San Felice: perché il trenino turistico è stato sospeso?

SAN FELICE DEL BENACO - L'Amministrazione spiega le ragioni che hanno portato alla  sospensione del servizio: «Pochi passeggeri, servizio in perdita. Vista la situazione era impensabile investire ulteriore denaro pubblico per questo servizio».

«Nel Consiglio Comunale del 29 settembre 2020 – fa sapere il sindaco Simone Zuin – era prevista una interrogazione dei gruppi di opposizione sulla sospensione del servizio del trenino turistico. Visto che gli interroganti non si sono presentati alla seduta l’interrogazione è decaduta, ma l’Amministrazione ritiene di rispondere comunque.

La sospensione del servizio del trenino turistico è stata la conseguenza di una stagione che, anche quando “piena”, è stata purtroppo vuota. Il solo mese di luglio ha registrato un calo di ospiti sul nostro territorio del 60% rispetto a quelli dello scorso anno. Con i confini regionali aperti il 3 giugno, le frontiere il 18, era una situazione difficile, che si è provato al meglio a normalizzare, all’interno di un quadro di totale incertezza.

L’appalto alla compagnia City Red Bus è stato assegnato a febbraio, riducendo i costi vivi del servizio, nonostante l’aggiunta di una carrozza accessibile alle persone con disabilità, per un totale di tre carrozze, una più degli altri anni. Si era inoltre riusciti ad incrementare il numero delle corse e ad aggiungere la cruciale percorrenza fino a Salò. A giugno è stata inserita nel capitolato una clausola riguardante i rischi derivanti da una stagione precaria in quanto a situazione sanitaria e relative ordinanze: se il trenino non avesse avuto sufficientemente utenti, di comune accordo si sarebbe potuto cessare il servizio.

Il trenino è stato usato molto poco, viaggiando spesso semivuoto, ed il numero delle persone non era sufficiente creando alla compagnia perdite importanti. Le parti hanno avviato un confronto e l’Amministrazione, a fronte di una verificata scarsità di utenti, non ha potuto insistere per un prolungamento del servizio: con un totale di soli 1.143 passeggeri paganti nel mese di luglio le perdite complessive sono state pari a circa 10.000€. Non era quindi realistico giungere a soluzioni diverse, perché era improponibile imporre ulteriori perdite ad una realtà economica, dopo gli sforzi che le amministrazioni stanno attuando per andare loro incontro. Il 2020 è, e deve essere, l’anno della solidarietà e del reciproco sostegno, e questo implica qualche comune sacrificio.

A carico del Comune si quantificava un costo di 15.000€ (negli anni precedenti era di circa 36.000) dal 1° luglio al 15 settembre, 77 giorni: il servizio è stato pagato solo per quanto riguarda i 36 giorni effettuati.

Nella situazione economica in cui versa il Paese, e con un introito dell’imposta di soggiorno del tutto incerta, era comunque impensabile investire ulteriore denaro pubblico per questo servizio.

Il trenino resta un servizio da fornire ai turisti per l’estate, bisognerà capire quanto si prolungherà la situazione emergenziale all’interno della quale è evidente che si sta operando. Per il 2021 è previsto, per quanto possibile a oggi fare programmi a lunga scadenza, continuare con i servizi aggiuntivi già descritti, andando anche oltre i mesi di altissima stagione.

Veduta di San Felice del Benaco.

 

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