Un centro di sosta per la selvaggina a Tremosine

TREMOSINE - Finalmente un centro di sosta per la selvaggina al servizio di Tremosine e dell’intero comprensorio di caccia dell’Alto Garda bresciano. La struttura è stata realizzata nell’ex caseificio turnario di Voltino.

La riconversione dell’ex caseificio, immobile di proprietà comunale in disuso da decenni, è stata realizzata grazie a un contributo di 128mila euro di Regione Lombardia che ha interamente finanziato il progetto presentato dal Comune, che ha saputo cogliere l’occasione di un apposito bando.

Le chiavi del nuovo centro di sosta della selvaggina sono state consegnate nei giorni scorsi dal sindaco Battista Girardi al presidente di Federcaccia di Tremosine, Gianluigi Morandi, che lo gestirà per conto del Comprensorio di caccia C8 dell’Alto Garda.

Le celle di refrigerazione del centro sono già funzionanti e hanno il compito di conservare le carcasse della selvaggina abbattuta in attesa delle obbligatorie verifiche veterinarie e igienico sanitarie, prima che la carne possa tornare nella disponibilità del cacciatore. Il centro è quindi un presidio contro il rischio di distribuzione di carne di selvaggina selvatica clandestina e non controllata, a garanzia della tracciabilità.

 

È tra l’altro l’unico presente in alto Garda e colma un’annosa lacuna, visto che fino ad ora i cacciatori della zona hanno dovuto ricorrere ai privati per la conservazione dei capi abbattuti (ad esempio rivolgendosi alle macellerie o, nel caso di Tremosine, chiedendo l’utilizzo delle celle dell’Alpe del Garda).

L’attivazione del centro garantirà l’immissione sul mercato di carne di adeguata qualità igienico-sanitaria: «Dare un valore alla carne – commenta l’assessore regionale Fabio Rolfi – significa anche arginare il problema della eccessiva proliferazione di fauna selvatica che sta creando enormi danni al comparto agricolo e avere risorse per ristorare i danni provocati alle aziende».

Il primo cittadino di Tremosine: «Si tratta di una struttura necessaria – commenta Girardi -, con la quale si riconosce l’importante ruolo territoriale della caccia, che non è solo sport o divertimento, ma svolge un compito di gestione faunistica dei grandi ungulati, soprattutto delle specie invasive come il cervo o distruttive come il cinghiale».

Il centro potrà dunque fare da stimolo per incrementare l’attività di prelievo e contenimento del cinghiale, che tanti danni sta seminando in tutto il territorio dell’Alto Garda.

Regione Lombardia ha finanziato altri interventi simili nel territorio lombardo: leggi qui.

 

 

 

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