San Felice, invito alla partecipazione

SAN FELICE – Ci scrive il consigliere comunale Simone Zuin, all’opposizione a San Felice. Ecco le sue considerazioni sulla gestione della cosa pubblica in paese e un’esortazione ai sanfeliciani.

“Durante il Consiglio Comunale del 4 maggio, ho abbandonato l’aula. Una forma di protesta forte e per certi versi discutibile, ma la misura è ormai colma!

In discussione c’era il bilancio consuntivo 2015. Il nostro Capogruppo, nel suo lungo e articolato intervento, ha evidenziato i molti punti critici di un bilancio che non ci convince. Tassazione e indebitamento pro-capite (mutui) in crescita, servizi importanti (mensa scolastica, pasti a domicilio, asilo nido) quasi interamente a carico dei cittadini, nessuna previsione strategica raggiunta, indice di virtuosità del bilancio in calo dal 2012, nessuna capacità di attrarre fondi statali o regionali. Questo solo per citare alcune criticità tra le più evidenti. Nel quadro tracciato attraverso il documento contabile, manca soprattutto una linea strategica, necessaria per organizzare il futuro in settori importanti, come il turismo. Basti guardare in che modo vengono “investiti” i proventi dell’imposta di soggiorno, che ammontano ad oltre 230.000 €, oppure il parziale utilizzo dei fondi provenienti dal demanio. Seppur riconoscendo l’impegno di alcuni amministratori, mancano comunque politiche complessive su sport e cultura. Sono assenti piani di investimento seri e realizzabili su infrastrutture cruciali, come scuole e edifici pubblici.

Abbiamo apprezzato gli sforzi e la buona volontà dell’Assessore al bilancio, così come la presenza di alcuni spunti interessanti e positivi, ma questo non è sufficiente per poter esprimere un giudizio complessivamente favorevole.

A fronte di puntuali osservazioni, che meritavano un approfondimento ed una discussione serena e pacata, il Sindaco ha saputo rispondere solamente ricordando che ha vinto con il 60% dei voti (come se questo fosse una valida giustificazione per ogni sua azione futura), e attaccando l’amministrazione precedente alla sua e di cui io facevo parte. Una amministrazione che si è conclusa sette anni fa (7 anni!).

Non mi preoccupa certo l’attacco alla mia persona. I fatti ed i risultati dimostrano la bontà del mio operato. Non mi scandalizza nemmeno il fatto che il Sindaco dia una lettura falsata del passato, attribuendo ad una sola amministrazione mali e responsabilità non ben definiti. Ha comunque ragione su di un punto: in passato si poteva fare di più e meglio. Come sempre del resto, ma le difficoltà ci sono oggi, come c’erano allora e non riconoscere questo è intellettualmente disonesto.

L’indignazione nasce dal fatto che, di fronte a puntuali osservazioni, il Sindaco glissi sempre, senza mai dare una vera e propria spiegazione sul proprio operato e sui mancati risultati promessi, arrivando a rispondere spesso con demagogia e sterile polemica politica. Anziché assumersi la responsabilità di quello che considero un mezzo fallimento, ieri ha preferito abbandonarsi all’attacco personale. Anziché fissare un punto zero dal quale ripartire assieme per costruire il futuro della nostra comunità, ha preferito nascondersi dietro l’accusa verso chi non governa più da tempo.

Ho lasciato l’aula consigliare per dare un segnare forte, chiaro: a San Felice c’è bisogno di cambiare rotta.

Non ha nessuna utilità costruttiva richiamare un passato lontano o trincerarsi dietro il proprio buon risultato elettorale oppure rispondere, in modo preconcetto, sempre e comunque “no” a tutte le nostre proposte, senza mai dare una risposta politicamente ed oggettivamente motivata.

Oggi c’è la necessità di capire che la strada intrapresa da questa amministrazione sta minando pesantemente il nostro futuro e che possiamo risalire la china solo con un franco confronto e con una collaborazione costruttiva. Non certo attraverso logiche elettorali, muri di gomma o inconsistenti accuse.

Credo che in piccoli comuni come il nostro la politica dell’apparire, della appartenenza ideologica, delle logiche elettorali, del carrierismo debba necessariamente lasciare il posto ad una buona Politica fondata su pratiche di confronto, partecipazione e condivisione.

Chiudo con un appello alle Cittadine ed ai Cittadini di San Felice: vi esorto a partecipare ai Consigli Comunali. Non ascoltate ciò che sentite nel chiacchiericcio di piazza e non fidatevi neppure di ciò che io scrivo. Partecipate alla vita politica del vostro comune perché solo così potrete farvi una idea di come stanno andando veramente le cose in questo nostro paese. Solo così sarete cittadini consapevoli”.

Simone Zuin

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