Cinghiali, in Lombardia caccia selezione tutto l’anno, anche con visori notturni

LOMBARDIA - In Lombardia sarà concessa la caccia di selezione al cinghiale durante tutto l’anno anche con visore notturno. Sarà diversificato anche il periodo relativo alla caccia di selezione per altri ungulati. È la sintesi della proposta approvata, giovedì 30 aprile, in VIII Commissione consiliare.

“Ora attendiamo – ha dichiarato Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia – l’approvazione definitiva da parte del Consiglio, ma questo è un passaggio fondamentale per il contenimento della fauna selvatica in Lombardia che, anche a causa della quarantena, è proliferata in maniera incontrollata in questi mesi. Vogliamo essere vicini ai nostri agricoltori che stanno subendo danni enormi a causa di questo problema”.

Visore notturno

Sull’utilizzo del visore notturno, si è cercato di rispondere a un’esigenza di sicurezza. Essendo autorizzato il prelievo del cinghiale anche prima dell’alba e dopo il tramonto.

Caccia di selezione con piani di prelievo

La caccia di selezione ai cinghiali si svolgerà tutto l’anno sulla base di specifici piani di prelievo, strutturati per sesso e classi di età, previa acquisizione del parere dell’Ispra e, limitatamente ai comprensori alpini e agli ambiti territoriali di caccia, secondo specifiche disposizioni attuative adottate dalla Regione o dalla Provincia di Sondrio per il relativo territorio. Per la caccia al capriolo, saranno differenziati i periodi fra la caccia di selezione in zona Alpi e al di fuori di tale zona. I periodi di caccia di selezione saranno pertanto i seguenti: camoscio, cervo e muflone dal 1° agosto al 31 dicembre; capriolo: dal 1° giugno sino alla seconda domenica di dicembre in zona Alpi e dal 1° giugno al 30 settembre e dal 1° gennaio al 15 marzo al di fuori della zona Alpi.

Ben 9.200 cinghiali abbattuti

“Nella stagione venatoria 2019/2020 in Lombardia sono stati abbattuti 9.200 cinghiali, ben 1.827 in più rispetto alla stagione precedente. Un aumento significativo soprattutto della caccia di selezione che è passata da 2.324 capi a 3.118. C’è bisogno di un intervento deciso perché i cinghiali stanno distruggendo le coltivazioni e creando pericoli per la sicurezza dell’uomo” conclude Rolfi. “La caccia di selezione ripartirà a giugno mentre l’attività di contenimento è attiva, di competenza delle Province alle quali anche recentemente abbiamo sollecitato un’azione più incisiva”.

I numeri

Di seguito il totale degli abbattimenti cinghiali per singola provincia (controllo + caccia di selezione + caccia collettiva) nella stagione venatoria 2019/2020:

  • Bergamo 1.181 (l’anno precedente erano 941);
  • Brescia 1.241 (l’anno precedente erano 614);
  • Como 2.189 (l’anno precedente erano 1916);
  • Cremona 119 (l’anno precedente erano 152);
  • Lecco 306 (l’anno precedente erano 260);
  • Lodi 4 (l’anno precedente erano 6);
  • Milano 12 (l’anno precedente erano 8);
  • Pavia 2332 (l’anno precedente erano 1.973);
  • Sondrio 362 (l’anno precedente erano 279);
  • Varese 1452 (l’anno precedente erano 1.222).

Il totale della Lombardia è 9.198 (l’anno precedente erano 7.371).

I cinghiali nei prati di Villa Mirabella, nel Parco del Vittoriale, a Gardone Riviera.

 

In Trentino: nel 2019 abbattuti 583 cinghiali

Sulla questione cinghiali è intervenuta nei giorni scorsi anche l’assessore provinciale trentina all’agricoltura, foreste e fauna, Giulia Zanotelli, a seguito di alcune osservazioni comparse sulla stampa che riferiscono di un immobilismo della Giunta sul tema dei cinghiali.

“Va detto subito – dice l’assessore – che il problema del cinghiale, della sua vasta diffusione e dell’impatto pesante sull’agricoltura trentina, non è nato certo negli ultimi 24 mesi e tutti sono consapevoli che l’eradicazione di questa specie non è di fatto possibile. Inoltre, va considerato che l’emergenza Covid-19 ha portato in questi mesi al blocco totale delle azioni di controllo che, compatibilmente con l’allentamento delle misure, sarà possibile riprendere con la fattiva collaborazione della componente venatoria”.

“Nei primi mesi di insediamento – prosegue Zanotelli – è stato istituito un Tavolo composto da sindacati agricoli, Associazione Cacciatori e Provincia. Questo ha dato esito alla nuova disciplina per il controllo dei cinghiali, volta a semplificare alcune procedure amministrative e a potenziare l’intervento dei controllori, per rendere più incisiva ed efficiente l’azione di controllo (delibera n. 1183 del 1 agosto 2019 e n. 1322 del 30 agosto 2019). A testimonianza dell’efficacia dell’azione messa in campo e dell’impegno assicurato dalla componente venatoria, mi preme ricordare che nel corso del 2019 sono stati abbattuti 583 cinghiali, risultato massimo mai raggiunto fino ad oggi. Nel frattempo, in queste settimane il Servizio foreste e fauna ha lavorato insieme all’Associazione cacciatori per un’ulteriore semplificazione delle procedure; cosa che sarà oggetto di una delibera della Giunta provinciale nelle prossime settimane. Inoltre si è dato incarico ai forestali di intervenire nei luoghi maggiormente colpiti dalla presenza del cinghiale, tanto è vero che negli scorsi giorni il Dirigente del Servizio foreste e fauna ha anche contattato alcune amministrazioni comunali per informarle delle iniziative messe in cantiere”.

“Mercoledì scorso – conclude l’assessore – vi è stata una videoconferenza del Tavolo verde durante la quale, tra i vari argomenti trattati, tra cui la presentazione del disegno di legge n. 55 di iniziativa della Giunta provinciale legato alla pandemia, si è entrati nel merito del problema cinghiali spiegando le azioni messe in atto dalla Provincia (poc’anzi descritte) con la collaborazione dei diversi soggetti. Una soluzione definitiva purtroppo non esiste, come già ribadito più volte anche agli agricoltori interessati dal problema incontrati durante gli scorsi mesi. Infatti, non è di fatto possibile prevedere un’eradicazione completa, e, quindi, con la collaborazione di tutte le componenti, cacciatori e agricoltori in primis, si deve dare continuità alle azioni già programmate volte a contenere sia la crescita numerica di questa specie, sia la sua diffusione territoriale. A questo proposito, colgo l’occasione per ringraziare nuovamente sia i forestali sia i cacciatori per lo sforzo costante sul controllo del cinghiale, certa che la responsabilità di tutte le parti coinvolte proseguirà in questa direzione”.

 

 

 

I commenti sono chiusi.