Croce di 18 metri sul Baldo: in scena la protesta

MALCESINE - "Non mettiamoci una croce sopra": sul Baldo, sui prati di Tratto Spino, in scena la protesta contro il progetto di una croce astile di 18 metri.

Un centinaio di persone ieri a Tratto Spino, sul Baldo, contro l’ipotesi di posizionare sul versante veronese della montagna gardesana una “croce astile” alta 18 metri, dedicata a Papa Giovanni Paolo II.

Presenti alla manifestazione promossa dal Comitato Amiche e Amici del Baldo diverse associazioni, tra cui Mountain wilderness con Franco Tessadri, il WWF, la Sat di Ala, il Cai di Verona e tanti cittadini.

Le ragioni della protesta sono note. Le ricorda il gruppo di minoranza Malcesine 2.0: «C’è chi pensa che sia un’operazione nata male e proseguita peggio, da quell’imbarazzante consiglio comunale del 26 novembre 2020 in cui un sindaco assolutamente inadeguato fece emergere grossi dubbi e perplessità. Poi c’è chi ha capito che la figura del Papa Santo in questo “affare”, dichiaratamente turistico commerciale, non è protagonista, ma mero strumento. Qualcuno pensa che dare per 30 anni, praticamente gratis, un’area fra le più pregiate del Baldo a una società privata non sia amministrazione lungimirante, ma pressapochismo demenziale».

E ancora: «Quel qualcuno, poi, magari ha capito anche che aggiungerci centomila euro di soldi pubblici può equivalere a finanziare l’avviamento di un’impresa in cui i profitti sono privati ma le “rogne” (leggasi “esternalità negative”) sono di tutti noi. Sappiamo poi che chi firmerà il permesso di costruire sarà lo stesso soggetto (sindaco) che ha anche proposto l’accordo con il privato e che, per giustificare i “motivi IMPERATIVI di rilevante interesse pubblico” richiesti dalla Legge non ha trovato di meglio che genericamente invocare un presunto aumento del flusso turistico. Fa tutto lui. Qualche (vero) esperto di turismo – ma in verità chiunque abbia un minimo di cognizione in materia – riesce a comprendere che la quantità dei turisti spesso e volentieri non è qualità. Anzi. E Malcesine di cosa ha invece bisogno?»

Aggiunge Malcesine 2.0: «Se poi la quantità è associata ad una delle aree più delicate del Baldo, già sotto osservazione per il troppo carico antropico, è facile capire che l’operazione “croce” è assolutamente priva di senso, se non quello di banalizzare uno dei nostri luoghi più suggestivi con un turismo mordi e fuggi che andrebbe invece consapevolmente regolato, non illogicamente aumentato».

 

La vicenda

La questione è riassunta nella petizione «Salva il Monte Baldo» (la puoi firmare qui) lanciata dai consiglieri Martina Gasparini e Aurora Floridia (Gruppo Vivere Malcesine) e Stefano Testa e Claudio Bertuzzi (Gruppo Malcesine 2.0»:

«Il Comune di Malcesine ha autorizzato in fretta e furia una società privata a installare una croce di ben 18 metri in uno dei punti panoramici più suggestivi del Monte Baldo che si affaccia sul Lago di Garda, già frequentato da migliaia di visitatori e visitatrici durante la stagione turistica per mezzo soprattutto del collegamento della Funivia di Malcesine.

Il progetto della Croce stravolgerà di fatto tutto l’assetto naturale della zona limitrofa, ad oggi ancora intatto. Si prevede infatti non solo l’installazione di una croce astile alta 18 metri con dei lavori in calcestruzzo armato per la messa in posa, consistenti in un basamento di svariati metri cubi, piastre di acciaio, 8 barre di 9 metri e 4 barre da due metri.

Di fatto si intende recintare la zona, ad oggi usufruibile liberamente, inserendo delle sedute in pietra. Si vuole infine realizzare il collegamento tra il Santuario della Madonna della Corona/Spiazzi e Tratto Spino/Monte Baldo (15 km di distanza) a scopo dichiaratamente di turismo religioso!

Ci fa paura immaginare cosa significhi permettere questo collegamento: strade asfaltate che ad oggi sono sterrate e assolutamente vietate al transito turistico, parcheggi costruiti in zone montane dalla natura incontaminata, costruzione di infrastrutture, quali bagni pubblici, ove ad oggi non ci sono neanche le fogne e tantomeno l’acqua, inquinamento ambientale e acustico, rifiuti da smaltire…

E tutto questo in una delle zone più preziose del Monte Baldo! Tutto questo per creare da zero un turismo religioso nel nostro territorio, mai esistito prima e mai richiesto dalla comunità malcesinese!

Non vogliamo entrare nel merito della valenza religiosa della Croce e della indimenticabile figura di Papa Giovanni Paolo II a cui è stata dedicata la stessa, che anzi dispiace vedere palesemente strumentalizzata, visto che la medesima croce è stata promessa in passato anche a Cortina d’Ampezzo, con le stesse identiche argomentazioni.

Siamo quindi fermamente convinte e convinti che questa decisione vada assolutamente riveduta. Riteniamo dannoso voler incrementare ulteriormente l’afflusso turistico specificatamente in questa zona. L’inserimento di una croce alta 18 metri (paragonabile a un edificio di 6 piani), in un contesto che punta a diventare patrimonio Unesco, contrasta in modo stridente con il concetto di montagna e di rispetto per la natura. E tutto questo a favore di una società privata che gestirà e sfrutterà per 33 anni i diritti d’autore connessi all’opera d’arte.

Chiediamo quindi il tuo prezioso aiuto, invitandoti a firmare la nostra petizione, che sarà nostra cura inoltrare alle istituzioni preposte alla tutela e salvaguardia dell’ambiente».

 

 

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