Archeologi sulle tracce delle antiche comunità di Gardone Riviera
GARDONE RIVIERA – Il castello della Val di Sur, perno di un sistema che comprendeva boschi e campi coltivati fin dall’antichità, è passato al setaccio dagli archeologi.
Dal 26 giugno un gruppo di 20 studenti universitari di archeologia – coordinati dal prof. Gian Pietro Brogiolo, già ordinario di Archeologia medievale all’Università di Padova, e dal prof. Carlo Baroni, ordinario di Geomorfologia all’università di Pisa – sta effettuando carotaggi e sondaggi, analizzando antiche cartografie e studiando il paesaggio locale per ricostruire la storia di questa località gardonese, sede di una delle comunità che, anticamente, erano insediate in Val di Sur, alle spalle dell’attuale frazione di San Michele.
Il progetto è promosso dall’Ateneo di Salò in seno al percorso culturale «Storia di Salò e dintorni», con la collaborazione del Comune di Gardone Riviera, che patrocina l’iniziativa e offrirà ospitalità agli studenti.
Il sito scelto per la campagna di scavi presenta già significativi resti archeologici in superficie. Le tracce, seppur labili, che si osservano oggi sul terreno fanno pensare ad un piccolo castello che sorgeva sul punto più alto del crinale del Monte Castello, a cui si accedeva dalla valle del Buelino, difeso, verso est, da un paio di fossati.
Dopo il secondo, largo una decina di metri, vi era la porta difesa da una torre, ipotizzabile dalla conformazione quadrangolare del terreno. Qui sono già stati trovati materiali del V secolo dopo Cristo, tra cui alcune rare monete.
«L’obiettivo – spiega Brogiolo – è cercare di ricostruire la storia del sito, facente parte di un sistema di piccoli castelli che costellavano la zona tra la Valsabbia e l’Alto Garda».
Gli scavi e il lavoro sul campo degli studenti di archeologia si protrarranno per un paio di settimane, fino ad oggi, venerdì 7 luglio. Poi, il prossimo autunno, i primi risultati scientifici della campagna saranno presentati al pubblico.
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