Il Trentino ai primi posti per investimenti in ricerca

TRENTINO - Il Trentino è uno dei territori italiani dove si fa più ricerca con l'1,5% del PIL investito dalla Provincia in questo ambito, primo anche in Italia come numero delle start up avviate.

Recentemente l’avvio del nuovo corso di laurea in medicina ha ulteriormente certificato l’attenzione e la presenza della Provincia non solo nell’alto livello dell’assistenza sanitaria ma anche della formazione e degli indotti innovativi ed economici che questo comparto può generare a favore dell’intero sistema trentino.

Proprio definendo prioritario questo asset, lunedì 13 settembre l’assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro è intervenuto a Riva del Garda al congresso nazionale SIA, la Società Italiana di Andrologia, dal titolo “L’uomo e i quattro elementi”.

In Trentino c’è una grande attenzione al sistema educativo e formativo, che negli anni ha permesso di sostenere la crescita di un network di realtà pubbliche e private accreditate a livello internazionale. I principali attori della filiera della ricerca oggi sono tre: l’Università di Trento (16 mila studenti, 600 tra docenti e ricercatori, 68 corsi di laurea), la Fondazione Kessler e la Fondazione Mach.

Vi sono 11 dipartimenti, 122 laboratori di ricerca e circa una quarantina di centri di ricerca pubblici e privati. In FBK, in particolare, lavora sulla salute, nel comparto salute digitale – digital health, sequenziamento e genomica. Complementari sono poi il Muse – Museo delle Scienze di Trento, il Centro di ricerca sport di montagna e salute (Cerism), il Centro di Prototerapia, l’Istituto di fotonica e nanotecnologie e il laboratorio di prototipazione meccatronica ProM Facility.

Dal punto di vista del trasferimento tecnologico vi sono poi due fondazioni dedicate: HIT – Hub Innovazione Trentino e VTR – Valorizzazione della ricerca trentina.

 

Progetto Manifattura è uno dei più grandi incubatori d’impresa certificati per la sostenibilità d’Europa con i suoi nuovi 25.000 metri quadrati coperti su 9 ettari  ed un investimento totale di oltre 50 milioni di euro, moduli produttivi a basso impatto ambientale e ad alta efficienza energetica – i cosiddetti spazi “Be Factory” disegnati dall’architetto giapponese Kengo Kuma che si sono aggiunti all’originale struttura d’epoca.

L’hub è gestito da Trentino Sviluppo, la società di sistema per il supporto alle imprese e il marketing territoriale della Provincia autonoma di Trento. Il progetto prende forma nel 2009 come opera di riqualificazione industriale per recuperare la Manifattura Tabacchi di Rovereto, fondata nel 1855, e chiusa come fabbrica di sigari nel 2007.

L’obiettivo è quello di offrire degli spazi in cui aziende con differenti dimensioni e organizzazione possano lavorare fianco a fianco, costruendo nuove collaborazioni e sinergie.
Il settore delle scienze della vita è uno dei più innovativi e dinamici dell’economia italiana e il più attrattivo per gli investimenti privati tra le imprese hi-tech.

In Trentino lavorano già una serie di realtà – come il DiCIBIO, CiMec e il Centro di Protonterapia – che negli ultimi anni si sono dimostrate ai vertici della ricerca internazionale. La visione è quella di costruire a Rovereto un hub con laboratori d’avanguardia, piattaforme tecnologiche condivise, spazi per le imprese e ambienti di co-working. Si tratta di un progetto territoriale strategico, in cui abbiamo coinvolto tutti i principali attori del sistema Trentino della ricerca e dell’innovazione, ovvero la stessa Provincia, Trentino Sviluppo, Università di Trento e Fondazione HIT – Hub Innovazione Trentino.

La progettazione della struttura, che dovrebbe essere ultimata entro il 2023, prevede l’ulteriore costruzione di nuovi laboratori dedicati all’interno dei nuovi spazi “Be Factory” di Progetto Manifattura a Rovereto, ma anche di aree di lavoro in co-working e facility condivise per un valore di 6 milioni di euro.

Il Polo farà incontrare ricerca pubblica, privata e imprese e si concentrerà sui temi strategici emersi dal Forum per la Ricerca di inizio legislatura  ed implementati nel Piano Pluriennale della Ricerca della Provincia, quali le biotecnologie, la biomedicina e le tecnologie per il settore medicale.

Le imprese poi che vogliono trasferirsi o collaborare con una realtà trentina si interfacciano con uno sportello unico – Trentino Sviluppo – società di sistema della Provincia che le supporta dalla fase di location management fino allo scouting del personale qualificato formatosi nelle nostre università in collaborazione con Agenzia del lavoro.

Periodicamente la Provincia mette a disposizione tramite bandi dedicati risorse finanziarie per valorizzare il patrimonio conoscitivo dei centri di ricerca, promuovere il trasferimento di nuove conoscenze al sistema produttivo e sviluppare nuova imprenditorialità.

Tra queste iniziative vanno citati Trentino Startup Valley, i bandi di dottorato industriale, i bandi per le imprese che lavorano nelle aree montane. Il sostegno alle imprese si concretizza poi nella promozione degli investimenti in vari settori, nel sostegno all’assunzione di ricercatori e tecnici per promuovere il trasferimento tecnologico dagli organismi di ricerca alle imprese e in vantaggi economici nella sfera della fiscalità.

 

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