Les Misérables, l’acclamato film di Ladj Ly al Criustal di Salò

SALO' - Al Cinema Teatro Cristal di Salò domenica 28, lunedì 29 e martedì 30 giugno alle 21.15 si proietta «I miserabili», del regista francese Ladj Ly. La recensione di Camilla Lavazza.

Al Cristal di Salò riprende la programmazione (clicca qui per il programma).  In programma domenica, lunedì e martedì «I Miserabili», fulminante esordio di Ladj Ly, candidato agli Oscar come miglior film internazionale.

Trama: Montfermeil, periferia di Parigi. Stéphane è al suo primo giorno di lavoro come poliziotto di pattuglia per le strade della città, affiancato da due veterani: Chris, detto “il porcellino” e “Gwada”, di origine africana.

Il furto di un cucciolo di leone dal circo scatenerà una sequenza di situazioni sempre più drammatiche in cui tutti, polizia e abitanti del quartiere, divisi tra loro in bande contrapposte, saranno posti di fronte alla fragilità dei reciproci equilibri di forze ed alle scelte necessarie per fare “la cosa giusta”…

 

Critica: Il regista Ladj Ly racconta ciò che conosce bene e si vede. È nato e vissuto a Montfermeil e fin da ragazzo ha iniziato a filmare tutto ciò che accadeva nel suo quartiere.

“I Miserabili”, suo primo lungometraggio (e già vincitore di numerosi premi, tra cui il premio della Giuria a Cannes 2019, il César 2020, nonché candidato all’Oscar 2020 per il miglior film straniero) ha la forza della vita vissuta, senza sconti e pregiudizi, pur essendo un film di finzione con una trama solidissima e ricca di colpi di scena che cresce in tensione, raggiunge il picco e poi risale ancora inaspettatamente.

Il titolo del film si rifà espressamente al capolavoro di Victor Hugo (a Montfermeil lo scrittore ambientò la locanda Thénardier, ma i francesi lo ricordano anche per le rivolte del 2005 che misero a ferro e fuoco la città), con il quale non condivide le vicende ma lo spirito, quello di farci avvicinare senza preconcetti alle vite di persone che vivono ai margini e cercano di sopravvivere in un mondo a parte.

Lady Li filma la banlieue evitando i luoghi comuni (la droga e la prostituzione sono narrate ma non mostrate, la musica è elettronica e non hip-hop e l’unico che accenna qualche rima di rap è etichettato come “fuori di testa”) e ci accompagna nel quartiere presentandoci all’inizio un momento di tregua nella separazione tra il centro della città e la periferia, i festeggiamenti per la vittoria francese alla Coppa Mondiale di calcio, in cui dominano i colori del tricolore in una festosa mescolanza.

Come pure relativamente tranquillo è l’arrivo del poliziotto Stéphane (l’attore Damien Bonnard che ha saputo far tesoro del suo momento di choc reale, provato nel mettere piede per la prima volta in periferia, riversandolo nella sua interpretazione) insieme al quale impariamo a conoscere i vari settori in cui si dividono gli abitanti, mostrando un microcosmo di mondi contigui ma separati (il Sindaco, i fratelli musulmani, le bande di ragazzini, i gitani del circo “Zeffirelli”) che l’episodio del furto del leoncino metterà in contrasto con modalità imprevedibili.

Ancor più a parte e nascosto è il mondo delle donne, madri o ragazze, spiate dal drone o interrotte dall’irruzione dei poliziotti nella vita intima delle case, contrapposta a quella dei maschi che è vissuta tutta nelle strade.

Ladj Ly tratta tutti i suoi personaggi con rispetto e autoironia ma senza risparmiarli (il poliziotto che approfitta dei controlli per palpeggiare le ragazzine e la rabbia cieca del branco di bambini) mostrandoceli umani e spaventati da entrambi i lati della barricata; i “buoni” e i “cattivi” non stanno tutti dalla stessa parte e, forse, gli unici che devono scusarsi, anche se hanno imparato che non si deve fare mai ed è pure troppo tardi, sono gli adulti nei confronti dei ragazzini, perché, come recita la frase di Victor Hugo posta prima dei titoli di coda “Non ci sono né cattive erbe né uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori.”

Ogni dettaglio è importante, come in un giallo, anche quando pare solo una nota di colore (i polli rubati) ed il drone, oltre ad un ruolo fondamentale nella trama, serve anche per regalarci delle visioni d’insieme, più serenamente distaccate, della città, come il mercato, con le sue tende colorate o i grandi palazzi alveare dietro cui tramonta il sole in quello che pare un finale ed invece chiude solo un capitolo, una breve pausa prima che la tensione salga al culmine.

Film d’azione dal sapore un po’ western, sfrutta gli spazi tra vuoti e pieni (lo skate park immenso e ricoperto di immondizie, le scale anguste dei palazzi, le vie strette tra le auto parcheggiate) per inseguimenti e battaglie adrenaliniche ed i locali dove si prepara il kebab per confronti tra personaggi come tra cowboy nel saloon.

Una sorprendente opera prima in cui il vissuto si intreccia sapientemente alla finzione e il messaggio arriva spontaneamente e colpisce senza preavviso con forza inusuale, lasciando aperti interrogativi e riflessioni.

(Camilla Lavazza)

 

I MISERABILI

Titolo originale: Les Misérables.

Regia LADJ LY

Sceneggiatura LADJ LY, GIORDANO GEDERLINI, ALEXIS MANENTI

Interpreti e personaggi

DAMIEN BONNARD Stéphane

ALEXIS MANENTI Chris

DJEBRIL ZONGA Gwada

ISSA PERICA Issa

AL-HASSAN LY Buzz

STEVE TIENTCHEU Il Sindaco

ALMAMY KANOUTE Salah

NIZAR BEN FATMA Lo spilorcio

RAYMOND LOPEZ Zorro

LUCIANO LOPEZ Luciano

JAIHSON LOPEZ Jaihson

JEANNE BALIBAR La commissaria

OMAR SOUMARE Macha

SANA JOACHAIM Bintou

LUCAS OMIRI Smilzo

Musiche originali PINK NOISE

Fotografia JULIEN POUPARD

Suono ARNAUD LAVALEIX, MATTHIEU AUTIN, JÉRÔME GONTHIER, MARCO CASANOVA

Montaggio FLORA VOLPELIÈRE

Scenografie KARIM LAGATI

Costumi MARINE GALLIANO

Prodotto da TOUFIK AYADI E CHRISTOPHE BARRAL

Durata 100 min

 

 

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