Dai nonno, racconta! La gentilezza tra bambini e nonni passa dalla scuola

SIRMIONE - La Scuola Primaria di Sirmione e l’Amministrazione Comunale hanno dato vita al progetto “Dai nonno, racconta!”. Tre incontri per rinforzare la solidarietà tra generazioni e stimolare i più piccoli alla comprensione dei valori della terza età.

Preceduto dai progetti “Le parole della gentilezza” del 2020 – dedicato alla comunicazione gentile ed inclusiva – e nel 2021 “Mettiti nei miei panni” – con focus sulla disabilità – “Dai nonno, racconta!” coinvolge più di 180 bambini e 12 anziani desiderosi di mettersi in gioco per uno scambio di attenzioni e valori: Terza Età e Infanzia si raccontano e insegnano loro stesse l’una all’altra e viceversa.

Il progetto si articola in tre incontri, organizzati in data 16, 23 e 30 novembre: per ognuna delle 9 classi coinvolte è previsto un appuntamento della durata di un’ora durante il quale grandi e piccoli si scambiano e raccontano storie, canti, filastrocche, giochi, disegni, balli, oggetti, curiosità e tante chiacchiere, in un clima di convivialità e divertimento.

 

Gli obiettivi del progetto sono volti a rinforzare la solidarietà tra generazioni, educare all’affettività e stimolare i bambini alla percezione dei valori di cui è portatore l’anziano, oltre che stimolare i nonni a tessere e rafforzare relazioni con gli altri.

Per l’evento i bambini hanno lavorato e continuano a lavorare in classe con i docenti, mentre i nonni preparano la propria performance – che verrà replicata ad ogni incontro – guidati dagli operatori del centro teatrale Viandanze Teatro. Il momento dello scambio culturale è dunque la conclusione di un percorso strutturato e multidisciplinare.

 

Il progetto scolastico “Dai Nonno Racconta”, previsto nel Piano per il Diritto allo Studio, è parte integrante di una proposta più ampia dell’Assessorato ai Servizi Sociali rivolta alla fascia d’età degli anziani.

Ne fa parte anche “Caffè Alzheimer”, che si sviluppa offrendo incontri quindicinali ai pazienti affetti dal morbo di Alzheimer o da altre forme di demenza senile e ai loro caregivers.

 

I due gruppi – i pazienti e i caregivers – sono seguiti ciascuno da una psicologa che propone da un lato stimoli cognitivi e relazionali ai pazienti, mentre dall’altro offre indicazioni e strategie per affrontare al meglio la situazione a parenti e persone vicine: una proposta concreta e attiva nella quale gli anziani sono chiamati ad attingere ai propri ricordi e a mettersi in gioco.

 

 

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