L’altra Terra dei Fuochi nel corto Mamme Volanti. Sette donne bresciane si raccontano

BRESCIA - In anteprima bresciana, il documentario di Giulio Tonincelli e Paolo Fossati in collaborazione con Filmfestival del Garda – Sezione Garda Ciak. Fondazione Brescia Musei promuove la proiezione del cortometraggio che racconta l’associazione Mamme di Castenedolo, nata per salvare il proprio territorio e la salute dei propri figli.

Fondazione Brescia Musei propone sabato 19 novembre 2022 alle ore 19 presso l’Auditorium di Santa Giulia l’anteprima bresciana del cortometraggio “Mamme Volanti” dei registi Giulio Tonincelli e Paolo Fossati: un film che nella forma di documentario raccoglie le testimonianze di sette donne coraggiose, bresciane, unite da un problema ed un obiettivo comune.

Quando si parla di “Terra dei fuochi” è ormai risaputo che ci si riferisce a zone del sud Italia, è meno risaputo, d’altra parte, che esiste anche nel nord Italia una Terra dei Fuochi, il territorio Bresciano: stessi problemi di inquinamento del sud e stesse ripercussioni sulla salute della gente e in particolare dei bambini.

Così, è nata l’associazione Mamme di Castenedolo, un gruppo di mamme che si sono riunite per salvare il proprio territorio e proteggere la salute dei propri figli. La proiezione si concluderà con un incontro con i registi, con la vice-capogruppo di Amnesty Brescia, Sofia Salardi, con l’autore delle fotografie aeree del film, Mattia Marzorati e Veronica Maffizzoli, direttrice del Filmfestival del Garda.

L’idea parte dal regista Giulio Tonincelli. Sempre attento alle tematiche ambientali, dopo aver frequentato un corso di giornalismo ambientale a Roma ed essersi imbattuto nelle inchieste realizzate da Amalia De Simone (giornalista e videoreporter del Corriere della Sera, collabora con RAI e Reuters) e Nello Trocchia (giornalista e scrittore, collabora con il Fatto Quotidiano, Espresso e La7) che portarono Brescia, la sua città natale, come uno degli esempi peggiori tra i numerosi disastri ambientali disseminati in tutto il paese, decide di maturare l’idea di un lavoro sul suo territorio.

Al suo fianco Paolo Fossati, docente di Etica della Comunicazione all’Accademia di Belle Arti SantaGiulia e collaboratore del Giornale di Brescia). Tra settembre 2018 e febbraio 2019 i registi hanno organizzato una serie di incontri di approfondimento, ricerche e studi svolti attraverso numerosi confronti che hanno costituito un ricco bagaglio di informazioni utili alla realizzazione del documentario.

Al progetto ha collaborato anche Stefania Zambonardi, una ragazza bresciana che ha realizzato il progetto fotografico “Terra Ferita” (diventato una mostra itinerante), in cui ritrae alcune donne malate di cancro sullo sfondo di alcuni tra i siti maggiormente inquinati della provincia di Brescia.

Un confronto che offre ulteriori spunti di riflessione.

 

Note di regia

Leggendo le statistiche e i dati raccolti da Tonincelli e Fossati, emerge una situazione raccapricciante.

Nell’ultimo dossier annuale di Legambiente sull’inquinamento atmosferico, Brescia risulta essere la città più inquinata d’Italia.

Si legge che “quasi mille gli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti, centinaia di cave, molte discariche abusive e molteplici aree da bonificare. Si stima che qui venga portato il 21% dei rifiuti speciali dell’intera nazione (74% di quelli lombardi), inoltre è presente un inceneritore tra i più grandi d’Europa che da 20 anni brucia e diffonde fumi grazie a tecnologie ormai obsolete degli anni 80.

Questo insieme di fattori rendono l’area colma di sostanze nocive che si insinuano nell’aria, nell’acqua e nel sottosuolo. Secondo il rapporto Sentieri (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento), in territorio bresciano si osservano eccessi nei tumori del 20/25% in più rispetto alla media nazionale, come per esempio in quelli epatici, laringei, renali e tiroidei.

Tre tipi di cancro sono direttamente riconducibili a Pcb e diossine e si osserva addirittura una diffusione maggiore dei melanomi cutanei, dei linfomi non-Hodgkin e dei tumori della mammella.

Dove c’è ricchezza vige anche ipocrisia politica e sociale, tutti tendono a negare le problematiche. Durante la nostra ricerca abbiamo incontrato alcune donne audaci e testarde che, riconoscendosi nel sentimento di cura, di protezione e custodia nei confronti della vita, capiscono ben presto che l’ambiente inquinato ha un impatto negativo sulla propria salute e quella delle proprie figlie…

Con questo credo le “Mamme di Castenedolo” si sono organizzate spostando in alto il proprio punto di vista, sia fisico sia morale, raccontando e documentando il massacro del proprio territorio. La comunità le chiama Mamme Volanti”.

Giulio Tonincelli e Paolo Fossati, registi

 

Fondazione Brescia Musei

Fondazione Brescia Musei è una fondazione di partecipazione pubblico–privata presieduta da Francesca Bazoli e diretta da Stefano Karadjov. Fanno parte di Fondazione Brescia Musei il Museo di Santa Giulia, Brixia. Parco archeologico di Brescia romana, la Pinacoteca Tosio Martinengo, il Museo delle Armi Luigi Marzoli, il Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, il Castello di Brescia Falcone d’Italia e il Cinema Nuovo Eden.

Fondazione Brescia Musei è, con la Pinacoteca Tosio Martinengo, ente capofila della Rete dell’800 Lombardo, il network riconosciuto da Regione Lombardia al quale appartengono realtà e istituti che riconoscono come elemento identitario il patrimonio culturale dell’Ottocento.

 

 

 

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