Suoni e Sapori del Garda: Mozart, il grande genio

GAVARDO - Sabato 2 alle 21 nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a Gavardo , “Mozart, il grande genio”, secondo concerto della sesta edizione del Festival Suoni e Sapori del Garda. Visita guidata e degustazione.

Protagonista di questo concerto sarà la Infonote Orchestra diretta dal maestro Serafino Tedesi, al quale l’ideatrice e direttrice artistica del Festival Giovanna Sorbi, riconoscendone la stessa passione e visione musicale, ha passato il testimone. Da questa edizione il maestro Tedesi e l’associazione culturale Infonote, con Gloria Pedrazzini alla presidenza, assumono ufficialmente la direzione artistica del Festival.

Prima del concerto, alle ore 20 a cura dell’associazione La Melagrana, è in programma la visita guidata alla Chiesa di Santa Maria degli angeli e all’ annesso convento francescano, mentre al termine della serata, nel chiostro del monastero, sarà offerta una degustazione vini a cura dell’Associazione Strada dei Vini e dei Sapori del Garda.

L’ingresso è libero.

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Serafino Tedesi
Il violinista Serafino Tedesi, direttore artistico del festival Suoni e Sapori.

 

Il programma  è monografico ed è dedicato alla genialità musicale del grande compositore Wolfgang Amadeus Mozart. I solisti saranno Kaori Ogasawara al violino e Emilio Eria alla viola.

Verrà eseguita la Sinfonia n. 41 in Do maggiore K 551, anche nota come Jupiter, ultima sinfonia composta da Wolfgang Amadeus Mozart. Fu completata a Vienna il 10 agosto 1788. La sinfonia è l’ultima di un ciclo di tre sinfonie (le altre sono la n. 39 e la n. 40) composte in rapida successione durante l’estate del 1788. Il titolo, col suo rimando mitologico a Giove, non fu assegnato dal compositore ma probabilmente dall’impresario inglese Johann Peter Salomon, allo scopo di evidenziare il carattere grandioso e divino che caratterizza quest’ultima composizione strumentale di Mozart.

L’estate del 1788 fu una stagione particolarmente prolifica per Mozart. La Sinfonia n. 39 fu completata il 26 giugno, seguita dalla celebre n. 40, ultimata il 25 luglio, e infine dalla n. 41, terminata invece il 10 agosto. Nello stesso periodo Mozart era impegnato a comporre i Trii per pianoforte in Mi maggiore e Do maggiore, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 16, e una sonatina per violino. Una piccola curiosità: Woody Allen, nel suo celebre film Manhattan, cita il secondo movimento di questa sinfonia nel suo personale elenco delle “cose per cui vale la pena vivere”.

La Sinfonia concertante per violino, viola e orchestra in Mi bemolle maggiore K 364 (K6 320d) di Wolfgang Amadeus Mozart può, a pieno diritto, essere considerata un doppio concerto.
Essa viene composta a Salisburgo nel 1779 immediatamente dopo il concerto per due pianoforti e orchestra K 365, anch’esso nella tonalità Mi bemolle maggiore, al ritorno dal viaggio che lo aveva portato da Mannheim e a Parigi.
Il genere concertante era di gran moda in quelle città (soprattutto Mannheim), che potevano vantare il primato in Europa per orchestre di prima qualità sia per la presenza di virtuosi eccelsi che per ampiezza e affiatamento dell’organico.
La complessa dinamica orchestrale della composizione riflette la crescente competenza tecnica dell’orchestra europea di quel periodo ed è stata fortemente influenzata dal cavalier di Saint-George che Mozart aveva incontrato a Parigi e il cui Concerto per violino e orchestra n 5 lo stesso Mozart cita nel movimento finale.

Per tornare alla sinfonia concertante, va rilevato che Mozart non concepisce una struttura nella quale ai solisti vengano riservate ampie possibilità individuali ma piuttosto di creare un dialogo violino e viola e tra questi e l’orchestra. La logica è quella cameristica post haydniana, dove non esiste prevalenza tra i componenti e il cui antagonismo Hermann Abert ben caratterizzerà con le parole “amichevole rivalità”.

Una curiosità è il fatto che la viola, secondo le indicazioni di Mozart, dovrebbe essere accordata mezzo tono più in alto del normale, per cui la parte di questo strumento è scritta in Re maggiore. Normalmente però oggi i violisti preferiscono suonare con lo strumento accordato normalmente. Mozart ha avuto inoltre cura di scrivere egli stesso le cadenze, di cui quella del secondo movimento è di incredibile bellezza.

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