Capperi, che passione!

0

LAGO DI GARDA – Sui vecchi muri a secco esposti al sole, maturano in questi giorni i gustosi capperi gardesani. Sono i boccioli del fiore (e non il frutto) di una pianta rupicola coltivata fin dall’antichità, diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo.

Si trova anche sul Garda, ma limitatamente ai territori di Salò, Gardone, Toscolano, Gargnano e Limone. Chiunque può raccogliere i capperi dalle piante che guardano su vie pubbliche (ma fate attenzione alle spine). Conservarli è facile: basta lavarli, cospargerli di sale e porli in un vasetto. Dopo qualche settimana sono pronti al consumo, ottimi per insaporire piatti di pesce, carne, insalate e pasta. Esiste anche uno specifico disciplinare di produzione del «Cappero d’Alto Garda» (della specie Capparis spinosa, la stessa del ben più celebre cappero di Pantelleria), nel quale si specifica che «le operazioni di raccolta vengono svolte a mano dal 1° giugno al 31 ottobre, avendo l’accortezza di raccogliere solo i capperi con calibro da 4 mm ad un massimo di 12 mm». I capperi, spiega il disciplinare, vanno poi «addizionati di sale marino nella misura corrispondente al 10-20% del peso degli stessi». Già dopo un paio di settimane si possono consumare, dopo averli dissalati in acqua. Un’operazione semplice, come sanno i tanti gardesani che durante l’estate li raccolgono per garantirsene una scorta per il resto dell’anno. Ma se ne trovano anche in commercio. Per sempio quelli dell’associazione di promozione sociale «Terre & Sapori d’Alto Garda», che ha sede in via Ponte a Villa di Gargnano (terresapori.it).

[su_slider source=”media: 377,378,379,380″ limit=”15″]

Lascia una risposta