Coronavirus: nelle ultime 24 ore in Trentino 14 decessi, 3 in Alto Garda

TRENTINO - I dati del consueto aggiornamento provinciale. Sono complessivamente 3.236 le persone che in Trentino hanno contratto il Coronavirus, di queste 598 (il 18,47%) sono dell'alto Garda e Ledro.

«I numeri sono ancora, purtroppo, importanti, anche se si stanno stabilizzando – ha detto il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti durante la conferenza stampa di ieri – e l’aumento dei contagi è da attribuire, come detto nei giorni scorsi, all’incremento del numero dei tamponi che stiamo facendo, oggi 800».

Nelle ultime 24 ore in Trentino si sono registrati 14 decessi e 125 nuovi contagi, di cui 116 verificati con tampone, circa 800 quelli effettuati. Il totale delle persone decedute sale quindi a 244. I guariti sono oggi 62, che portano il totale a 342.

Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 78, una meno di ieri; 1.658 contagiati sono alle cure domiciliari.

Qui la mappa interattiva del contagio in provincia di Trento.

Questi i numeri dell’ultimo aggiornamento diffuso dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, insieme all’assessore alla salute, Stefania Segnana e alla task force impegnata a contrastare la diffusione del Coronavirus.

L’Alto Garda e Ledro, una delle aree trentine in cui il virus ha colpito di più, anche per la presenza di focolai nelle case di riposo, conta 598 persone positive accertate  e 69 decessi (dati aggiornati al 7 aprile).

Questi i dati della zona Alto Garda e Ledro:

  • Arco: 261 – 7 guariti – 25 decessi (ieri un uomo di 93 anni)
  • Riva del Garda: 97 (+1) – 9 guariti – 5 decessi (ieri una donna di 82 anni)
  • Ledro: 137 (+1) – 5 guariti – 23 decessi
  • Drena: 11 – 1 guarito
  • Dro: 70 (+1) 4 guariti – 15 decessi (ieri un uomo di 96 anni)
  • Nago Torbole: 9
  • Tenno: 13 – 1 decesso
La curva del contagio in Provincia di Trento.

 

Il presidente Fugatti ha parlato della ripresa, la cosiddetta fase 2. “Certamente da parte nostra ci stiamo ragionando, ma conterà molto il parere della comunità scientifica. Non siamo certo sordi – ha detto – al grido di dolore che arriva dalle categorie economiche, ma dobbiamo tenere conto che le restrizioni fino ad ora introdotte hanno portato ad una stabilizzazione e ad un calo dei numeri del contagio. In ogni caso – ha chiarito Fugatti – la ripresa non ci riporterà da subito alla situazione precedente allo scoppio della pandemia. Lo faremo – ha concluso – ma con criteri molto rigidi”.

 

 

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