Traporto scolastico, autobus e corse insufficienti

BRESCIA – Il comitato “Vado a scuola sicuro” torna a sollecitare più risorse e attenzioni per il trasporto scolastico per risolvere i problemi di sempre: pochi mezzi, corse insufficienti, costi in aumento. Il trasporto extraurbano vera e propria Cenerentola.

Il 5 dicembre si sono incontrati il comitato Vado a scuola sicuro Bg e Bs e il CoorCoGe (Coordinamento Comitati e Associazioni Scuole Superiori Provincia di Bergamo) per uno scambio informativo sulla situazione del Trasporto Pubblico Locale nei rispettivi territori.

Riportiamo la nota diffusa da Paola Pollini (referente Comitato Vado a Scuola Sicuro Brescia), Luciano Corlazzoli (Presidente Comitato Vado a Scuola Sicuro Bergamo e Brescia) e Monica Ravasio (Presidente CoorCoGe – Coordinamento Comitati e Associazioni Genitori provincia di Bergamo).

«Desolatamente abbiamo condiviso l’elenco dei disagi e delle criticità che si abbattono ormai da troppo tempo sugli utenti, in particolare sugli studenti che quotidianamente utilizzano il mezzo pubblico per andare a scuola e tornare a casa.

Riscontriamo traffico privato sempre più intenso, numero di autobus e corse fortemente insufficiente nelle ore di punta, risorse inadeguate ai bisogni ed alle richieste, costi aumentati, inflazione galoppante e nessuna novità economica all’orizzonte su questo capitolo con una prospettiva per il 2023 che parla di nuovi tagli possibili.

Sulla carta ci sono solo intenzioni e promesse ad organizzare un Tavolo Regionale per il trasporto o a regolare in modo continuativo e per un tempo certo le risorse destinate al trasporto pubblico, magari quelle necessarie.

Dai bilanci di previsione per il prossimo anno stilati dalle Agenzie già ora risultano mancare milioni di euro per mantenere l’attuale servizio. Le città capoluogo, anche in previsione di Bergamo e Brescia Città della Cultura 2023, stanno muovendosi con l’Azienda Urbana di riferimento per accogliere i turisti, ma il trasporto pubblico risulta fortemente sbilanciato sul fronte del trasporto extraurbano, vera e propria cenerentola della situazione. Già ora arrivare e uscire da Bergamo e da Brescia richiede tempi lunghi, mezzi privati, code e traffico crescente, mentre nelle ore serali gli autobus circolanti sono una rarità. Difficile ipotizzare, senza interventi, che questo cambi. Non è cattiva volontà organizzativa, è la sola copertura possibile spendendo oculatamente le risorse pubbliche erogate alle Agenzie.

Tutto questo, anziché farci dire che abbiamo trovato nella politica un costante monitoraggio, un continuo dialogo, una presa in carico delle segnalazioni che puntualmente il territorio ha inviato, una ricerca di soluzioni ed un intervento anche per step a migliorare la situazione, ci ha sconsolatamente riportato una costante e condivisa percezione di distrazione, disinteresse, rimpallo di responsabilità, assenza di comunicazione.

PNRR, mobilità sostenibile, sicurezza e qualità degli spostamenti, diminuzione del traffico privato e conseguentemente dell’inquinamento rimangono largamente parole vuote. Siamo alle porte di un’importante elezione, che affiderà il governo della Lombardia per i prossimi 5 anni. Ci chiediamo se il tema trasporti su ferro e su gomma (non per spezzatini, ma per sistemi integrati!) abbia spazio nelle riflessioni sul futuro, nei programmi dei partiti e delle coalizioni, con quale profondità di pensiero, di studio, di visione e di azione.

Mancano milioni, perché purtroppo il trasporto pubblico non porta soldi, come la scuola del resto. Non è quindi mai una priorità. Finora abbiamo raccolto lamentele e reclami, l’Agenzia ha aggiustato progressivamente corse e percorsi per adattarli meglio possibile ai bisogni senza riuscire ad essere efficace fino in fondo, ma quando la coperta è corta o cortissima l’utenza, i cittadini, sono costretti ad arrangiarsi e a subire.

Quali potrebbero essere – concludono i comitati – secondo noi delle iniziative da prendere in considerazione nel breve termine? Un dialogo e coordinamento tra ufficio scolastico regionale e regione per riflettere sulle connessioni faticose tra sistema scolastico e sistema dei trasporti; ripristinare il tavolo prefettizio per coordinare potenzialità e orari organizzativi coerenti; chiedere al Ministero dell’Istruzione e del Merito una apertura all’utilizzo della didattica digitale integrata da parte delle scuole già pronte ad attuarla tra presenza e distanza; istituire un Fondo per la sicurezza sui mezzi e alle fermate e, ovviamente, immaginare dove prendere le risorse per km e mezzi aggiuntivi che in periodo Covid avevano consentito una maggiore e visibile qualità di viaggio».

La nota è firmata come detto da Paola Pollini (referente Comitato Vado a Scuola Sicuro Brescia), Luciano Corlazzoli (Presidente Comitato Vado a Scuola Sicuro Bergamo e Brescia) e Monica Ravasio (Presidente CoorCoGe – Coordinamento Comitati e Associazioni Genitori provincia di Bergamo).

 

 

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