Salò, concerto del banda per il patrono San Carlo

SALO -  San Carlo e la musica. Il tradizionale concerto dell’orchestra di fiati per il patrono diventa un'occasione inedita per conoscere un aspetto meno noto della figura di Carlo Borromeo: la relazione che il Santo ha avuto con la musica.

A Salò si rinnova l’appuntamento con il  concerto per il patrono San Carlo a cura dell’orchestra di fiati “Gasparo Bertolotti”.

Il concerto, che si terrà sabato 4 novembre alle ore 20.30 nel Duomo di Salò, prende spunto dalla rilettura di brani a tema sacro di compositori dell’epoca di San Carlo e nostri contemporanei, rivisitati e adattati per gli strumenti a fiato dell’orchestra, che per l’occasione dialogano con due “ospiti illustri”: all’organo Michelangelo Lapolla, organista del Duomo di Lodi, e la soprano Barbara Costa.

 

Concerto per il patrono San Carlo: il programma

Nel programma del concerto per il patrono San Carlo ascolteremo brani di Giovanni Gabrieli (1557-1612), compositore e organista della basilica di S. Marco a Venezia, il brano Sonata pian e forte, un primo esempio di musica che riporta i segni del suonare piano o suonare forte; a seguire, tra gli altri, musiche di Giovanni Pierluigi da Palestrina e Claudio Monteverdi anch’essi coevi di San Carlo.

Nella seconda parte del programma della serata sono presenti brani di compositori contemporanei; tra questi citiamo la Bergamasca del compositore bresciano Claudio Mandonico, un omaggio a Brescia/Bergamo capitali della cultura, con una suoneria festiva di campane ben nota nelle chiese bresciane che si intreccia con la “Bergamasca”, la danza storica di Bergamo che appare negli scritti musicali più o meno a metà del 1500.

Ancora il Salmo 150, per soprano, organo e banda che al compositore genovese Emanuele Delucchi è stato chiesto di comporre per un organico che prevede la voce, l’organo e la banda; musica che si lascia ispirare da un Salmo che, ancora più degli altri, ha riferimenti musicali.

Il rapporto di San Carlo con la musica

«La figura di San Carlo – spiega Emiliana Ravera, presidente dell’Associazione Banda Cittadina di Salò – è resa ulteriormente protagonista della serata con la lettura di brevi testi tratti da documenti dell’epoca, pubblicati in recenti e approfonditi studi, che ci svelano come il giovane Borromeo si sia dedicato allo studio sia del liuto che del canto, e come la musica ebbe sempre una grande attenzione nei suoi precetti. Il concerto di sabato sera ci fa conoscere un San Carlo inedito attraverso il racconto del suo rapporto con la musica.

Con le parole e con le note, tra le volte del duomo, il concerto dell’orchestra di Fiati di Salò diventa testimonianza viva di come la musica fu per lui sempre fonte di consolazione, intesa come “gioia”».

 

 

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