Goletta del Laghi: sul Garda bresciano due punti “fortemente inquinati”. Meglio il veronese

GARDA VERONESE - Il monitoraggio della Goletta dei Laghi di Legambiente sul Garda. Sul Garda bresciano "fortemente inquinati" il porto di Padenghe e la spiaggia delle Rive a Salò. Sul veronese "inquinata" la zona alla foce del torrente Gusa, a Garda.

Ancora troppi punti inquinati nei laghi lombardi: questo il primo dato che emerge dalla quindicesima edizione della Goletta dei Laghi di Legambiente.

In Lombardia i laghi continuano a essere minacciati da scarichi fognari non depurati:sui 30 punti monitorati, ben 15 evidenziano la presenza di cariche batteriche oltre i limiti di legge, e sono stati segnalati come “inquinati” o “fortemente inquinati” (scarica qui il dossier completo riferito ai laghi lombardi)

I parametri indagati sono quelli microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.

La situazione sul Garda lombardo

Nell’ultima tappa della Goletta, quella sul lago di Garda, su 5 punti campionati lungo la riviera bresciana, 2 risultano fortemente inquinati: a Salò presso la località Le Rive e a Padenghe nei pressi del Porto. Gli altri tre sono risultati entro i limiti.

 

“Ancora una volta i dati delle analisi di Goletta dei Laghi ci riconsegnano un quadro di criticità di cui tenere conto se vogliamo che tutte le acque che entrano nel lago sia di buona qualità– dichiarano Paolo Bonsignori e Cristina Milani del circolo Legambiente per il Garda –. Sappiamo che è urgente mettere mano alla situazione di Salò e Desenzano dove gli sfioratori di piena sono spesso i veri imputati dell’immissione di acque non trattate nel lago. Per Padenghe, invece, permane una situazione di stallo. Oramai da 10 anni quel punto risulta fuori dai limiti. L’aggravante è che, quest’anno, risulta ricompreso in un’area balneabile”.

La situazione dei punti analizzati sul Garda bresciano:

La Goletta sul Garda veronese

Vanno meglio le cose sul Garda veronese, dove Legambiente dichiara: “Buoni i dati ma non abbassare la guardia, continuare a monitorare le acque per mappare gli scarichi abusivi”.

Sulla riviera veneta sono stati sei i punti monitorati dalla Goletta dei Laghi nelle acque del Lago di Garda e sottoposti ad analisi microbiologiche. Uno è stato giudicato come “inquinato”.

Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva nei laghi.

“Torna ad essere sorvegliato speciale il Torrente Gusa, che lo scorso anno a sorpresa era risultato essere entro i limiti di legge dopo 10 anni in cui le acque si presentavano inquinate o fortemente inquinate. Bene gli altri punti, anche se in alcuni casi i limiti di legge per le unità formanti colonia di Escherichia Coli presenti, sono al limite.” Afferma Chiara Martinelli, presidente di Legambiente Verona. “Chiediamo alle amministrazioni di continuare a vigilare affinchè vengano scovati gli scarichi abusivi che confluiscono nei rii e nei torrenti e che vanno a compromettere la qualità delle acque del lago”

Ricordiamo che i prelievi e le analisi di Goletta dei Laghi vengono eseguiti da tecnici e volontari di Legambiente. L’ufficio scientifico dell’associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando laboratori certificati sul territorio.

I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli).

Peschiera: prelievo alla foce del torrente Rielo.

 

LEGENDA

Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:

INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1000 UFC/100ml

FORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 1000 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 2000 UFC/100ml

«Nel monitoraggio – spiega Legambiente – vengono prese in esame le foci dei fiumi e torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso si trovano lungo le rive dei laghi: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica di origine fecale, indice della presenza di scarichi abusivi o di un insufficiente sistema di collettamento delle acque che dovrebbero essere avviate a depurazione e che invece, attraverso i corsi d’acqua arrivano a lago. Il punto di monitoraggio è fissato dove si osserva il maggior afflusso di bagnanti o dove il rischio di inquinamento è più elevato. Quelli effettuati dalla Goletta dei Laghi sono campionamenti puntuali che non vogliono sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretendere di assegnare patenti di balneabilità, ma restituiscono comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni».

La conferenza stampa sul Garda veronese.

 

 

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