1943-1945. L’ultimo fascismo. La Repubblica sociale italiana

SALO' - Oggi l'inaugurazione (cerimonia su invito) e domani, sabato, l'apertura al pubblico. A Salò si inaugura la nuova sezione del MuSa dedicata alla Rsi. Non mancheranno le polemiche. Il Comune: "Solo storia. Allestimento di grande rigore scientifico".

«1943-1945. L’ultimo fascismo. La Repubblica sociale italiana». Si intitola così il nuovo allestimento della sezione del MuSa che affronta i principali aspetti storici dei 600 giorni della Rsi, voluto dal Comune di Salò e dalla Fondazione Opera pia e Carità laicale e Istituto Lodroniano, ente proprietario e gestore del museo.

Il Comune ci lavora da anni. Da anni se ne parla, tra attese, curiosità e polemiche. Il tema è ancora divisivo in Italia e parlare di fascismo e Mussolini a Salò è sempre complicato (si veda il clamore suscitato in questi giorni dalla notizia, poi smentita, dell’interessamento della Feralpisalò per il terzino della Lazio Romano Floriani Mussolini, pronipote del duce).

Ma in municipio sono convinti che non sarà una nuova Predappio. Il sindaco Giampiero Cipani lo va ribadendo da anni. La rinnovata sezione è stata ideata, progettata e realizzata sulla base di indicazioni e contenuti forniti da un comitato tecnico composto dagli storici Roberto Chiarini, Elena Pala (docenti dell’Università degli Studi di Milano) e Giuseppe Parlato (professore dell’Università degli Studi Internazionali di Roma), studiosi chiamati a dare la più rigorosa impronta storico scientifica all’allestimento.

Come detto la nuova sezione viene presentata oggi, venerdì 30, con un evento su invito (ovviamente ci saremo e presto pubblicheremo le foto del nuovo allestimento), e da domani, sabato 1 luglio, sarà visitabile dal pubblico.

La sezione Rsi, presente già dall’apertura del MuSa, nel 2015, è stata rivisitata, ampliata e arricchita con nuovi documenti, approfondimenti e reperti che danno vita ad un allestimento di alto rigore scientifico, oltre che di grande suggestione grazie all’uso di tecnologie multimediali ed interattive, videoinstallazioni, postazioni immersive, punti audio con voci narranti e registrazioni d’epoca.

In Comune ribadiscono che si tratta di un allestimento scevro da intenti ideologici o nostalgici (sin dalle fasi preliminari del percorso di progettazione si è avuto premura di sottoporre il progetto, tra gli altri, all’Anpi di Brescia), che si propone di raccontare ai visitatori quella pagina di storia nazionale che ha interessato così da vicino la città di Salò.

La sezione si trova al quarto piano del museo, rispetta una scansione cronologica ed è strutturata in due ambienti. Il primo è dedicato agli antefatti, ossia al periodo che va dalla caduta di Mussolini (25 luglio del 1943) al sorgere della repubblica fascista (18 settembre 1943), passando per l’armistizio dell’8 settembre 1943.

Il secondo ambiente affronta invece in modo sistematico la vicenda della Repubblica sociale italiana dalla sua istituzione alla caduta: il nuovo Stato fascista, i bombardamenti, le Forze armate repubblicane, la violenza sul nemico, la capitolazione, la Liberazione, la violenza sommaria e la giustizia di transizione, il destino dei prigionieri non collaboratori, il mito e la minaccia rappresentati dalla Rsi.

Per Alberto Pelizzari, presidente del MuSa, una sezione permanente dedicata alla Rsi evidentemente non può mancare in un museo che racconta la storia di Salò: «È un dovere affrontare la nostra storia nel momento in cui si incrocia con quella del Paese, nei tragici seicento giorni di un periodo di grande drammaticità e complessità, destinato a lasciare un segno perenne nella memoria collettiva italiana».

Il MuSa

La nuova sezione Rsi è inserita nel percorso di visita del MuSa, che presenta altre sezioni permanenti dedicate all’archeologia, all’arte, alla liuteria, alle raccolte scientifiche e culturali di Salò. Il museo racconta l’identità della città, i suoi tesori, il suo contributo alla storia. Non mancano le mostre temporanee: quella di quest’anno è dedicata all’arte di disegno, in occasione dei 40 anni di fondazione della Civica Raccolta di Disegno di Salò.

In questo periodo, fino al 30 settembre, il museo è aperto dal martedì alla domenica con orario 10-20. Ingresso 9 euro, ridotto 7. Info: www.museodisalo.it.

 

 

I commenti sono chiusi.