Referendum costituzionale: un incontro per capire

SALÒ – Il Comitato per il NO della Valténesi e Alto Garda Bresciano organizza un incontro, venerdì a Salò, per approfondire i temi della riforma costituzionale.

Interverrà Francesca Parmigiani, dott.ssa di Ricerca in Diritto Costituzionale. La serata sarà coordinata dal prof. Gianpaolo Comini. L’appuntamento è per venerdì 15 luglio alle ore 20.45 presso l’Arci di Salò, in via Orti 1.

«È importante – spiega i responsabili del  comitato – che gli elettori partecipino al referendum in modo consapevole, informati nel merito della Riforma, non a favore o contro qualcuno. La Riforma costituzionale approvata contiene anche aspetti condivisibili, ma nell’insieme noi la valutiamo negativamente. Troppi sono gli aspetti costituzionali coinvolti e modificati. In primo luogo non corrisponde al vero che non vengono toccati i principi fondamentali della prima parte: la modalità prevista per l’elezione del nuovo Senato, formato di Sindaci e Consiglieri regionali che si sceglieranno tra loro e non saranno votati dai cittadini, elimina la sovranità popolare prevista proprio dall’articolo 1 della Costituzione».

«Rifiutiamo anche – spiega ancora il Comitato per il no – il tentativo di ricattare gli elettori con le minacce continue sulle conseguenze negative per l’Italia se vincesse il NO al referendum. Se vincerà il NO non succederà proprio nulla: non cadrà il Governo, che non c’entra niente con il voto sulla Costituzione; niente a che vedere con la situazione economica e finanziaria del nostro Paese; niente a che vedere con L’Europa e neppure con le conseguenze del voto inglese per l’uscita dall’Unione Europea.Già nel 2006 i cittadini hanno bocciato la Riforma allora proposta da Berlusconi, senza alcuna conseguenza negativa; anzi, impedendo una concentrazione di potere nelle mani del Capo di Governo. I cittadini devono poter votare liberi da minacce infondate, per una scelta nel merito».

Il Comitato si dice infine «contrario al ritorno di molte competenze allo Stato, perfino in tema di politiche sociali, che devono spettare agli Enti Locali, dopo anni di propaganda su federalismo o meglio di trasferimento di poteri alle autonomie locali».

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