione, 800 chilometri di volo e cinque tappe dal campo di addestramento di Seekirchen am Wallersee (Salisburgo) fino al sito di svernamento alla laguna di Orbetello: con questi numeri, la 14^ Migrazione Guidata dall’Uomo degli ibis eremita ha raggiunto il suo ultimo traguardo alle 12:00 di oggi 1^ settembre.

Partiti il 19 agosto scorso, 28 uccelli guidati da due mamme adottive a bordo di altrettanti ultraleggeri a motore hanno percorso la rotta della speranza per il ritorno in natura di una specie estinta in Europa da quattro secoli: se i giovani ibis eremita saranno in grado di ripercorrere il viaggio autonomamente in senso inverso quando sarà il momento di tornare al fresco del nord, il progetto condotto dai ricercatori austriaci del Waldrappteam avrà aggiunto altri preziosi esemplari al gruppo che anno dopo anno, vive al caldo della Toscana durante la stagione fredda per tornare in Austria in vista dell’estate.

LE TAPPE
Da Salisburgo al Tirolo in una prima tappa in perfetta formazione a “V”. Subito dopo la grande prova delle Alpi, che ha portato lo stormo a salire fino ai 2820 metri di quota, prendere le migliori correnti termiche e atterrare in Alto Adige, nei pressi di Bressanone.

Ci sono voluti cinque giorni perché che il meteo consentisse al gruppo di riprendere il viaggio ma l’attesa è valsa l’arrivo alla porte della Pianura Padana (Thiene) con un volo record di 2 ore e 23 minuti anziché di 3 e 17 come previsto.

Da qui, in previsione dell’altra grande sfida degli Appennini, 4 delle 13 persone del team si sono sganciate con due minivan e due carrelli per raggiungere il Parco Natura Viva di Bussolengo (VR), unico partner italiano del progetto europeo di reintroduzione dell’ibis eremita, che ha conservato il cibo per la seconda metà della rotta.

 

“Ogni giorno – spiega Johannes Fritz, fondatore e direttore del Waldrappteam, nonché pilota di uno dei due ultraleggeri – i nostri 28 ibis eremita consumano circa 8 chili di cibo totale. Avevamo preventivato risorse per una ventina di giorni e nel nostro frigo, che fa parte della dotazione per lo staff che segue a terra, non sarebbe stato possibile stivare 160 chili di carne macinata in piccole porzioni giornaliere da 250 grammi l’uno”.

Ripristinati gli approvvigionamenti necessari, il volo più lungo: da nord-est verso sud- ovest attraversando il Centro Italia in 5 ore e 11 minuti di volo fino a Cavriglia mentre l’ultimo sprint di 128 chilometri ha accompagnato lo stormo fino all’arrivo con una buona settimana di anticipo sul programmato.

“Dopo un anno di pausa a causa della pandemia – interviene Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva di Bussolengo – l’aprile del 2021 ha segnato la ripresa dell’allevamento dei pulcini schiusi allo zoo di Rosegg che, grazie ad un programma di training durato da giugno ad agosto, sono stati capaci di seguire in volo le due mamme adottive per essere condotti lungo la rotta di migrazione.

L’obiettivo è che in primavera possano ripercorrerla in senso inverso e trasmetterla ai giovani che porteranno con sè durante la prossima stagione riproduttiva. È l’unica strategia che abbiamo a disposizione per riportare in natura una specie che l’Europa ospita ormai solo nei parchi zoologici, per la quale siamo i diretti responsabili della scomparsa”. Il Parco Natura Viva è l’unico partner italiano del progetto da 7 anni e lo sarà con un ruolo molto importante anche nei prossimi.

 

Qui sotto un’intervista a Johannes Fritz, direttore e fondatore del Waldrappteam nonché pilota di uno dei due ultraleggeri al link (sotto la traduzione).

 

(traduzione: «Siamo sulla strada con un gruppo di 28 ibis eremita dal campo di addestramento a nord delle Alpi, nei pressi di Salisburgo, verso il sito di svernamento alla laguna di Orbetello. Durante le tappe, gli ibis non si alimentano da soli ma vengono ospitati belle voliere e questo è necessario per mantenere ben saldo il legame sociale con le mamme adottive, dalle quali ricevono il cibo. Ogni ibis mangia 250 grammi al giorno di carne, il che significa un totale di circa 8 chilogrammi per tutta la colonia. Ci siamo preparati per 20 giorni di migrazione, prevedendo dunque circa 160 chilogrammi di cibo. Una parte di questo è conservato nei nostri frigoriferi da campo mentre un’altra parte – che si renderà sufficiente per la seconda parte del viaggio – al Parco Natura Viva di Bussolengo. La migrazione sta andando molto bene, abbiamo avuto dei voli fantastici e l’intero viaggio coprirà circa 800 chilometri. Quest’anno abbiamo affrontato una sfida importante con la pandemia, che ha influito su tutto il nostro progetto. Ci comportiamo come se ci trovassimo in una bolla, il che significa che lo staff è isolato al campo limitando il più possibile i contatti con l’esterno mentre le persone non potranno venire a trovarci durante le nostre tappe. Lo facciamo con dispiacere ma con lo spirito necessario per proteggere tutti noi dal contagio. Siamo davvero ottimisti che questa migrazione si concluderà con successo»).

 

 

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