Un paese sull’acqua: i 130 anni di storia della Canottieri in un libro

SALO - Un libro del giornalista Camillo Facchini racconta i (quasi) 130 anni di storia della Società Canottieri Garda Salò. Aneddoti, episodi, personaggi di «Un paese sull'acqua».

130 anni di storia, sport, valori e vita gardesana. La Società Canottieri Garda Salò, nata nel 1891, li festeggerà l’anno prossimo. La candelina sulla torta sarà il libro “Canottieri Garda Salò. Un paese sull’acqua” (Grafo edizioni) scritto dal giornalista Camillo Facchini.

Un viaggio divertente e sorprendente nella storia di un gruppo sportivo che oggi gestisce porto e polo sportivo salodiani ma che è nato per organizzare gare fra barcaioli e dilettanti “seguite da luminarie e serenate”.

 

 

«Un paese sull’acqua» ripercorre 129 anni di storia della Canottieri attraverso le vicende delle persone che hanno reso grande la nostra associazione. Il libro è stato realizzato in occasione della campagna raccolta fondi «Il tuo nome nella storia della Canottieri per sempre».

Di seguito l’intervista a Facchini pubblicata dalla Canottieri.

Perché un libro sulla Canottieri?

La domanda andrebbe girata a Marco Maroni, il presidente che mi ha chiesto di effettuare questa ricerca e che ringrazio per l’opportunità che mi è stata offerta. La risposta potrebbe comunque essere ‘perché un libro sull’intera vita della Canottieri non c’era’, o meglio, non c’era una storia temporalmente completa della società e su questo ci siamo impegnati. Un lavoro che segue di molti anni l’ottima ricerca di Luciano Mainardi, un lavoro il nostro possibile grazie al prezioso, ordinato e ricco archivio di cui Canottieri Garda è fortunata proprietaria e all’interno del quale abbiamo … navigato: potrebbe apparire un comportamento da internettiani, ma in questo caso è un verbo che ben si adatta alla rechèrche condotta. Abbiamo lavorato con l’insostituibile collaborazione di Noemi Gualtieri per quasi due anni, abbiamo evitato che il libro anziché una storia della Canottieri diventasse la storia di Gabriele D’Annunzio alla Canottieri, considerata la frequentissima presenza del Vate nelle vicende sociali degli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso. Non sta a me dare un giudizio sul libro, posso però dire che la completezza è una delle caratteristiche di questo volume.

Cosa ti ha colpito di più nella tua ricerca?

La passione con cui i dirigenti della Canottieri hanno lavorato in ogni stagione mettendo a disposizione della società tempo, energie e denaro. Mi ha colpito anche l’enorme numero di giovani che poco o tanto sono rimasti vicini alla società e questo è uno dei motivi per cui abbiamo scelto il titolo ‘Un paese sull’acqua’.

Esiste un denominatore comune che ricorre nella storia della Canottieri?

Lo sport funzionale alla crescita giovanile. Non importa se poi i campioni non arrivano, l’importante è che quando un ragazzo decide di lasciare la Canottieri sia un bravo cittadino.

L’autore
Camillo Facchini è un salodiano della diaspora, al contrario di nonni e genitori che hanno  vissuto a lungo a Salò. Studi a Parma, giornalista professionista, dopo un passato (documentato) di velista è stato rapito dalla passione per la montagna che solo l’età ha frenato. Ha iniziato la carriera nel 1973 a Bresciaoggi, passando nel 1980 al Giornale di Brescia dove ha lavorato in cronaca e dal 1996 al 2009 in economia, prima di assumere la carica di responsabile dei rapporti con la stampa di Aib (Confindustria Brescia) dove è rimasto fino al 2015. E’ stato collaboratore de Il Sole 24 ore e corrispondente del Corriere della Sera.

E’ autore numerose di pubblicazioni sull’economia bresciana, tra cui  “Onde d’acciaio”, storia della Sidermeccanica (ex Franchi e Gregorini e oggi Lucchini Rs) di Lovere, “Una fabbrica un paese” volume sui primi cento anni della Dolomite Franchi di Marone, “C’era una volta quel Carmine” libro di ricordi sullo storico quartiere di Brescia. Ha firmato una storia della siderurgia bresciana dal titolo “L’industria del ferro e dell’acciaio nel Bresciano” e “L’elogio della fatica” in cui si ripercorre lo sviluppo dell’edilizia bresciana dal Dopoguerra ai giorni nostri.

Il giornalista Camillo Facchini.

La Società Canottieri Garda Salò

Era il 10 agosto 1891 quando venne firmato l’atto costitutivo che diede vita al sodalizio sportivo salodiano, destinato a ricevere l’onorificenza della stella e collare d’oro al merito sportivo dal Coni.

All’epoca il canottaggio era l’unica attività acquatica praticata sul lago e già nel 1892 la Canottieri (canottierigarda.it) ebbe l’ambito onore di organizzare la IV edizione dei Campionati Italiani. Negli anni successivi poi le competizioni richiamarono ed appassionarono un sempre più nutrito pubblico.

Proprio in queste occasioni nacque una stretta relazione fra la società e Gabriele D’Annunzio, amante dello sport in genere e soprattutto assiduo spettatore delle regate di canottaggio, tanto da coniare per i vogatori salodiani il motto d’esortazione “Arripe remos”- divenuto poi il motto sociale ufficiale – e da donare, complice l’amicizia con Antonio Duse, all’epoca presidente della Società e suo medico personale, la preziosa Coppa del Liutaio agli “Agonali del Remo di Salò”.

 

“Agonali del remo” nel golfo di Salò.

 

Per questi motivi la Canottieri può vantare un passato glorioso che racchiude in sé un fitto intreccio di storia, cultura e soprattutto sport. Dallo sport nasce infatti lo spirito che caratterizza ed anima questa società, che accomuna dirigenti, atleti, soci diportisti e i circa 800 tesserati, spirito che ha altresì permesso di realizzare un porto privato e di gestire da trent’anni le Piscine Comunali di Salò, ora Polo Sportivo e dal 2016 il Tennis Salò Canottieri.

Le squadre agonistiche di canottaggio, nuoto (dal 1907), vela (dal 1965), alle quali si sono recentemente aggiunte quelle di Triathlon, Tennis e Kite Surf, sono diventate col tempo la nostra punta d’orgoglio; ma aldilà della pura competizione, l’impegno maggiore consiste nel promuovere dei corsi di iniziazione, in modo da offrire ai giovani l’occasione di avvicinarsi a queste discipline a stretto contatto con l’acqua e con una natura così coinvolgente.

La piscina di Salò gestita dalla Canottieri.

 

Il circolo infatti è inserito in un contesto ambientale quanto mai affascinante quale è il Golfo di Salò, dove il porto, capace di ospitare in tutto circa 150 imbarcazioni.

Le manifestazioni appunto sono un altro aspetto che ha contribuito alla crescita ed allo sviluppo della Società, a tal punto da divenire appuntamenti fissi ed attesi dagli sportivi gardesani e non solo. Il ricco e variegato programma nel calendario annuale prevede manifestazioni in tutte le discipline: vela, canottaggio, nuoto (anche in acque libere), tennis e triathlon.

La Coppa del Liutaio dedicata a Gasparo da Salò

Appassionatosi alle regate di canottaggio che la Canottieri Garda puntualmente organizzava nello splendido Golfo di Salò, Gabriele D’Annunzio, sollecitato anche dal suo medico curante dr. Antonio Duse e dall’allora presidente della società cav. Antonio Filippini, decise di assumerne il patrocinio. Così dal 1923 le regate presero il nome da lui coniato di “Agonali del Remo” e la manifestazione venne dotata di una preziosa coppa in argento massiccio “La Coppa Gabriele D’Annunzio”, destinata a outriggers ad 8 vogatori e timoniere seniores, da disputarsi ogni anno nel Golfo di Salò, su di un percorso di m. 2000 e da assegnarsi definitivamente alla società che la vincesse per tre anni anche non consecutivi.

L’esecuzione della coppa venne assegnata da D’Annunzio al suo argentiere di fiducia Renato Brozzi di Traversetolo che, con infinita pazienza, superando le remore e gli estri del suo non facile cliente, nel maggio del 1924 riuscì a consegnare l’opera compiuta. Il trofeo è meraviglioso, uno dei più belli ed originali esistenti al mondo.

Atleti della Canottieri in allenamento nel golfo di Salò.

 

Lo stesso D’Annunzio ne illustrò il suo significato spirituale: «… questa Coppa è tra le più nobili opere di Renato Brozzi e tra le più significative. Gli arditi simboli sembrano porre le vostre prore sotto l’auspicio dell’insigne liutaio che, per diritto di gloria dà il suo nome a Salò. Essa non è rostrata come le antiche corone dei vincitori navali; ma, a guisa di rostro, reca a poppa e a prua del palischermo d’argento il manico del violino col suo bel riccio.
E i remi si tramutano in ali, quasi annunciando il prodigio del vostro ardore. “Dei remi facemmo ali al folle volo”. Così questa coppa vi insegna e vi incita ad accordare il vostro remeggio secondo il più costante e il più severo dei ritmi. Essa vi rammenta, in ritmo, che voi siete per volare nella acque di Gasparo da Salò. Il perfetto palischermo da corsa, il canotto sottile, nella sua leggerezza ed esattezza richiede al costruttore qualcosa dell’arte di un grande liutaio, qualcosa dell’arte di Gasparo».

 

La Coppa del Liutaio.

 

Dopo 28 edizioni degli “Agonali del Remo”, in cui nessuna società seppe aggiudicarsi questo ambito trofeo, la Coppa del Liutaio venne definitivamente assegnata alla Società Canottieri Garda di Salò ed oggi fa parte del suo patrimonio inalienabile.

La coppa è esposta dal 2014 presso il Mu.Sa, Museo della città di Salò e una perfetta riproduzione, realizzata grazie alla generosità di un socio della Canottieri, è conservata presso il salone dei trofei della storica sede del circolo.

La sede della Società Canottieri Garda, in via Canottieri 1 a Salò.

 

 

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