Che fine hanno fatto le mummie di Salò?

SALÒ – Quale destino per le “mummie di Salò”? L’antropologo che le ha studiate auspica il loro ritorno nel percorso di visita. Giordano Bruno Guerri: “Saranno ricollocate”.

Perché le celebri mummie salodiane sono state rimosse dalle esposizioni permanenti del MuSa? A chiederselo e Dario Piombino-Mascali, antropologo specializzato in mummiologia e paleopatologia, massimo esperto di mummie di età medievale e moderna, come le deposizioni siciliane e i corpi santi, curatore scientifico delle Catacombe dei Cappuccini a Palermo, che ha dedicato studi e analisi anche gli straordinari reperti anatomici della collezione del dott. Giovan Battista Rini (1795–1856), medico salodiano con il pallino dell’imbalsamazione.

Reperti che dallo scorso maggio sono stati “temporaneamente” rimossi dalle esposizioni permanenti del MuSa per far posto ad una mostra temporanea dedicata al culto del duce.

Dott. Piombino-Mascali, come ha preso la notizia?

«Innanzi tutto mi lascia sgomento il fatto che l’esposizione sia stata rimossa solo poco tempo dopo essere stata, con fatica, ricollocata nel nuovo museo civico. Mi chiedo il senso di un’operazione che privilegia lo smantellamento di un vero e proprio tesoro del territorio salodiano in favore di mostre temporanee e, in quest’ultimo caso, quantomeno discutibili. Si parla di una rimozione temporanea, e in questo mi hanno confortato le parole del sindaco, che ho sentito personalmente. Francamente me lo auguro, e sono fiducioso. Vorrei ricordare che Giovan Battista Rini cedette il proprio gabinetto a condizione che fosse fruibile. Una volontà condivisa dagli attuali eredi dello scienziato, con cui sono in contatto».

L'allestimento dedicato alle preparazione anatomiche del dott. Rini, smantellato la scorsa primavera per far posto alla mostra temporanea "Il culto del duce".
L’allestimento dedicato alle preparazione anatomiche del dott. Rini, smantellato la scorsa primavera per far posto alla mostra temporanea “Il culto del duce”.

Qual è l’importanza scientifica di questi reperti e perché è importante esporli?

«Da un punto di vista storico-medico, le cosiddette “mummie di Salò” sono reperti di estrema importanza perché forniscono una testimonianza preziosa di come venivano effettuate le preparazioni anatomiche a scopo didattico e illustrativo, in un momento storico in cui la conoscenza del corpo umano era basata sulla dissezione dei cadaveri. La collezione permette di osservare una fase cruciale, di passaggio, della scienza anatomica: un ponte tra il passato e il giorno d’oggi, epoca di autopsie virtuali e modelli anatomici.

Ritiene che la cosiddette “mummie” di Salò possano rappresentare un importante motivo di richiamo per il museo civico?

Certo che sì. So per certo di altri musei anatomici che richiamano un grande numero di studiosi, ma anche di non addetti ai lavori, come le collezioni fiorentine, torinesi e lodigiane, solo per fare alcuni esempi. Inoltre, la zona su cui insiste il museo è frequentata da un’utenza prevalentemente mitteleuropea, che ha sempre mostrato un forte interesse nei confronti di queste particolari raccolte. Aggiungo che il polo salodiano potrebbe essere molto frequentato anche da visitatori italiani, considerato il crescente interesse per le scienze naturali.

Giovan Battista Rini (Salò, 17 febbraio 1795 – Salò, 29 novembre 1856).
Giovan Battista Rini (Salò, 17 febbraio 1795 – Salò, 29 novembre 1856), artefice delle “mummie di Salò”.

Secondo voci di corridoio, i preparati anatomici avrebbero destato le lamentele di alcune mamme, preoccupate dagli incubi dei loro bambini dopo la visita al museo. Che ne pensa?

Penso che l’importante è comunicare nel modo giusto, soprattutto a un pubblico infantile. Nel mio ruolo di conservatore delle Catacombe dei Cappuccini di Palermo, ho avviato un progetto che si rivolge proprio a un’utenza di bambini, attraverso laboratori didattici, visite culturali e altre attività divulgative, come del resto avviene per le mummie dei musei di Torino, Bolzano e Vaticani. Per quanto concerne la mia esperienza, i risultati sono stati più che positivi e lontani mille miglia da incubi o paure.

mummie Salò
Un inquietante primo di uno dei reperti anatomici del dott. Rini conservati a Salò.

 

Sulla questione abbiamo interpellato Giordano Bruno Guerri, direttore del museo salodiano, che afferma: «Certo che le “mummie” verranno ricollocate. Sono reperti preziosissimi. Avranno però una collocazione meno “aperta”, perché parte del pubblico ne viene, comprensibilmente, turbata».

Ricordiamo che grazie agli studi di Dario Piombino-Mascali tempo fa la vicenda delle mummie di Salò conquistò la ribalta del prestigioso sito del National Geographic, che dedica un ampio servizio alle mummie di Salò, sia sull’edizione internazionale che su quella italiana (www.nationalgeographic.it/le_mummie_rivelano…).

Per saperne di più sulle mummie di Salò qui puoi scaricare un testo del dott. Piombino-Mascali.

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