Vittoriale, “Il cattivo poeta” nelle sale da oggi

GARDONE RIVIERA - Dopo diversi rinvii a causa del Covid, finalmente è arrivato il momento dell’uscita del film girato al Vittoriale, con Sergio Castellitto nel ruolo di Gabriele d’Annunzio.

Il film dell’esordiente Gianluca Jodice racconta il Vate attraverso lo sguardo di Giovanni Comini, appena promosso federale, il più giovane che l’Italia fascista possa vantare. Ha voluto così il suo mentore, Achille Starace, segretario del Partito Fascista e numero due del regime. Comini viene subito convocato a Roma per una missione delicata: dovrà sorvegliare Gabriele d’Annunzio e metterlo nella condizione di non nuocere. Già, perché il Vate, il poeta nazionale, negli ultimi tempi appare contrariato, e Mussolini teme possa danneggiare la sua imminente alleanza con la Germania di Hitler.

Il film, girato in buona parte al Vittoriale, è prodotto da Ascent Film per la regia di Gianluca Jodice. Nel ruolo del poeta c’è Sergio Castellitto. Nel cast anche Francesco Patanè, Tommaso Ragno, Fausto Russo Alesi, Massimiliano Rossi, Clotilde Courau, Lino Musella, Elena Bucci, Lidiya Liberman.

Attesissimo dai fan del Vate, come detto il film sarà nei cinema da oggi, 20 maggio.

La vicenda. È il 1937 quando Giovanni Comini viene promosso federale per volontà del suo mentore, Achille Starace, segretario del Partito Fascista nonché numero due del regime. Giovanni è il più giovane in Italia a potersi fregiare del titolo e per questo la notizia ha una certa risonanza. E a soli 29 anni si ritroverà a dover gestire una missione delicata: controllare Gabriele D’Annunzio, sempre più irrequieto e pericoloso agli occhi del Duce.

Quest’ultimo non può permettersi intoppi o complicazioni, dal momento che il suo piano di espansione dell’Impero ha la precedenza su tutto. Si tratterà di una vera sfida per il protagonista, soprattutto per via della incrollabile stima reverenziale che prova nei confronti del “Vate”.

Castellitto nei panni di d’Annunzio (fotografia di T. Martorelli).

Al film hanno preso parte tante comparse gardesane, reclutate nel corso di casting letteralmente presi d’assalto tra il dicembre 2018 e il gennaio 2019 (ne avevamo scritto qui).

La produzione aveva fatto sapere di aver bisogno di oltre 200 comparse residenti in zona, nonché figure speciali con la capacità attoriali. Ma solo con determinati requisiti.

Le selezioni si erano svolte a Gardone Riviera, Salò e Brescia.

Giordano Bruno Guerri: «Lo proietteremo al Vittoriale»

Il via libera alle riprese al Vittoriale degli Italiani lo diede il presidente della Fondazione, Giordano Bruno Guerri, dopo aver letto la sceneggiatura. «Ho chiesto di leggerla prima di dare il consenso a un’operazione così complessa, che avrebbe comportato la chiusura del Vittoriale per settimane. Mi ha soddisfatto, condivide sostanzialmente le tesi storiche, mie e non solo, su un d’Annunzio tutt’altro che fascista, guardato con sospetto da un regime che mal giudicava, negli ultimi anni addirittura infuriato con Mussolini, completamente ostile all’ipotesi di un’alleanza con Hitler e la Germania nazista».

Guerri ha «vigilato con il fucile spianato» sulle riprese: «Immaginate un troupe di 60 tecnici cinematografici, abituati a muoversi tra oggetti finti e scenografie ricostruite, negli ambienti della Prioria colmi di oggetti. Per girare da un lato della stanza si svuotava l’altra metà, e viceversa, per poi ricollocare ogni cosa nello stesso identico posto, così come la lasciò d’Annunzio nel ‘38. Ovviamente ce ne siamo occupati noi del Vittoriale».

La Prioria, la casa del Vate, è una specie di cristalleria, «ma durante le riprese neppure uno spillo è stato danneggiato».

Guerri ha apprezzato l’interpretazione di Sergio Castellitto, al quale nel 2020 ha assegnato il premio del Vittoriale «per il suo perfettissimo lavoro di attore e regista, e per avere reso magnificamente sullo schermo la figura di d’Annunzio».

«Castellitto – dice il presidente – si è rapato completamente, ogni mattina si sottoponeva a due ore di trucco, è riuscito persino a rimpicciolirsi, si è rattrappito, e siccome è un uomo colto è entrato perfettamente nello spirito di d’Annunzio, come accade nella scena sulla nave Puglia, con il poeta che si mette ad ululare. Se l’è inventata Castellitto, diventando d’Annunzio, che noi ci immaginiamo come un vecchio trombone quando invece era un uomo che amava giocare, divertirsi e divertire».

Castellitto nei panni di d’Annunzio (fotografia di T. Martorelli).

Cosa ci si aspetta dal film, in termini di promozione per il Vittoriale? «Contavo su questo film per arrivare a 400mila visitatori nel 2020. Abbiamo dovuto aspettare il 2021. Mi aspetto un grande impulso. Molti non hanno idea di cosa sia il Vittoriale, che il film mostra in tutti i suoi spazi, compresa ogni stanza della Prioria. È un enorme spot».

Chissà come avrebbe reagito, vedendolo, l’Immaginifico. «D’Annunzio amava il cinema – dice Guerri – è diede un grande contributo allo sviluppo del primo cinema italiano. Ha scritto i testi di Cabiria, il primo kolossal, inventato il personaggio di Maciste. Fu tra i primi al mondo a costruirsi un cinema in casa. L’attuale auditorium nacque come sala di proiezione personale. Nell’ultimo anno di vita il poeta invitava ospiti, artisti, cuoche e camerieri a guardare con lui i film che amava, i kolossal, Stanlio e Olio, Braccio di Ferro. Bobine che conserviamo. Le abbiamo digitalizzate e le proiettiamo nel nostro cinema più piccolo del mondo, a un solo posto».

Il film sarà proiettao al Vittoriale? «Assolutamente sì», risponde Guerri.

 

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