Calendario incivile, l’antifascismo e il suo contrario

SALO' - Si apre questa sera, venerdì 19 alle 21 al circolo Arci di Salò, in vicolo Orti, la rassegna «Calendario incivile» ciclo di incontri a carattere storico incentrati sul rapporto tra la storia del fascismo e di questa con i luoghi del Garda.

Reset All, Circolo ARCI Zambarda, Collettivo Gardesano Autonomo, Casa dei Popoli Thomas Sankara, e quanti si vorranno aggiungere lungo il percorso, presentano: “Calendario incivile – Rinnegare per non restaurare“, ciclo di incontri a carattere storico incentrati sul rapporto tra la storia del fascismo e di questa con i luoghi del Garda.

«Gli eventi – spiegano gli organizzatori tramite una nota – sono proposti in funzione di precise date collegate ad avvenimenti rilevanti nel racconto della storia locale e/o nazionale. Lo scopo è quello di contrastare il disegno culturale che, esplicitamente o implicitamente, sta trasformando i luoghi del racconto della storia del ‘900 sul Garda in una “Gardaland del sovranismo” all’insegna della “turistificazione” del passato.

La turistificazione emerge ogni qual volta il riferimento alla storia sia subordinato alla sua messa a valore economico, tramite la trasformazione in mera occasione di intrattenimento, sancedone la sostanziale irrilevanza ai fini civili.

La turistificazione viene promossa imponendo al racconto storico una sostanziale banalizzazione, che avviene attraverso la rimozione degli aspetti controversi, problematici o perturbanti, di fatti e personaggi passati, così da garantirne la facilità di circolazione a costo di operarne una mistificazione.

Emblematico, per la sagacia con cui ciò avviene e per i numeri che ne sanciscono il successo, il caso dell’immagine edulcorata di Gabriele d’Annunzio oggi largamente diffusa ad opera del Vittoriale.

Emblematico inoltre il caso di Sergio Bresciani, il più giovane soldato volontario della storia d’Italia per come emerge in occasione di musealizzazione di cimeli a lui riferibili. Salodiano minorenne, più volte scappato di casa all’età di 15 anni per arruolarsi nella guerra fascista e più volte allontanato a causa della giovane età, riesce infine ad ottenere una deroga per arruolarsi per poi morire in Libia nella difesa della quarta sponda e del fascismo. Nonostante che il Museo di Salò (Mu.Sa) abbia addirittura dedicato l’anno precedente una mostra al “progetto pedagogico” totalitario della dittatura fascista, in occasione della donazione delle medaglie al valore del Bresciani da parte della famiglia al locale museo, il rappresentante dell’amministrazione comunale dopo averne lodato gli “alti ideali di patria”, dichiara: “La tenacia è la virtù dei forti” … Sergio ci ha dimostrato che seguire i propri ideali rende le persone libere”.

“Turistificare” la storia apre insomma voragini di senso che con la nostra iniziativa vogliamo contrastare. Al Garda sono infatti associati luoghi e fatti troppo importanti per la storia d’Italia per lasciarne il racconto ai soli propagandisti.

Al nome di Salò è rimasto tanto sfortunatamente quanto casualmente associato il periodo dei 600 giorni della Repubblica sociale.

Nonostante ciò ancora lo scorso 23 settembre – anniversario della fondazione dello stato fantoccio dei nazisti – a Salò nottetempo qualcuno ha affisso uno striscione celebrativo. È plausibile ipotizzare che questo stesso qualcuno faccia probabilmente parte di quanti ogni anno il 28 ottobre si riuniscono presso un ristorante locale per celebrare l’anniversario della marcia su Roma (ne abbiamo scritto qui). Al di là delle attività ufficiose, dal 18 gennaio 2020 si è prodotto un salto di qualità notevole, da quando cioè a Salò FDI ha aperto una sede dedicandola a Giorgio Almirante con queste parole: “L’inaugurazione della sede oggi a Salò è per noi un momento davvero importante rivestendo la città, per la storia della destra italiana, un rilevante valore simbolico. Inaugurare una sede a Salò è per tutto il mondo di destra e per chi fa parte di Fratelli d’Italia motivo di grande orgoglio».

Almirante non fu solo propagandista del razzismo prima della guerra, soldato volontario durante, dirigente ministeriale nella RSI, ma fu dirigente di un partito – come dimostra la vicenda della strage di Peteano – per lunga parte della sua storia spalleggiò l’eversione.

Nel quadro delle vicende storiche della storia novecentesca inoltre la prossimità del Vittoriale, luogo di sepoltura e celebrazione dannunziana a Salò, non può non costringere a riflettere in merito alla vicinanza fra Nazionalismo e Fascismo, ieri come oggi nelle varie forme di identitarismo/suprematismo che si vanno diffondendo.

Le iniziative si svolgeranno in modo diffuso fra diversi comuni, per ora sul Garda Bresciano.

La presentazione del libro “L’antifascismo e il suo contrario”

La prima di queste iniziative si svolgerà al Circolo Arci Zambarda in via Orti a Salò, venerdì 19 gennaio alle ore 21. Questa data è prossima all’anniversario della morte del partigiano Boldini, avvenuta a Gargnano. L’autore Luca Casarotti presenterà il suo libro “L’antifascismo e il suo contrario” e sarà introdotto da Bruno Festa, esperto di storia locale e membro dell’ANPI di Gargnano, che introdurrà una propria ricerca sulla deportazione ad Auschwitz di Maurizio Benghiat, ebreo catturato a Tignale nel 1944. In questo modo si inquadrerà la spietata politica razzista condotta dalla RSI attraverso un caso concreto.

Questa prima serata – conclude la nota dei promotori del ciclo di incontri -, si inserisce idealmente nel solco delle iniziative promosse dai Circoli ANPI locali contro le modalità con le quali presso il locale museo Mu.Sa. si è aperta una sezione dedicata alla RSI rispetto alla quale è stato richiesto non solo di esporre i documenti, ma di farli parlare con più forza in un ottica che coniughi rigore storico e forza critica. In un territorio che spesso appare sordo solo perché ha già deciso di non voler sentire, noi gridiamo con forza: “Viva Mario (Boldini) e Maurizio Benghiat, perseguitati ed uccisi / Abbasso Giorgio (Almirante) che fu dalla parte dei persecutori”

 

 

I commenti sono chiusi.