Sospese le fermate della Freccia a Desenzano, pendolari a piedi

DESENZANO DEL GARDA - Da giovedì 4 novembre soppresse due fermate desenzanesi delle Frecce mattutine utilizzate per raggiungere uffici e università a Milano. Il Movimento 5 Stelle: «Ennesima sforbiciata, disastrosa gestione dei trasporti lombardi». Il PD: «Grave il silenzio del sindaco»

M5S: «Sfregio a chi sceglie il treno, preferendolo all’automobile»

Scrive Andrea Spiller, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Desenzano del Garda: «Ancora una volta, come già accaduto altre volte in questi ultimi anni, tra smentite e rinvii, arriva la notizia dell’ennesima sforbiciata alle fermate dei treni veloci nella stazione di Desenzano, in particolare due fermate del mattino tanto care a pendolari e studenti che tutti i giorni raggiungono Milano.

Si tratta dell’ennesimo sfregio a chi quotidianamente sceglie il treno, preferendolo all’automobile, per muoversi e raggiungere il luogo di lavoro, sperando di poter contare su un servizio efficiente che invece si rivela essere sempre più incerto e precario, ostaggio di scelte aziendali discutibili da parte di RFI verso cui la politica, soprattutto regionale a cui spetta la competenza in materia di trasporti, appare essere impotente.

Una gestione politica del sistema trasporti da parte della giunta di centrodestra lombarda che fa acqua da tutte le parti, un fallimento totale e senza appello, che penalizza in modo profondo il nostro territorio, nonostante la nostra città si trovi in un punto strategico, e raccolga utenti da tre province attingendo ben oltre il territorio comunale.

Insomma un vero disastro, che come sempre ricadrà sulla pelle di cittadini e pendolari che di questo servizio hanno assoluto bisogno per vivere, studiare e lavorare. In questo contesto paradossale, dove non si riesce a fare fermare i treni veloci nella stazione che c’è e funziona da anni, si continua a parlare della assurda e irricevibile proposta di realizzare una nuova stazione, completamente fuori dal contesto cittadino, senza collegamenti e infrastrutture di supporto, consumando altro terreno agricolo oltre a quello che i cantieri TAV stanno già oggi devastando.

È meglio che gli amministratori di centrodestra che tanto si sbracciano in questa direzione, sia locali che regionali, si attivino per fare sì che quello che c’è funzioni e continui a garantire il servizio di cui i cittadini hanno estremo bisogno – conclude Spiller -, piuttosto che immaginare inutili cattedrali nel deserto che finirebbero per essere solamente l’ennesimo enorme spreco di denaro pubblico!».

Il PD: «Grave il silenzio del sindaco»

Sulla questione è intervenuto anche il PD di Desenzano: «Desenzano ancora senza treni veloci utili per studenti e lavoratori. Con la pubblicazione dei nuovi orari di Trenitalia si conferma un servizio che ignora le esigenze del territorio e snobba completamente i pendolari. A farne le spese sono prima di tutto i cittadini Desenzanesi e del basso Garda.

Risultano gravi e assordanti i silenzi del nostro sindaco e dell’assessore regionale ai trasporti, la leghista Terzi. Con queste premesse risulta ancora più assurdo e insensato parlare di una stazione TAV in mezzo ai campi di San Martino, consumando terreno agricolo per una cattedrale nel deserto destinata ad essere inutilizzata.

Ci chiediamo come sia possibile parlare di mobilità sostenibile, di riduzione delle emissioni da trasporto privato, quando il servizio ferroviario è così scarso da non poter essere una valida alternativa alle automobili.

Ci auguriamo – conclude il PD – che il Sindaco e l’assessore Terzi facciano sentire la loro voce per risolvere problemi attuali invece che perdere tempo inseguendo progetti irrealistici».

La stazione di Desenzano.

 

 

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