Salòtto della Cultura, apre la nuova biblioteca

SALO' - Sabato 15 dicembre alle 15 sarà inaugurato il nuovo palazzo della cultura di Salò, allestito nell'ex palazzo di giustizia in via Leonesio. La biblioteca ha aperto già stamattina, mercoledì 12.

E’ l’atto conclusivo di un’operazione che si è messa in moto nel 2016 con il primo lotto (303mila euro) per opere edili ed architettoniche. Nel gennaio 2018 il secondo lotto (250mila euro) per gli impianti e più di recente l’ultimo lotto per l’allestimento, che ha portato l’investimento complessivo a 830mila euro.

La nuova biblioteca è intitolata a Sebastiano Paride di Lodrone, cui si deve l’istituzione del seminario di Santa Giustina, sede del MuSa. Si tratta della seconda operazione ideata dall’Amministrazione Cipani per il rilancio culturale di Salò, appunto dopo il MuSa. La terza, nelle intenzioni del Comune, sarà il teatro.

«Questa – dice il sindaco Giampiero Cipani – è forse l’operazione più importante di questa tornata amministrativa. Il tribunale aveva una valenza comprensoriale e ora restituiamo all’edificio che lo ospitava una nuova funzione, con servizi ancora rivolti non solo a Salò, ma a un vasto territorio».

L’ex distaccamento del tribunale di Brescia, inaugurato nel 1985 dal ministro guardasigilli Mino Martinazzoli e soppresso nel 2013, è stato trasformato in un grande, moderno e funzionale centro culturale, battezzato «Salòtto della Cultura», in cui hanno sede non soltanto una biblioteca di ampio respiro, aperta ai multiservizi e non solo luogo di libri, studio e ricerca, ma anche tutte le istituzioni culturali salodiane: gli archivi della Magnifica Patria e del Comune, l’Ateneo di Salò, il Centro studi sul periodo storico della Rsi, la Fondazione del Nastro Azzurro.

L’ingresso del palazzo della cultura.

 

Gli obiettivi del progetto

Il progetto del Salòtto della Cultura nasce da una duplice esigenza manifestata dal territorio di Salò: quella di trovare nuovi luoghi e prospettive per dare spazi di protagonismo a minori e giovani, tessendo relazioni, reti, connessioni; e quella di dare nuovo stimolo allo sviluppo culturale e sociale della città.

Dall’intersezione di questi bisogni è sorta l’idea di creare uno spazio di comunità – individuato poi nell’ex Palazzo della Giustizia – nel quale la cultura e la conoscenza divengano strumenti di inclusione, un luogo che sia cuore pulsante del sapere, accentrando in sé la biblioteca e il cospicuo patrimonio archivistico della città, ma anche centro di aggregazione per i più giovani, ospitando spazi a loro espressamente dedicati.

L’interno della nuova biblioteca.

 

Gli spazi della nuova biblioteca

La nuova biblioteca comunale – intitolata a Sebastiano Paride di Lodrone, cui si deve l’istituzione del seminario di Santa Giustina, oggi sede del MuSa – è progettata per favorire il più possibile la condivisione di informazioni e lo scambio di idee, con svariati spazi dedicati all’interazione tra gli utenti: l’emeroteca, concepita come uno spazio per la lettura e il dialogo sui fatti di attualità, accessibile anche alle persone con difficoltà nella vista, grazie alla presenza di tablet adibiti alla consultazione; l’area relax, pensata per consentire agli utenti una pausa dalla lettura o dallo studio.

Non mancano spazi dedicati ai bambini e alle famiglie, agli over 65, ai ragazzi, locali adeguati ad ospitare corsi, laboratori, conferenze e mostre espositive.

Il piazzale antistante la struttura è invece una “stanza all’aperto”, una prosecuzione en plein air per le associazioni, per lo spazio giovani e per la biblioteca, un luogo dedicato all’aggregazione e alla socializzazione, oltre che, durante la bella stagione, alla messa in scena di spettacoli, cinema all’aperto e attività aperti a tutta la comunità.

Gli spazi per i piccoli lettori.

 

Un immenso tesoro librario

La città possiede un patrimonio storico-bibliografico e documentario che molti ci invidiano. A cominciare dagli archivi storici, tra i più pregevoli e completi della provincia di Brescia: l’archivio comunale – 984 unità archivistiche collegate, che raccolgono gli atti prodotti dall’amministrazione comunale dal pieno medioevo sino a quasi tutto il 1800 – e quello della Comunità della Riviera, che conta 1.492 unità e contiene documenti che provengono dai diversi organi della Comunità stessa, ma anche da altre entità, come la cancelleria del tribunale del Provveditore o cancelleria criminale, l’ufficio del Podestà di Salò, la camera fiscale e gli uffici dei vicari di Maderno e Tignale. Le attività di ricerca e promozione e il riordino di questi documenti sono curati dall’Associazione Storico-Archeologia della Riviera del Garda.

L’attenzione del comune alla conservazione del patrimonio culturale è testimoniato anche dall’esistenza di due rinomati centri di studio e conservazione: l’Ateneo di Salò, la più antica istituzione culturale cittadina, fondata nel 1564 sotto il nome di Accademia degli Unanimi, responsabile di specifiche pubblicazioni e ristampe anastatiche di libri antichi; e il Centro Studi del periodo della Repubblica Sociale Italiana, che si occupa di raccogliere, conservare, ordinare e valorizzare tutto il materiale cartaceo (documenti), iconografico (mappe, fotografie, ecc.), video e sonoro utile ad illustrare la storia dell’Italia al tempo della Repubblica sociale italiana. A questi si aggiungono i 22.423 documenti – la maggior parte dei quali stampati – che compongono la biblioteca della città.

ateneo salò
Antichi volumi conservati nella biblioteca dell’Ateneo di Salò.

 

L’immobile: da tribunale a palazzo della cultura

L’ex palazzo di giustizia, inaugurato il 20 ottobre del 1985 alla presenza dell’allora ministro guardasigilli Mino Martinazzoli, è un immobile di proprietà comunale che constava di 18 locali e di due aule di udienza da 70 e 109 metri quadrati, più ampi spazi interrati.

L’edificio era in disuso da quando, nel 2013, la sua funzione di Tribunale si è interrotta per effetto della razionalizzazione degli uffici giudiziari. L’operazione per la riconversione d’uso dell’ex Palazzo di Giustizia si è messa in moto nel 2016, quando il Comune ha chiesto ad un privato di realizzare (a scomputo degli oneri di urbanizzazione dovuti per il recupero dell’immobile ex Battani, in via San Carlo) il primo lotto dell’intervento, per un importo di 303mila euro, cifra che ha sostanzialmente finanziato opere edili ed architettoniche.

Il primo lotto è stato portato a termine nel 2017. Nel gennaio 2018 è iniziato il secondo lotto (intervento da 250mila euro progettato dall’ufficio tecnico e finanziato dall’Amministrazione comunale), per lavori di finitura e la parte impiantistica. Nelle ultime settimane si è provveduto all’allestimento e al trasloco, interventi che portano l’investimento complessivo a 830mila euro.

La nuova biblioteca.

 

Biblioteca, utenti e prestiti in crescita

“L’obiettivo che la Commissione biblioteca – spiega il presidente Marcello Cobelli – si era dato, nel momento della nomina nel 2014, è stato quello di portare la biblioteca salodiana a rivestire un ruolo di primo piano nel panorama culturale della città andando anche al di là della funzione di semplice luogo di scambio di libri.

È impossibile ora ricordare tutte le innumerevoli iniziative che si sono succedute all’interno e all’esterno della biblioteca, così come numerose e positive sono state le collaborazioni con le scuole di ogni ordine e grado e con le varie associazioni presenti sul territorio.

Oggi, dopo quasi cinque anni, possiamo dire di aver centrato l’obiettivo, gli utenti attivi della biblioteca sono passati dai 565 del 2014 agli oltre 1.200 di oggi; i prestiti oggi sono oltre 20.000 all’anno, erano 8.500 nel 2014. Questo straordinario incremento di partecipazione è dovuto in primis al lavoro delle bibliotecarie, Antonia, Patrizia e da pochi giorni Emma e dei preziosi collaboratori Luigi e Chiara, all’Ufficio cultura e all’ufficio tecnico del Comune e all’amministrazione comunale che ha messo a disposizione le risorse necessarie per il corretto funzionamento.

Ora Salò ha finalmente una nuova biblioteca all’interno del «Salòtto della Cultura», un contenitore moderno, accessibile dinamico e modulabile secondo le necessità dell’utenza, avremo la possibilità di ospitare incontri e riunioni in ambienti tecnologicamente adeguati. Una sede che crediamo e vogliamo confermi il ruolo centrale della biblioteca nella comunità salodiana, che venga vissuta come luogo di incontro e di proposta culturale da tutte le generazioni con l’ambizione di avere anche un ruolo attrattivo e centrale dell’intero comprensorio gardesano”.

L’ex tribunale divenuto “Salòtto della Cultura”.

 

 

I commenti sono chiusi.