Tassa di soggiorno per finanziare il collettore? I Comuni dicono si

LAGO DI GARDA – Anche i fondi dell’imposta di soggiorno (la tassa comunale a carico dei turisti che alloggiano nelle strutture ricettive) per finanziare il nuovo sistema di depurazione.

Quasi tutti i Comuni del lago (32 su 34), pur con qualche distinguo, hanno sottoscritto la mozione di indirizzo tramite la quale si impegnano «ad adottare ogni utile e necessario provvedimento amministrativo nei rispettivi Consigli comunali che, sulla base di un regolamento unitario e condiviso, destini una quota dell’imposta di soggiorno al finanziamento delle opere di riqualificazione, collettazione e depurazione delle acque del lago di Garda».

per realizzare l’opera si prevede una spesa complessiva di circa 220 milioni di euro. Allo stanziamento di 100 milioni di euro del Ministero dell’Ambiente si aggiungeranno un primo contributo di 300mila euro già stanziato dalla Regione Veneto e 700mila in via di anticipazione del Ministero al fine di consentire la celere definitiva della progettazione. La restante quota di 119 milioni e 700 mila euro sarà coperta con le tariffe d’ambito dei due ATO competenti sul Garda. La pagheranno cioè i cittadini tramite le bollette dell’acqua. Infine, una quota sarà appunto reperita tramite la tassa a carico dei turisti.

Non hanno firmato la mozione i comuni di Soiano del Lago, in quanto commissariato, e Goito (Mn), dove non si applica la tassa di soggiorno.

Tutti gli altri l’hanno sottoscritta, anche se non tutti sono completamente in sintonia con questa decisione. Manerba del Garda, ad esempio, ha firmato la mozione per senso di responsabilità, pur trovandosi in disaccordo (ritiene che la quota territoriale di finanziamento dell’opera debba essere garantita dagli Aato).

Altri Comuni hanno firmato con riserva, aspettando di valutare il regolamento e i criteri di applicazione. Restano insomma da definire parecchi dettagli, soprattutto per quanto riguarda la definizione della quota di imposta da destinare alla depurazione, ma la sottoscrizione del documento da parte della quasi totalità degli enti locali è per la presidente della Comunità del Garda Maria Stella Gelmini «un importante atto di responsabilità del territorio».

I Comuni, si legge nel documento, condividono «l’urgenza di procedere alla realizzazione dell’opera», che ritengono «assolutamente prioritaria rispetto ad ogni altra opera infrastrutturale riguardante l’intera regione benacense».

Riconoscendo la «valenza nazionale ed europea dell’offerta turistica gardesana», i Comuni ritengono che il progetto, «avendo a tutela la preziosa risorsa idrica, costituisca un elemento decisivo e fondamentale per la promozione turistica del bacino gardesano».

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