“Bernie”, il primo romanzo di Corrado Usardi

TOSCOLANO MADERNO - Venerdì 1° aprile alle 17.30 in biblioteca il toscomadernese Corrado Usardi presenta il suo primo romanzo, «Bernie» (Altromondo editore).

Con l’autore intervengono Francesca Garioni, che leggerà alcuni brani, e Osasmuede Aigbe alla chitarra. Green pass obbligatorio, prenotazione consigliata (366.4233471).

Il libro propone una storia in cui si intrecciano teorie complottiste, intrighi e indagini, sullo sfondo dell’ambientazione londinese.

Leggiamo sul retro di copertina: «Quando nel suo ufficio piomba Angela, l’ispettore Bernard “Bernie” Angelson pensa di avere di fronte una pazza che corre dietro alle teorie complottiste. Gli eventi però si susseguono velocemente e l’ispettore deve ammettere che qualcosa non quadra. Troppi fatti strani, delitti e coincidenze. Ma Bernie ha imparato da tempo che le coincidenze non esistono. Tra amori, sospetti e colpi di scena, dove può portare un’indagine sulle scie chimiche?».

Il libro si trova presso la libreria La Salodiana a Salò, l’edicola Giornali e Libri di Saletti e Ruffoni a Toscolano, la libreria Castelli di Desenzano e online, sul sito della cada editrice e su Amazon.

 

La parola all’autore

Corrado Usardi nasce nel 1965 sulla sponda bresciana del Lago di Garda, dove vive tuttora. Diplomato assistente di comunità infanti-le, lavora sempre in ambito commerciale. Grazie alla sua naturale attrazione per la scrittura, produce diversi articoli, racconti, testi di canzoni ma anche libri incompiuti che sopravvivono sparsi nei file di memoria del suo laptop o nella galassia dei social. Suona il piano, si esibisce con diverse band e ha pubblicato un disco di brani inedi-ti di cui è in parte autore.

«L’idea di scrivere un libro – racconta Corrado Usardi – covava da tempo nella mia testa, e nei decenni ho anche fatto alcuni tentativi, che ora giacciono incompiuti e moribondi nella memoria del mio computer. Quello che mi è sempre mancato era trovare una trama che fosse accattivante e non banale. L’idea che ha di fatto partorito il libro è nata in maniera casuale, durante uno scambio di battute e messaggi via chat con i miei amici, i compagni di merende, come si usa dire. Era una giornata di fine estate ed io guidavo il furgone lungo le strade del lago, per lavoro. E così, guidando e mandando messaggi vocali pian piano è nata la trama di questo volume».

Scie chimiche? Non sarà un complottista? «Immagino che molti possano restare stupiti dall’idea che abbia potuto creare una storia legata al tema delle scie chimiche. In effetti anch’io. Diciamo che la storia si è evoluta in un modo che all’origine non avevo previsto. Ad un certo punto del racconto la creatura si è liberata del creatore ed ha iniziato a vivere di vita propria. Fa uno strano effetto quando rileggi quello che hai scritto e ti rendi conto che stai andando in una direzione nuova ed inattesa, ma è andata proprio così! Quello che era partito come un racconto ironico e satirico è diventato un romanzo vero e proprio, dove l’assurdità della storia, o se volete la sua inverosimiglianza, si sono smarrite nel racconto, al punto che io stesso, come spero anche chi lo leggerà, lo giudico credibile fino alla fine. Anzi direi verosimile e realistico».

Perchè un’ambientazione londinese? «Volevo un posto che fosse riconosciuto come epicentro mondiale. Per i dettagli mi sono affidato alle tante letture o visioni di film, ma specialmente a Google, internet e a tutte le meraviglie che oggi abbiamo a disposizione per conoscere luoghi in cui magari non siamo mai stati. Nella prima edizione, che alcuni di voi hanno letto c’è un banale errore di narrazione sulla percorrenza delle auto descritta in una scena. È vero, mi era sfuggito il fatto che le auto in Inghilterra viaggino sulle corsie opposte. Cosa che un amica vissuta a Londra mi ha fatto prontamente notare… succede».

Come sono stati delineati i personaggi del romanzo? «Il protagonista è una persona comune, non ha doti particolari, né tantomeno un fisico da sciupa femmine e lo stesso vale per alcune delle protagoniste femminili che gli ruotano attorno. Per onestà intellettuale vi confesso che ho rubato le immagini dei personaggi principali ad attori ed attrici conosciuti. Per avere chiara l’immagine dei miei protagonisti ho semplicemente preso alcuni primi piani di coloro che, secondo me, più assomigliavano al personaggio che volevo creare. E quelle immagini sono ancora custodite nel mio pc, con le bozze e tutto il materiale che ho usato per la stesura del libro».

 

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