Grancasa Desenzano, Spiller: “L’azienda rinnega ancora una volta gli impegni presi”

DESENZANO DEL GARDA - Timori di chiusura per il negozio del gruppo Grancasa di Desenzano. Il consigliere Spiller: "Non vi è traccia degli interventi e degli investimenti annunciati".

«Solo 4 mesi fa – scrive il consigliere comunale Andrea Spiller (Movimento 5 Stelle e L’altra Desenzano) -scrivevamo parole di speranza in merito alla situazione del punto vendita Grancasa di Desenzano e dei suoi circa 30 dipendenti, oggetto ormai da anni di una crisi che sembra non vedere mai fine.

In quell’occasione l’azienda si era impegnata a procedere ad un progressivo rilancio del punto vendita, scongiurando anche le ipotesi di chiusura che ciclicamente tornavano a circolare. Oggi tuttavia, come apprendiamo dalle dichiarazioni dei rappresentanti sindacali, la situazione pare molto più preoccupante e le promesse fatte solo pochi mesi fa dai vertici aziendali sembrano ormai un lontano ricordo.

Ad oggi – continua Spiller – non vi è traccia degli interventi e degli investimenti annunciati per il rilancio del punto vendita, ed anzi, addirittura sembrano a rischio anche i pagamenti degli stipendi. Una situazione insomma che torna a farsi drammatica e che riporta in vita scenari che si sperava potessero essere superati.

L’aspetto più preoccupante è l’atteggiamento dell’azienda che in questi mesi, sollecitata più volte anche dai rappresentanti politici e amministratori locali di ogni schieramento, ha spesso millantato e prospettato volontà di rilancio e valorizzazione della struttura, al solo scopo di rinviare il problema, senza però mai intervenire realmente nella direzione promessa. Noi abbiamo sempre chiesto ed auspicato chiarezza e trasparenza, richieste evidentemente disattese dall’azienda che invece continua a tornare sui suoi passi e rinnegare impegni presi solo pochi mesi prima».

Conclude Spiller: «Lo chiediamo quindi ancora una volta, il gruppo chiarisca cosa intende fare della struttura di Desenzano, e quale sarà il destino dei dipendenti che vi lavorano, un atteggiamento evasivo come quello a cui abbiamo assistito in questi mesi non è più accettabile».

 

 

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