La trota lacustre del Garda protagonista a Slow Fish

TOSCOLANO – La trota lacustre del Garda approda nel mare. Paolo Marai ne ha parlato a Slow Fish a Genova, presentando i risultati del progetto di salvaguardia della specie e dei suoi siti riproduttivi.

Di questa specie autoctona, che risale il corso del Toscolano per riprodursi, si è parlato a Genova giovedì 18, in occasione di Slow Fish, evento biennale dedicato alle risorse ittiche, agli ambienti marini e costieri e alle comunità di pescatori di tutto il mondo.

Paolo Marai dell’associazione di pesca sportiva La Fario ZPS ha illustrato i risultati del progetto di salvaguardia della specie (nome scientifico «Salmo trutta morpha lacustris») e del torrente Toscolano quale sito di riproduzione nel corso di una conferenza.

Il progetto, sostenuto dalla Provincia e attuato dalle locali associazioni di pescatori con il coordinamento scientifico di ittiologi e idrobiologi di Centro studi Biologia e Ambiente di Erba, è alle battute finali.

Proprio mentre Marai illustrava a Genova lo stato dell’arte del progetto, gli ittiologi erano sul fiume Toscolano per gli ultimi interventi dell’iniziativa, che si prefigge l’obiettivo di salvaguardare la naturalità del torrente, uno dei pochissimi tributari del Garda, assieme al Sarca, in cui si verifica in maniera sistematica la risalita delle trote lacustri durante il periodo riproduttivo.

Trota lacustre
Una trota di dimensioni notevoli, prelevata dal Toscolano e rilasciata nell’ambito del progetto Lacustre.

«La nostra presenza a Genova – dice Marai -, voluta da Slow Food, ci consente di tenere accesi i riflettori sulla grande valenza naturalistica del Toscolano e della trota lacustre. Non è mancata neppure l’occasione per parlare di un’altra specie simbolo del Garda, il carpione, anch’esso a rischio».

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