La Peste. La concessione della primavera al tempo del Covid

Con "La peste", Pino Casamassima, gardesano, scrittore e giornalista di lungo corso, torna al romanzo. La pandemia offre allo scrittore il pretesto per aprire i cassetti dei ricordi e ricostruire la storia politica e culturale del Paese attraverso storie di vita vissuta della sua generazione.

Quattro amici e uno skipper sono sorpresi dalla pandemia del Covid-19 al largo del Tirreno in una barca a vela che li riunisce dopo decenni di vite diverse.

E’ il momento del ricordo delle esperienze fatte insieme in età giovanile, di un’amicizia cementatasi con una formazione comune fra musica, libri, film, ma legata pure da un segreto terribile: un delitto compiuto negli anni di piombo (epoca che l’autore conosce bene e che ha indagato in diversi libri). Un omicidio rimasto impunito…

Parte da qui “La peste. La concessione della primavera al tempo del Covid” (Oltre Edizioni, 309 pagine, 18 euro), romanzo che nel titolo rivela un omaggio al capolavoro di Albert Camus, che il protagonista del racconto, Pierpaolo Cortes, gardesano e giornalista proprio come l’autore, si è portato in barca come lettura.

Tra autobiografia e invenzione, Casamassima ci racconta la storia di un anno segnato da una pandemia, che ha sconvolto le persone riducendole al loro passato. Nel tempo sospeso e indefinito della lotta al coronavirus, l’autore racconta della “peste” dei giorni nostri, ma il presente della pandemia rimanda alla storica politica, sociale e culturale italiana vissuta dalla generazione dell’autore, tra anni Settanta e Ottanta.

Una generazione che ha creduto di cambiare il mondo e che oggi si ritrova a guardare quel mondo che non è riuscita a cambiare, un modo che, ora, la nuova peste sta letteralmente travolgendo.

Con una scrittura secca, emozionante, il lettore viene trascinato nel vortice di una vita spezzata, un omicidio, una colpa mai scontata. Un romanzo che non si scorderà facilmente

In appendice troviamo gli «Appunti per un saggio su La Peste di Albert Camus». La conclusione di Casamassima:« In buona sostanza, l’uomo fatica a pensare davvero oltre sé stesso, ma se questo accade, se veramente a volte è possibile – come ciascuno ha esperienza – che due persone si incontrino in uno spazio magico, misterioso e per questo capace di generare l’inatteso, cioè  oltre i propri egoismi, le proprie ambizioni, i propri interessi, allora sì, allora forse si può pensare di riuscire, con una sorte di comunione laica, a fronteggiare e averla finalmente vinta, sulla Peste».

 

Pino Casamassima vive sul lago di Garda.

E’ giornalista professionista, scrittore e autore teatrale.

Oltre ad aver lavorato nelle redazioni di quotidiani e periodici, è stato inviato in Formula 1, opinionista per il web europeo del network americano CBS, oltre che consulente editoriale per Rizzoli libri.

Autore de La Storia siamo noi, collabora con History Channel, l’Università Cattolica di Milano, L’Archivio storico della Resistenza bresciana e della Storia contemporanea.

Ha pubblicato una quarantina di libri, alcuni dei quali tradotti all’estero, Cina compresa.

Pino Casamassima.

 

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