Coronavirus: altri 10 morti in Trentino. Quarantene negli hotel

TRENTINO - I dati delle ultime 24 ore in Trentino: 10 i decessi, 18 i nuovi contagi. Crescono le opportunità per effettuare la quarantena in strutture alberghiere, anche in Alto Garda. Lo propone da tempo, inascoltato, anche il sindaco di Salò.

Nelle ultime 24 ore si sono registrati in Trentino 10 decessi di cui 3 all’interno di RSA. 18 i nuovi contagiati, su 599 tamponi eseguiti (i positivi sono quindi il 3%). 38 le terapie intensive nelle strutture ospedaliere provinciale, in ulteriore calo. Il contagio sembrerebbe quindi al momento stabilizzato, anche se, ha sottolineato il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, “questi dati non vanno considerati ancora come definitivi”.

Questa la situazione in Trentino aggiornata alle 18 di martedì 21 aprile:

  • Totale positivi: 4.254
  • Attualmente positivi: 2.549
  • Guariti: 985
  • Dimessi: 1.329
  • Deceduti: 376

Guarda qui la mappa interattiva del contagio in Provincia di Trento.

Nei Comuni del Garda trentino la situazione è questa:

  • Arco: 335 (+2) contagi – 101 guariti – 118 dimessi – 31 (+1) decessi
  • Riva del Garda: 121 (+1) contagi – 24 guariti – 35 dimessi – 15 decessi
  • Ledro: 148 (+1) contagi – 28 guariti – 30 dimessi – 29 (+1) decessi
  • Dro: 84 (+1) contagi – 13 guariti – 17 dimessi – 16 decessi
  • Drena: 13 (+1) contagi- 4 guariti – 5 dimessi
  • Nago Torbole: 9 contagi- 4 guariti – 4 dimessi
  • Tenno: 16 contagi – 5 guariti – 5 dimessi – 1 decesso

La Provincia autonoma di Trento ha fatto sapere che «da oggi ci sono anche nuove strutture alberghiere a disposizione di chi, trovato positivo ai test, decida spontaneamente di trascorrere la quarantena fuori dalla propria abitazione, soprattutto per preservare i familiari dal contagio».

L’utilizzo degli hotel adattati temporaneamente a strutture protette per convalescenza e isolamento è un tema che ha sollevato più volte anche il sindaco di Salò, Giampiero Cipani, finora inascoltato.

In Trentino si attivati in tal senso. In Veneto hanno preso in considerazione questa eventualità: già lo scorso 8 aprile la Giunta regionale ha approvato i criteri per individuare hotel idonei nei quali ospitare, in caso di carenza di posti letto negli ospedali, persone malate (ne avevamo scritto qui).

In Lombardia e nel Bresciano, invece, ancora non ci sono notizie in proposito. Inascoltato, come detto, l’appello del sindaco di Salò che ha ribadito la sua proposta nei giorni scorsi, dalle colonne del Giornale di Brescia, alla luce dei dati sul contagio nella sua città: «Contiamo 85 positivi, di cui 11 deceduti, 25 in cura, 20 in isolamento fiduciario e 29 in isolamento obbligatorio. Le 49 persone in isolamento sono i “dimessi” che stanno facendo la quarantena a casa loro, con tutti i rischi di diffusione domestica del contagio che questo comporta e che non ci sarebbero se fossero ricoverati in strutture protette che potrebbero essere allestite in hotel».

 

 

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