Fronte Russo, venerdì a Gardone

GARDONE RIVIERA – Venerdì 29 aprile alle 20.30 in municipio a Gardone Riviera Bruno Festa presenta il libro «Fronte russo. Diario storico militare della 2° Divisione Alpina Tridentina».

La presentazione è promossa dall’assessorato alla Cultura. L’ingresso è libero.

Il volume riporta il diario storico militare della Divisione Tridentina nella guerra di Russia, tra il luglio ed il dicembre 1942, con un’appendice dedicata alla ritirata di Nikolajewka (gennaio 1943), raccontata dal generale Luigi Reverberi, che la guidò.

Si tratta della prima trascrizione in Italia di questo diario storico militare, che include anche i diari del 6° Reggimento Alpini e dei Battaglioni Vestone, Val Chiese e Verona, che fecero l’addestramento alla caserma di San Carlo, a Bogliaco di Gargnano, prima di essere inviati in Piemonte nell’estate 1942 e, da lì, in Russia.

Il diario, conservato all’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, a Roma, nel faldone numero 850, è stato scritto solo in parte in concomitanza con lo svolgimento delle azioni, e riguarda in particolare il faticoso e laborioso trasferimento dalle caserme italiane alla Russia. Per i restanti mesi, i diari sono ricostruiti in base alle testimonianze degli ufficiali superstiti.

Anticipiamo l’incipit della Presentazione del libro, a cura dello stesso autore.

«Camminavo solo per i camminamenti. Mi fermai accanto a una vedetta e non dissi niente; guardai da una feritoia la neve sul fiume; non si vedevano più le peste della pattuglia, ma io le avevo e le ho ancora dentro, come piccole ombre sulla neve di luce ghiacciata [M. RIGONI STERN, Il sergente nella neve, Milano 1953, pp. 24 – 25].

Quelle peste, raccontate da Mario Rigoni Stern, sono tracciate su uno strato di neve, appoggiato sul ghiaccio che ricopre l’acqua del fiume. In apparenza, nulla appare più precario. Eppure, quelle peste hanno allungato la loro ombra fino a noi.

Quella tragica e sciagurata avventura militare non deve essere dimenticata ma – e questo è il significato di questo libro – non vanno dimenticati soprattutto coloro che quella storia l’hanno scritta davvero, sempre ubbidienti, seppure avessero lo sguardo diretto spesso a occidente, accompagnato dalla domanda su quanto fosse distante l’Italia e quale fosse la strada per tornare a casa.

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