Sopravvivere al coronavirus con 316 euro al mese

SALO' - Ci scrive un lettore, libero professionista, con attività avviata dal 1987 a Salò. Dopo un ictus è invalido al 75% e percepisce un assegno mensile di 316 euro netti, che di fatto lo esclude dalla possibilità di ottenere il bonus di 600 di euro. 

Ecco la lettera: «I fatti: a settembre 2019 un ictus cambia per sempre la mia vita e quella della mia famiglia. Tre mesi di ospedale e successiva riabilitazione, ora interrotta per il sopraggiunto virus. Mi riconoscono un invalidità del 75%, relativa 104 e un lauto assegno di ben 316,00 euro netti.

Il perdurare della quarantena, oltre che l’improbabile riscossione dei crediti visto il fermo di qualsiasi attività accentua la precaria situazione finanziaria dello studio, già minata da anni di crisi del settore edilizio.

Ma oltre al danno c’è sempre la beffa: lo stato riconosce il bonus di 600 euro a chiunque (forse anche ai lavoratori in nero), ma essendo” fortunato” destinatario di assegno di invalidità sono escluso dallo stesso, sia per la posizione Inps che per la cassa professionale (due posizioni a cui ho sempre versato regolarmente contributi).

Immaginatevi lo sconforto totale e la vergogna nei confronti della mia famiglia per mettere a disposizione 316,00 euro per il sostentamento della stessa.

Immagino di non essere l’unico in questa paradossale situazione, e pertanto mi rivolgo a voi per dare voce al mio ed altrui disagio, essendo l’organo di stampa più vicino a me».

Se qualcuno ha risposte o indicazioni da fornire al lettore può scriverci a questa mail ([email protected]) e faremo volentieri da tramite.

 

 

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