Metro Bescia-Garda: serve un accordo di programma per valutazioni sulla fattibiltà

SALO' - La possibilità di una richiesta di finanziamento nel PNRR al progetto di una metropolitana leggera da Brescia al Garda è stata al centro del dibattito dell'Assemblea della Comunità del Garda.

Un’idea, un sogno. Così la presidente della Comunità del Garda, il ministro Mariastella Gelmini, ha definito la metro Brescia – Garda in occasione dell’assemblea della Comunità del Garda svoltasi sabato a Salò.

Per Gelmini un simile collegamento «sarebbe quanto mai utile e strategico». Ma, sollecita la presidente, «il tracciato, però, non si fermi a Tormini, ma prosegua almeno fino a Salò e, in prospettiva, giunga a Gargnano».

Chiaro che bisogna fare i conti con la realtà, con i costi di realizzazione e gestione, con la sostenibilità dell’opera. A tale riguardo Gelmini sprona gli enti interessati alla sottoscrizione di un accordo di programma per una prima valutazione onnicomprensiva sulla fattibilità dell’opera. «É il primo e necessario passo da compiere – dice Gelmini -, in assenza del quale parliamo del nulla». Quanto ai costi di gestione, il ministro si dice «convinta l’opera si autofinanzierebbe».

Foto tratta dalla pagina Facebook Metro Brescia.

L’intervento di Mariastella Gelmini

Riportiamo, a tal proposito, l’intervento della presidente Gelmini in assemblea:

«La Comunità deve con forza, coesione e priorità affrontare il tema che riguarda la realizzazione di un progetto per una nuova mobilità di residenti ed ospiti. Un progetto che integri la mobilità su gomma con quella su ferro e acqua previlegiando quest’ultima.

Proprio pochi giorni fa ho partecipato a Brescia ad un incontro sul tema “La Metropolitana del Garda” vale a dire possibilità di una richiesta di finanziamento nel PNRR al progetto di realizzazione di una metropolitana leggera da Brescia a Villanuova sul Clisi – Roè Volciano – ipotesi di Accordo di programma per stesura piano di fattibilità” a tale proposito vi riassumo quanto nell’occasione ho esplicitato.

Il collegamento tra la città di Brescia, ove dal 2013 è in funzione un servizio di metropolitana, e il Garda è quanto mai utile e strategico. Pertanto il tracciato non deve fermarsi a Tormini di Roè Volciano, ma proseguire almeno fino a Salò e, in prospettiva, fino a Gargnano.

Il collegamento ferroviario (tramvia) Brescia – Gargnano ha funzionato per più di 50 anni fino al 1954. Pertanto il nuovo progetto deve essere definito come metropolitana Brescia – Lago di Garda.

Il tram a Salò (cartolina della collezione del Comune di Salò).

 

È noto – continua Gelmini – come il tema della mobilità di residenti e turisti sia decisivo e di portata strategica per il futuro del bacino gardesano. Al riguardo da tempo la Comunità del Garda ha prospettato un progetto di mobilità che integri ferro – acqua e gomma, disincentivando quella su gomma e valorizzando maggiormente quella su acqua.

Il Garda ha diverse porte d’accesso:

  • Desenzano – Peschiera a sud (dove arriva la ferrovia)
  • Salò a sud ovest
  • Riva del Garda a nord, ove è in fase di progettazione un collegamento ferroviario tra la linea del Brennero, Rovereto e Riva del Garda (ne abbiamo scritto qui).

Obiettivo primario è quello di decongestionare l’intera rete viaria gardesana. Da qui il ruolo fondamentale che può avere una mobilità su ferro.

Il tutto deve essere necessariamente inquadrato in un progetto globale che riposizioni in modo radicale la mobilità sul Garda e la metropolitana Brescia – Tormini – Salò – Gargnano va in questa direzione.

La realizzazione della metropolitana leggera inoltre garantirebbe maggior sicurezza alla SS 45 bis (tangenziale Brescia – Salò) spesso teatro di incidenti tragici. Eliminerebbe o comunque ridurrebbe sensibilmente il servizio dei bus di linea togliendo dalle strade mezzi pesanti, ingombranti ed inquinanti che con le loro frequenti fermate sulla careggiata sono causa di intasamenti e code.

Insomma un grande vantaggio, per studenti, lavoratori, turisti, e, soprattutto per l’ambiente. Questa è l’idea, il sogno. Ora bisogna fare i conti con la realtà, con i costi di realizzazione e di gestione, con la sostenibilità dell’intera opera. A tale riguardo si è deciso che nel giro di un mese gli Enti interessati sottoscriveranno un accordo di programma per una prima valutazione omnicomprensiva sulla fattibilità dell’opera, sia sotto il profilo ambientale che economico.

In ogni caso, comunque – conclude Mariastella Gelmini – , è necessario porre mano mediante un significativo ampliamento alla SS 45 Bis (tangenziale Brescia Salò), almeno con il raddoppio delle corsie. Senza dimenticare la manutenzione periodica e la messa in sicurezza della Gardesana Occidentale nel tratto Gargnano – Limone sul Garda».

La Gardesana a Riva del Garda, appena dopo il confine con Limone.

 

 

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