Sulle spalle del gigante. Una serata dedicata al monte Brione

RIVA DEL GARDA – Martedì 31 ottobre nella sala ex biblioteca in viale Damiano Chiesa a Riva «Sulle spalle del gigante», serata alla scoperta delle bellezze naturalistiche del monte Brione. 

Maniflu, il programma delle iniziative pubbliche gratuite del Parco fluviale della Sarca, realizzate con il coinvolgimento diretto delle realtà locali allo scopo di valorizzare e diffondere la conoscenza e la fruizione del patrimonio ambientale e territoriale, propone martedì «Sulle spalle del gigante». Relatori sono il botanico Giorgio Perazza, gli erpetologi Andrea Nardelli e Daniel Iversen, e Aaron Iemma, tecnico esperto di Gis (Geographic Information System) e di banche dati. Inizio alle 20.30.

Il monte Brione è dal 1992 Riserva naturale provinciale. Si tratta di un rilievo di natura calcarea-marnosa delle dimensioni di una collina (l’altezza massima è di 376 metri slm) che sorge isolato nel mezzo della piana alluvionale della Sarca, a ridosso del lago di Garda. Un’isola postglaciale che rende ancora più affascinante il già pittoresco paesaggio, e che offre la possibilità di godere di un panorama eccezionale e di immergersi in un vero paradiso per la flora, che qui si presenta con oltre 500 specie. Il segreto di tale ricchezza è il clima di tipo submediterraneo indotto dal lago che si incunea all’interno dell’arco prealpino meridionale e che permette la convivenza di varietà tipiche di ambienti dal clima mediterraneo come il leccio (Quercus ilex) e la ginestra (Spartium junceum), con altre caratteristiche di zone montane quali ad esempio, la Globularia cordifolia e alcune specie di piantaggini.

La vegetazione spontanea copre solo una piccola porzione ed è costituita perlopiù da leccete, boschi termofili di carpino nero (Ostrya carpinifolia), orniello (Fraxinus ornus) e roverella (Quercus pubescens), con notevole presenza di terebinto (Pistacia terebinthus). La porzione maggiore del monte è occupata da ampi terrazzamenti coltivati a olivo con una colltura di elevato “carattere tradizionale” che ospita alla base una flora erbacea ricca e caratteristica. Particolare attenzione va rivolta alle numerose specie infrequenti e rare, come alcune specie di Iris e il pungitopo (Ruscus aculeatus), ma l’elemento di maggior rilievo è l’incredibile presenza di più di 20 specie di Orchidee spontanee.

La fauna del monte Brione è molto ricca e comprende numerosi animali tipici dei luoghi caldi e aridi. In particolare è l’avifauna la componente più preziosa, in quanto include varie specie legate agli ambienti mediterranei, molto rare per il Trentino. Tra queste si possono citare l’occhiocotto, che vive nel fitto degli arbusti, il passero solitario e il codirossone, che invece nidificano negli anfratti delle pareti rocciose. Non è difficile inoltre imbattersi con animali tipici della zona dell’arco alpino come la volpe, il tasso, il riccio e il topo selvatico.

Grazie alla sua posizione strategica, il monte Brione ha da sempre attirato la presenza dell’uomo; verso la fine della dominazione austriaca, essendo a ridosso della linea di confine con l’Italia, si svilupparono fortificazioni su tutto il suo territorio rendendolo l’unico esempio esistente dell’evoluzione architettonica austro-ungarica.

Il profilo del monte Brione.

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