Lavori a Porta Brescia, dagli scavi emerge l’antica Peschiera

PESCHIERA DEL GARDA - Procedono a Peschiera i lavori di restauro di Porta Brescia. A fine intervento  vedremo la forma originaria di Porta Brescia, così come la Serenissima Repubblica di Venezia l’aveva ideata e realizzata. Intanto dai lavori emergono interessanti reperti architettonici.

Si lavoro a Porta Brescia, detta anche “porta di campagna”. Era l’accesso alla fortezza di Peschiera. La sua architettura molto semplice e compatta è tipica delle costruzioni per la difesa militare.

Dopo lo scavo che ha liberato dal terreno di riporto il lato sinistro della porta, lato centro storico, con il ritrovamento di alcuni reperti architettonici a cui ancora bisogna attribuire un significato funzionale, si lavora al rifacimento del tetto.

Anche i “terrazzamenti” laterali sono in demolizione perché non congrui al progetto originale cinquecentesco che l’intervento di restauro si è prefisso di realizzare.

L’assessore Filippo Gavazzoni, annuncia i ritrovamenti con un post su Facebook: «Spesso quando si lavora per il recupero e la riqualificazione di antichi edifici, si possono fare scoperte più o meno interessanti. Per Porta Brescia è stato così».

Foto Panovisioni di Franco Lanfredi. Veduta aerea di Porta Brescia durante il restauro.

 

«Durante le fasi iniziali del restauro – spiega Gavazzoni -, da progetto, era prevista la rimozione del terreno accumulato nel tempo nello spazio compreso tra il lato della porta verso il Feltrin e il muro in sasso di contenimento del terrapieno. Per capirci…guardando Porta Brescia con le spalle al bar Milleluci, è lo spazio che si trova all’interno di quel piccolo passaggio che si vede a sinistra, tra il margine dell’edificio e il terrapieno.

All’interno di questa zona infatti vi erano grandi volumi di terreno sedimentato nel corso dei secoli. Una volta rimosso, è tornata alla luce una strana, quanto semplice struttura. Da quello che ho capito dovrebbe probabilmente essere un bagno pubblico ottocentesco, probabilmente d’epoca asburgica».

La zona scavata e il ritrovamento di cui ancora non si é riusciti a dare un significato chiaro.

 

Altri ritrovamenti risalgono a qualche settimana fa: «La scoperta delle fondamenta della cinta difensiva medievale… e poi degli archi di quello che sembra il ponte della stessa epoca».

«Queste possono sembrare tante piccole cose – continua Gavazzoni -, magari anche poco importanti ma, quando messe insieme ai restauri già effettuati come quello di Porta Verona (ne avevamo scritto qui) con il ritorno del Leone di San Marco, oppure ai camminamenti del Bastione San Marco e Querini e ai prossimi in lista d’attesa, come quelli tra il Tognon e il Feltrin, possono invece fare la differenza nel raccontare e nel dipingere, come in un quadro, l’identità storica di Peschiera del Garda».

Adesso, con la demolizione delle tettoie laterali, Porta Brescia sta velocemente recuperando la sua forma originaria…proprio quella che la Serenissima Repubblica di Venezia le assegnò durante la sua edificazione nel XVI secolo.

La demolizione del terrazzo ed in evidenza la spiovenza del futuro tetto.

 

 

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